giovedì 4 novembre 2021

Il Sindaco di Gela e il IV Novembre. Quando si confondono i cazzi con i mazzi.

Saltando da un canale televisivo all'altro mi sono imbattuto in un servizio dedicato alla commemorazione dei caduti della Grande Guerra svolto a Gela oggi 4 Novembre.

Il servizio si concludeva con un'intervista al sindaco di Gela che, giustamente, fiero della presenza di tanti studenti ricordava i caduti Gelesi, morti a suo dire per la nostra liberta e la nostra democrazia.

Cosa aggiungere? Che dire di un primo cittadino che non conosce la storia, che confonde la prima guerra mondiale con la guerra partigiana?

Chiaramente ai sindaci sono richieste competenze diverse e non metto in dubbio che il sindaco Greco sia  un bravissimo amministratore ma confondere cazzi con mazzi (detto con il rispetto che si deve ai  caduti) non è errore da poco soprattutto se fatto in presenza di tanti studenti (come sottolineato nell'intervista).

In ogni caso lo scivolone (?) del sindaco denuncia la diffusa non conoscenza della nostra storia, del nostro passato,

E un popolo che non conosce la propria storia non potrà mai costruire il proprio futuro.

Vale per Gela ma vale per l'Italia.

sabato 9 ottobre 2021

A scaciuni du malupagaturi

 

Le ragioni del cattivo pagatore. 
La storia narra di un uomo che, dopo aver consumato un rapporto mercenario con un prosituta, cerca di trovare delle scuse per non pagare. La donna infastidita, in un moto di rabbia, gridò: "chissi su i scaciuni du malupagaturi"
Mi è venuta in mente questa storiella dopo le rimostranze del presidente Musumeci nei riguardi del governo nazionale per la bocciatura dei progetti siciliani a valere sui fondi del Pnrr:
  • Ce l'avete con il sud e la Sicilia in particolare;
  • Non ci avete consultato
  • Gli indicatori non erano chiari
  • Non ci avete dato tempo per fare meglio.
Il risultato, però, non è cambiato. Quelle risorse non le vedremo.
Ora, il presidente invece di cercare " le scaciuni", avrebbe fatto bene a riconoscere che i progetti presentati, non rispondevano ai criteri previsti dal bando e che si sarebbe immediatamente messo al lavoro per evitare il ripetersi di situazioni analoghe. 
Assumendosi la responsabilità di quanto accaduto
Invece? Siamo diventati lo zimbello d'Italia. È molto facile prendersela con gli altri che, guarda caso, sono sempre sporchi, brutti e cattivi.
Assolvendo noi stessi dall'incapacità di presentare progetti.
Le risorse del Pnrr sono un'opportunità e i progetti sono una sfida.
E le sfide non si vincono con le parole o con "le scaciuni" ma con l'impegno quotidiano, scegliendo gli uomini giusti, poratori delle adeguate competenze e professionalità che il lavoro richiede.
Ci auguriamo da siciliani che ciò che accaduto non abbia a ripetersi. Non per lei, presidente, ma per i nostri figli, per il futuro della nostra terra che non merita chi cerca " scaciuni" alla propria incapacità di governare.

mercoledì 22 settembre 2021

Se troppa "partecipazione" svilisce la democrazia.



Democrazia, ce lo ripetiamo sempre, è partecipazione. È il consentire a tutti, indipendente della propria condizione economica e sociale, di interessarsi della cosa pubblica. 
Tipico e paradigmatico esempio sono le elezioni amministrative.
Con una raccolta di un centinaio di firme, si possono presentare liste, proporre candidature e sottoporsi al giudizio degli elettori. 
Certo è che non bisognerebbe abusarne. Si svilerebbero i principi fondanti della democrazia stessa
Questo, forse, è quello che sta accadendo nella mia Caltagirone. 
Si voterà il prossimo ottobre e sono già scaduti i termini per la presentazione delle liste che si contenderanno i 24 scranni di consiglieri comunali.
Non è bello scoprire che a "correre" saranno in 384.
Un candidato ogni 94 abitanti..
Se a Roma si fosse mantenuta la stessa proporzione avremmo 29.560 candidati e a Milano ne avremmo 14.856.
E' partecipazione? E' democrazia?.
Ho seri dubbi che sia così.
Tanti candidati (troppi candidati) esprimono, a mio avviso, superficialità ma soprattutto indifferenza per la cosa pubblica. Indifferenza per le sorti di una città come Caltagirone che ha bisogno, dopo anni di mortificazioni, di ritornare a volare alto, come fanno le aquile.
Del resto non è un caso che nel nostro stemma c'è proprio un'aquila.
 

giovedì 5 agosto 2021

Guerra senza limiti. L’arte della guerra asimmetrica fra terrorismo e globalizzazione di Qiao Liang e Wang Xiangsui

 

Oggi le notizie che tengono banco sono sostanzialmente due: l'attacco informatico alla piattaforma della Regione Lazio e la costituzione dell'Agenzia Nazionale per la sicurezza informatica del "sistema Italia"

I commenti sono tutti identici e cioè che il nostro Paese sta arrivando con molto ritardo a questa nuova sfida globale e che in ballo c'è la nostra sicurezza e il ruolo nello scacchiere geopolitico che negli anni si è venuto a determinare.

Eppure tutto quello che c'era bisogno di sapere era già tutto scritto, tutto previsto, e non in maniera segreta ma in un libro scritto da due ufficiali cinesi già nel 1999 e recensito dalla rivista dei servizi segreti italiani nel 2002 (Guerra senza limiti).

Altro che ritardo, parliamo di superficialità e di colpevole omissione.

Ce la faremo a recuperare il ritardo? La neo isituita Agenzia sarà un organismo efficace riuscendo a mettere il nostro paese in sicurezza o si trasformerà in un inutile carrozzone politico?

Le guerre, ci ricordano i due autori, non si combattono con le armi tradizionali ma con strumenti più subdoli ma certamente non meno efficaci.

Possiamo avere paura di un fucile o di una bomba ma chi avrebbe paura di un pc, di un tablet o di uno smartphone? 

Eppure sono le armi che potrebbero rovinare la nostra esistenza. Non abbiamo molto da stare allegri.

Dimenticavo, se vi capita leggete il libro




mercoledì 28 luglio 2021

Quando i soldi ci sono e non si sanno spendere. Il male oscuro della P.A.siciliana

La lettura dei provvedimenti della Regione Siciliana offre sempre spunti di riflessione che vale la pena approfondire, per provare a comprendere quale sia il male oscuro che affligge le pubbliche amministrazioni siciliane.

E' paradigmatico in questa direzione il  Decreto del D.G. del Dipartimento Famiglia dell'Assessorato Regionale Lavoro e Famiglia, con il quale si fa il punto della situazione in relazione ai 70 milioni di euro (di provenienza comunitaria) e destinati (come recitava la norma) a far fronte al disagio che tantissime famiglie si sono trovate a vivere a causa del Covid 19-

L'ARS, infatti,  con la L.R. 12 maggio 2020, n. 9, avente per oggetto “Legge di stabilità regionale 2020-2022”, ed in particolare con l’art. 9 “Interventi a favore delle famiglie siciliane”, aveva previsto al comma 2 il finanziamento per complessivi 100 mln, di € (rispettivamente per € 30 mln in quota FSE e per € 70 mln in quota POC) per gli interventi di sostegno finanziario e sociale alle fasce più deboli, oltre che per i beni di prima necessità (alimenti e prodotti farmaceutici), anche per l'acquisto di altri beni, quali bombole del gas e prodotti per l'igiene personale e domestica per il periodo emergenziale COVID-19.

A distanza di 16 mesi scopriamo che 43 comuni hanno rinunciato al finanziamento per complessivi € 2.311.036 €, 36 comuni sono stati dichiarati decaduti per complessivi 5.277.818 € e ai restanti 311 comuni, se dimostreranno di avere speso entro il 30 settembre 2021 almeno il 50% delle somme già erogate a carico del FSE,  andranno quale prima trance 26.746.980 €  e se spenderanno almeno il 50% della prima anticipazione riceveranno la seconda trance pari a 35.622.640 €.

Queste le crude cifre ma qualche domanda si impone:

  1. come mai quasi il 20% dei comuni siciliani ha rifiutato questo finanziamento destinato alle fasce più fragili della popolazione;
  2. che il bisogno e la povertà siano un'invenzione di qualche bontempone?
  3. riusciranno i 311 comuni a utilizzare le rsiosrse loro destinate?

Molti hanno giustificato tale risultato con la complessità delle procedure per accedere ai fondi e che moltissimi comuni non hanno le strutture e il personale idoneo per lo svolgimento di tale lavoro.

Ma se cosi fosse, non sarebbe stato opportuno che il Governo Regionale avesse provveduto a sostenere i comuni, almeno quelli più piccoli, in questa attività?

Se il buongiorno si vede dal mattino non c'è da stare allegri per quando si tratterà di utilizzare le molto più ingenti risorse del PNRR e della programmazione comunitaria 2021/2027 che affluiranno nelle casse della Regione e degli enti locali siciliani. 

In calce al provvedimento non poteva mancare la presa in giro dei soiciliani e cioè che le economia realizzate costituiranno copertura finanziaria della legge di contrasto alla povertà votata lo scorso luglio dall'ARS.

Come se fosse possibile modificare con un provvedimento ammistrativo la destinanzione di risorse comunitarie in assenza della preventiva autorizzazione dell'Unione Europea. 

Ma da questo Governo questo e tanto altro.

Il Decreto Dirigenziali e i relativi allegati








lunedì 19 luglio 2021

E se trattassimo i fumatori e i non vaccinati allo stesso modo?

Si. Lo so. Non è una cosa bella ma sono un fumatore.

Ed essendo tale non ho accettato di buon grado tutte le limitazioni che sono state poste ai fumatori.

Ricordo ancora con piacere quella sigaretta fumata nel buio di una sala cinematografica mentre sullo schermo scorrevano le immagini di un film avvincente.

Quella sigaretta fumata al ristorante dopo una cena consumata in compagnia di amici.

Ora? Aspetto che finisca il primo tempo e corro fuori, al ristorante chiedo scusa e vado all'esterno (al caldo o al freddo a inalarti la tua dose di nicotina.

Non ho mai detto, però, sobbarcandomi questi sacrifici, che il divieto di fumo nei locali pubblici rappresentasse una limitazione alla mia libertà. Non ho mai pensato che il rispetto per i non fumatori, lasciandoli liberi dal non inalare il mio fumo, fosse un precetto anticostituzionale.

Mi sono adeguato. Fumo dove è consentito. Fumo solo dove non creo alcun problema agli altri.

Che c'è di male? Nulla. Si chiama convivenza!

Se così funziona con i fumatori, vorrei capire il perchè io non debba essere libero (e tutelato) di andare in un ristorante o in qualunque altro luogo pubblico sapendo che accanto a me ci sono solo vaccinati.

Nessuno mi obbliga a fumare: è una mia scelta, consapevole dei rischi che corro e dei danni che provoco alla mia salute.  Così nessuno obbliga a vaccinarsi: farlo o non farlo è una scelta.

Si deve sapere, però, che non farlo espone a delle conseguenze come quella di avere delle limitazioni alla propria libertà.

La salute, così come previsto dall'art.32 della Costituzione, non è un bene individuale ma un bene collettivo. La salute del singolo è in stretta relazione alla salute di tutti. 

Per questo se per motivi tuoi rifiuti il vaccino (scelta singola) ti assumi la responsabilità (scelta collettiva), te ne resti a casa e non rompere i...........



 



domenica 18 luglio 2021

Altro giro, altri soldi, soliti rischi

La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea dello scorso 30 giugno dei nuovi regolamenti relativi ai Fondi Comunitari per il ciclo di programmazione 2021-2027 e, a breve, la sottoscrizione dell'Accordo di Partenariato tra il Governo Italiano e la Commissione Europea rappresentano i due tasselli indispensabili per avviare anche nella nostra Regione il confronto per la stesura dei Programmi operativi finalizzati ad individuare le priorità, le metodologie, gli obbiettivi per il corretto e sopratutto utile utilizzo delle ingenti risorse messe a disposizione della nostra Regione.

Si tratta, infatti, di oltre 8 miliardi di € che, aggiunti a quelli previsti dal PNRR, alle risorse messe a disposiizione dai Programmi Operativi Nazionali, dal Programma di Sviluppo Rurale e dal FEAMPA (pesca), consentiranno alla Sicilia di poter disporre di una mole di finanziamento come mai accaduto nel passato.

Molti centri studi quantificano in quasi 35 miliardi di € i finanziamenti di cui la Sicilia disporrà nei prossimi anni.

Tutto bello? Tutt'altro!

Tutto molto preoccupante.

Saremo in grado di programmare le risorse? Di utilizzarle in maniera corretta?

Sarebbe bene iniziare ad affrontare il tema del modello di sviluppo per la Sicilia, che non può essere rappresentato dalla sommatoria dei desiderata dei singoli assessori, spesso coincidenti con i loro interessi clientelari.

E' giunto il momento di passare da una discussione che ha visto la classe politica impegnata sul quanto piuttosto che sul come.

Musumeci ha dinanzi a se una sfida unica, che non tutti hanno avuto l'opportunità di vivere: riuscire a cambiare il volto della nostra terra. (E' imbarazzante dirlo ma è cosi). 

Dovrà decidere, e non in ultimo, con chi intende svolgere questo lavoro, se nel chiuso delle stanze di Piazza Indipendenza o coinvolgere tutti gli attori sociali.

Dovrà comprendere e con lui l'intero governo regionale che non si tratta di riasfaltare una strada o di rifare il tetto di una palestra ma di avere, finalmente,  una visione.

La visione della Sicilia che vorremmo non per noi ma per le generazioni future, alle quali non possiamo lasciare in eredità solo debiti e macerie.

In bocca al lupo al Pressidnte Musumeci, in bocca al lupo a noi siciliani.

Cartella condivisa con i documenti

martedì 18 maggio 2021

Giustizia giusta ma non sia una questione di soldi

I giornali di oggi riportano, con evidenza alcuni, con meno altri, la notizia che la Corte Europea dei diritti dell'Uomo  ha chiesto all Governo Italiano di avere chiarimenti sullo svolgimento del processo  che portò alla condanna in via definitiva di Silvio Berlusconi.
Vengono posti alcuni quesiti ai quali entro settembre il Governo dovrà dare delle risposte.
Non voglio entrare nel merito delle domande e del processo (non sono un giurista), così come non conosco le refluenze che un'eventuale condanna del nostro Paese possa avere nella vita quotidiana di ciascuno di noi.
Queslllo che mi ppiacerebbe sapere quanto abbia speso Berlusconi, in termini di parcelle per i suoi avvocati e di spese legali per giungere a questo punto.
E questo per comprendere quanti cittadini italiani avrebbero, in analoga situazione,  potuto avviare procedura. 
La giustizia è giusta non solo quanto vengono garantiti i tempi. l'imparzialità del giudizio, il rispetto dei diritti dell'imputato la giustizia è giusta quando tutti i i cittadini sono posti nella condizione di esercitare i propri diritti.
Quando ricorrere alla giustizia è un diritto per tutti e di tutti.
Una discriminizazsione tra chi può e chi non può sarebbe intollerabile politicamente, umanamente, eticamente. 
A quel punto la giustizia non è più giusta ma è solo ingiustizia
 

domenica 16 maggio 2021

L'ultimo compagno. Emanuele Macaluso il romanzo di una vita. Di Concetto Vecchio.

                                                          

Mi è capitato alcune volte di consigliare la lettura di un libro che mi era particolarmente piaciuto.

Un libro ti piace perchè ti intriga la storia, per il modo con cui è scritto, perche ti consente di riflettere, di riverderti. Stavoltà è diverso. 

Il libro di Concetto Vecchio, giornalista di Repubblica, di cui avevo apprezzato il libro "Cacciateli" sull'emigrazione italiana in Svizzera, non è una normale biografia (come ce ne sono tante) è una conversazione con Emanuele Macaluso, durante la quale entrambi si mettono a nudo.

Ne esce fuori un quadro che sintetizza l'Italia dal 1943 ai giorni nostri.

Bravi. Bravo Concetto Vecchio.

Di Macaluso è stato detto tutto e, spesso, il contrario di tutto.

Io, che ho avuto la fortuna di conoscerlo, di pranzare con Lui e sua moglie Enza a casa di Nicola Boccadutri, figlio di Luzio, ne ricordo la curiosità insaziabile. Le sue domande su tutti i temi dell'attualità politica siciliana, la sua ironia, lo sguardo vivo e sempre attento mi affascinavano da un lato e intristivano dall'altro. Aveva l'età di mio padre (iscritto al PCI dal 1944) e pensavo come saremmo stati più poveri alla sua morte. A quanto ci sarebbero mancati i suoi libri, i suoi commenti su facebook, le sue interviste.

Mi sono venute in mente leggendo il libro tutte le occasioni che ho avuto modo di incontrarlo. Ai due giorni a Palermo in occasione della Città che Apprende dell'Auser Nazionale, durante la quale affascinò la platea con il suo intervento, alla consegna della tessera onoraria della mia Associazione, all'ultima volta che mi aveva cercato tramite Nicola Boccadutri per parlare della presentazione di un libro su Portella della Ginestra. 

Era il mito, il dirigente politico, uno che era la storia della sinistra italiana. 

Vecchio, però, fa un'operazione che nessuno avrebbe voluto o saputo fare: ci restituisce l'uomo Emanuele Macaluso.

Di questo, non possiamo che essergliene grati.

Leggetelo. Ne vale veramente la pena.

E un grazie all'avv.Giuseppe D'Acqui (Vecchio nei ringraziamenti spiega il perchè). Senza il suo acume, la sua vivacità intelletuale e senza le sue ricerche il libro, sarebbe, forse, stato monco.



martedì 20 aprile 2021

Che vergogna. Il rispetto prima di tutto.

Leggo sul sito della Regione Siciliana un comunicato stampa con il quale si esalta il senso civico di un imprenditore laziale che, avendo saputo dell'open weekend vaccinale della Sicilia, ha preso il primo aereo ed è volato nell'isola per sottopporsi a vaccinazione.

Sarà che mi piace restare con i piedi ben piantati sulla terra ma la vicenda mi lascia molto, ma molto, perplesso.

Superando ogni fila, ogni prenotazione, l'imprenditore avendo disponibilità economica ha potuto acquistare il biglietto aereo e finalmente vaccinarsi.

Nulla di più, nulla di meno di chi è volato in qualche paese della penisola arabica e vaccinarsi lì.

In buona sostanza, come sempre, se hai i soldi te la cavi.

Quello che, però, non posso accettare è l'esaltare da parte della Regione un comportamento, quello dell'imprenditore,  che si fa sfregio dei siciliani che ancora aspettano di essere chiamati per vaccinarsi.

Fa sfregio dei soggetti vulnerabili che non possono prenotarsi o vengono prenotati a notevole distanza dalla propria residenza e degli over 80 che non sanno a che santo votarsi per avere la propria dose di vaccino.

Il mio pensiero è rivolto anche ai tanti non autosufficienti che attendono pazientemente l'unità mobile per la somministrazione a domicilio del vaccino.

Cara Regione sarebbe più serio dare meno enfasi al gesto di uno con i soldi e più attenzione ai soggetti fragili della Sicilia.




mercoledì 14 aprile 2021

Musumeci: un presidente imbarazzato e imbarazzante

Due notizie riguardanti la nostra regione hanno fatto il giro delle redazioni e dei telegiornali italiani.

Entrambe con Musumeci protagonista, la prima è la dichiarazione che in Sicilia si sono avute oltre l'80% di rinunce alla vaccinazione (non è dato sapere chi sono i rinunciatari e a che cosa abbiano rinunciato) la seconda è l'annuncio che i prossimi 16, 17, 18 aprile saranno i giorni dell'Open Weekend per i vaccini. 

Dalle 8 alle 22 i soggetti che hanno più di 60 anni potranno recarsi senza prenotazione presso i centri vaccinali e ricevere una dose del vaccino Astrazeneca e chissà se Musumeci non abbia pensato di regalare anche qualche pentola. (il livello è ormai questo)

Ho la sensazioni, però, che le due notizie tendano esclusivamente a nascondere il fatto vero e cioè: il fallimento della campoagna vaccinale nella nostra Regione.

A certificare tale dato è il sito del Governo che monita in tempo reale lo stato delle vaccinazioni nel nostro Paese. (dati elaborati da Quotidiano Sanità)

E' sufficiente leggere il report aggiornato alle ore 8 del 10 aprile 2021 per comprendere la drammatica situazione nella quale ci troviamo e che nessun openweekend potrà risolvere.

Partiamo dai dati del personale sanitario così come trasmessi dalle Regioni al Commissario Figliolo.

Risulta che il personale sanitario ammonti a 141.318 soggetti e che di questi ne siani stati vaccinati (almeno con una dose) solo l'83% a fronte di Regioni come la Campania, l'Abruzzo, il Lazio, il Molise, la Sardegna e la Toscana che hanno vaccinato il 100% del personale. Da tenere presente che la vaccinazione per tale personale è stata resa obbligatoria.

A proposito di personale mi piacerebbe sapere cosa abbiano inteso per personale sanitario i dirigenti dell'Assessorato alla salute visto che la Sicilia ha dichiarato di avere più personale della Toscana, della Campania, della Puglia e quasi quanto quelli del Piemonte?

Avranno calcolato anche i congiunti? 

Si è sempre detto che soggetti prioritari fossero i ricoverati presso le Rsa, Musumeci spieghi il motivo per il quale la Sicilia ha la più bassa percentuale di vaccinazioni rispetto alla platea individuata dalla Regione stessa?

A pensar male si fa peccato ma ci si azzecca: non avevano i numeri e li avranno  "spalmati", come del resto hanno fatto con i deceduti.

Come spiegare, infatti,  che la Sicilia è l'unica regione ad avere fornito un numero bello tondo di 32.000 persone?

Per non parlare degli ultraottantenni. Da tutti riconosciuti quali soggetti prioritari. 

Su gli over 80 Musumeci può vantare un primato: quella della regione italiana che ne ha vaccinato meno

Un primato di cui non essere fieri.

Fin qui il Musumeci imbarazzato, ci si inventa un poco di tutto pur di non parlare di come stanno in realtà le cose.

Ma Musumeci diventa imbarazzante quando accusa le forze di opposizione di fare dello sciacallagio politico o accusa il Governo Nazionale di avere abbandonato al proprio destino la Sicilia.

La responsabilità delle vaccinazioni  e della gestione della pandemia è sua, solo sua.

Non è usando un linguaggio più consono a un ventennio, ormai consegnato alla storia, che non a una moderna democrazia riuscirà a far dimenticare la propria incapacità di governare.

Ne prenda semplicemente atto e ne tragga le conclusioni.

La Sicilia e i siciliani gliene saranno grati.


 






domenica 7 marzo 2021

Reddito di Cittadinanza ed evasione fiscale. Le facce della stessa medaglia?

Ogni qualvolta che la stampa ci informa di inchieste che svelano i "furbetti" che percepiscono fraudolentemente il reddito di cittadinanza siamo pronti a stracciarci le vesti, a gridare allo scandalo, a mettere in discusssione lo strumento che consentirebbe (a detta loro) a dei disonesti di rubare ai cittadini onesti che pagano le tasse.

Eppure si tratta di poche migliaia di persone che, confidando su una ipotetica mancanza di controlli, hanno richiesto e ottenuto, con dichiarazioni, evidentemente, mendaci di godere dell'unico strumento di contrasto alla poverta del nostro Paese.

Colpisce, però, che sono pochi coloro che hanno posto al centro delle loro riflessioni il vero cuore del problema e cioè l'evasione fiscale.

Gli investigatori, infatti, hanno sempre scoperto che a monte della percezione del reddito di cittadinanza ci sta il nascondere il proprio reddito reale.

Ecco materializzarsi il nodo italiano: ci indigniamo con i truffatori ma non ci indigniamo con gli evasori fiscali, certamente in numero superiore di chi indebitamente percepisce il reddito di cittadinanza.

Tutt'altro, li consideriamo non furbetti ma dei veri furbi e ci costano molto di più


giovedì 25 febbraio 2021

domenica 7 febbraio 2021

Quando si rappresenta solo se stessi. I gruppi parlamentari all'Ars. Un caso di scuola.

Alla ricerca dei recapiti dei capogruppo ho visitato il sito istituzionale dell'Assemblea Regionale (www.ars.sicilia.it) e con grande sorpresa ho scoperto che il Parlamento Regionale che conta 70 componenti vede la presenza di ben 11 gruppi parlamentari.

Alla faccia della semplificazione.

A ogni gruppo corrisponde un capogruppo, un vice capogruppo, spesso anche un segretario ma soprattutto a ogni gruppo corrisponde una clientela da soddisfare.

Sottolineo che non sempre al gruppo parlamentare corrisponde un partito, praticamente rappresentativi di se stessi.

Per non parlare del gruppo misto che vede iscritti ben 5 deputati che in comune hanno il solo fatto di avere vinto la lotteria della vita essendo stati eletti deputati regionali.

Qualcuno, semplificando, direbbe che è un bel casino.

Ci sarebbe da sorridere se non fosse che a pagare le conseguenze di tale assurda ma per molti versi, purtroppo, comprensibile situazione sono i siciliani



venerdì 5 febbraio 2021

Non cambia mai idea il morto o l'imbecille. Farlo spesso, però, non è segno di vitalità o di intelligenza.

E' uso diffusissimo per i politici nostrani affidare le loro reazioni, i loro commenti sui fatti che accadono ai social. Del resto sia Facebook, Twitter ed altri ancora, ben si prestano a rappresentare le moderne agorà.

Sono di facile utilizzo e, con un pizzico di professionalità (vedasi la Bestia di Salvini), raggiungono con immediatezza centinaia di migliaia di persone che, spesso, a loro volta rilanciano tali dichiarazioni. E' una sfida a chi ha più visualizzazioni e seguito anche se, occorre ricordare, quest'ultimi non sempre corrispondono alla condivisione del pensiero espresso.

Ragione per la quale nasce la necessità di gridare più forte, di usare un linguaggio spesso volgare o di tendere alla drammatizzazione che non di rado scivola in fake news. E' sufficiente guardare a quanto pubblicano quotidianamente Giorgia Meloni o la Santanchè (per citarne due) ma l'elenco sarebbe lunghissimo.

Quello che, però, dimenticano è che i social ma più in generale il web hanno una memoria di ferro.

Nulla viene cancellato. Tutto resta lì a imperitura memoria.

Nulla viene dimenticato e tutto viene riproposto al momento opportuno. Il post, il tweet o la storia su Istagram quale spada di Damocle per le cazzate che sono state scritte.

Chi si ricorderebbe la dichiarazione di Renzi che preannunciava l'abbandono della politica se avesse perso il referendum se non ci fossero i social a ricordarcelo. E ogni volta Renzi deve arrampicarsi sugli specchi per spiegare quella affermazione ma soprattutto il perché non ha dato alcun seguito su quanto dichiarato.

Oggi a maggior ragione durante questa paradossale crisi di governo ognuno si affretta a comunicare via social la propria opinione su quanto sta accadendo.

Questo il bello dei social. Tutto memorizzato, tutto registrato e tra una settimana sarà ancora più bello vedere come i no si trasformano in si. Come Draghi da complottista di prima categoria si sarà trasformato in salvatore della patria, da massacratore delle masse popolari avrà assunto le sembianza di difensore dei più deboli, degli emarginati, degli esclusi.

Crimi (reggente dei 5Stelle) ce ne ha dato prova nel volgere di un paio d'ore è passto mai con Draghi a disponibili a discutere.

Come dimenticare del resto le affermazioni dei pentastellati che oggi ci dicono che Mattarella è l'attento e geloso custode delle regole democratiche quando, solo un anno fa, andava messo sotto accusa dal Parlamento per violazione della Costituzione.

Sarà interessante leggere le giravolte di personaggi come Toninelli, il quale candidamente ci ha confessato che quando era ministro delle infrastrutture ha pure lavorato.

La domanda, quindi, è d'obbligo ma prima di scrivere qualcosa ci pensate?




lunedì 1 febbraio 2021

Il Sistema. Gli eroi senza macchia e paura.

 

Mi sarebbe piaciuto alla fine del libro leggere che esso è frutto della fantasia degli autori e ogni riferimenti a persone o fatti realmente accaduti è da considerarsi puramente casuale.
Purtroppo, non è cosi.
Leggere il racconto di Luca Palamara ci consegna una nuova chiave di interpretazione della storia del nostro paese degli ultimi 20 anni.
Tante sono le domande che mi sono posto alla fine di ogni capitolo. Prima tra tutte, quella se Palamara è un millantatore o è stato veramente protagonista di ciò che racconta e che con dovizia di particolari suffraga.
La cosa più dolorosa da ammettere è che si è pensato che Palamara fosse l'unico responsabile del marcio all'interno dell'ordine del giudiziario immaginando possibile che solo un uomo (per quanto intelligente) potesse influenzare, determinandole, scelte che attengono a organi costituzionali.
L'avere espulso dalla magistratura Palamara mi appare la logica conseguenza di quanto egli stesso racconta ma, c'è sempre un ma, è solo lui il colpevole?
Pensiamo veramente che se non ci fosse stato Palamara non sarebbe accaduto?
Non credo. Ci sarebbe stato un altro Palamara e, forse, se non si sarà conseguenti, facendo veramente pulizia, un nuovo Palamara, un nuovo SISTEMA, lo ha sostituito. 
L'espulsione di Palamara è come avere messo la polvere sotto il tappeto, sperando che a nessuno verrà voglia di sollevarlo.
Democrazia non è solo riconoscere il diritto di voto o di riunione. Democrazia è avere la certezza che sarà garantito un giusto processo, democrazia è sapere di poterti fidare di chi è chiamato a giudicare i tuoi comportamenti,
Per questo il libro ci interroga sulla democrazia nel nostro Paese. Non è girandoci dall'altra parte che risolveremo i nostri problemi ma affrontandoli con coraggio, usando, se necessario, anche il bisturi.
Questo lo dobbiamo ai tanti magistrati che ogni giorno, tra indicibili difficoltà, fanno il loro lavoro.
Lo dobbiamo a noi tutti.

Nb. Sallusti mi sta antipatico. Mi sono convinto che venga invitato ai talk-show solo per polemizzare, per fare alzare l'audience. Spesso mi sono trovato a cambiare canale non appena mi è comparsa la sua faccia, prima ancora di ascoltare cosa avesse da dire. In questa intervista, riconosco che è stato veramente bravo, E' stato lieve, consentendo a Palamara di esprimere il proprio pensiero, evitando di esprimere il suo. Avrebbe avuto gioco facile a dire che quelle cose lui le sapeva da sempre. Ci ha accompagnato con lievità alla scoperta di un mondo, quello della magistratura, che in tanti abbiamo mitizzato, immaginando i magistrati come i nuovi eroi senza macchia e paura. Invece........leggiamo il libro.





venerdì 29 gennaio 2021

Gli imbucati del vaccino e l'imbarazzante DG dell'Asp di Ragusa.

Come tanti ho visto il servizio giornalistico trasmesso da Piazza Pulita, programma in onda sulla La7, sui furbetti del vaccino scoperti in provincia di Ragusa.

La notizia è vecchia. Di qualche settimana fa. Già nei primi giorni di gennaio la notizia era stata pubblicata dal quotidiano La Sicilia, che aveva denunciato ciò che era accaduto a Scicli, bellissima cittadina iblea.

Conoscendo il fatto, il servizio non mi ha sorpreso. 

Quello che mi ha sorpreso del servizio è l'intervista al direttore generale dell'ASP di Ragusa.

Ho avuto l'impressione che vivesse in un altro mondo. Non sapeva cosa fosse accaduto, ha avuto bisogno di chiedere in diretta ai suoi collaboratori conferma di quanto gli diceva il giornalista.

Conferme, che arrivavano nel giro di poco minuti (come se fossero preparati).

Allora qualche domanda al Direttore Generale:

  • cosa ha fatto non appena la notizia è stata resa pubblica dai giornali?
  • quali verifiche ha effettuato e quali iniziative ha intrapreso?
  • come è stato possibile che i suoi più diretti collaboratori non lo abbiano informato visto che sapevano?
  • cosa ha deciso di fare all'indomani della messa in onda dell'inchiesta?

Le risposte, però, sia chiaro, non rendono il DG immune da responsabilità. Credo che occorre essere conseguenziali: non si è dimostrato all'altezza del compito cui è chiamato.

Di ciò deve prenderne atto l'assessore regionale alla sanità: lo licenzi.



 

mercoledì 20 gennaio 2021

Ciao Emanuele


Mi capita spesso di avere in testa tante cose da dire su ciò che accade intorno a me ma di non trovare il filo rosso che leghi le questioni e i fatti che osservo.
Il mio desiderio era quello dii usare questo blog come un diario nel quale fissare quanto mi colpiva di più e mi rendo conto, in questa particolare fase, dell'impossibilità di riuscirci.
Sono tante e diverse le occasioni di riflessione che si rischia di essere dispersivi, di non riuscire a essere organici nel pensiero e di disperdere la propria attenzione.
Ieri è stata una di quei giorni.
Troppi gli avvenimenti. Fatti che appaiono diversi tra loro ma che al contrario hanno, almeno per me, un comune denominatore, il degrado nel quale si dibatte il nostro paese.
Partirei dalle dichiarazioni della neo assessore alle politiche sociali della regione Lombardia che ha chiesto che la distribuzione dei vaccini tenga conto del Pil delle regioni.
Come tutti sanno la Lombardia è la regione traino dell'economia italiana e da questo ne discende, secondo la Moratti, che la sua regione deve avere priorità nell'assegnazione dei vaccini.
In estrema sintesi prima i ricchi, poi si potrà pensare a chi ricco non è.
Il secondo è il voto di fiducia al governo Conte bis. 
Ho ascoltato con attenzione il dibattito parlamentare svolto presso il Senato.
Era sufficiente avere un poco di memoria per ricavarne la plastica raffigurazione che la coerenza non attiene alla politica o almeno a questa politica. Ciò che si diceva solo qualche ora prima non aveva alcun senso. Qualcuno è riuscito nell'impresa impossibile di smentirsi nell'arco dello stesso intervento.
Ultima notizia: la scomparsa di Emanuele Macaluso. 
Tutti a riconoscere la sua lucidità ma soprattutto la sua coerenza. 
Ottant'anni di militanza a sinistra, protagonista dei profondi cambiamenti della società italiana.
Ottant'anni duranti i quali non si è mai lasciato trasportare dalle onde o dai sondaggi.
Sempre coerente con i principi di uguaglianza e solidarietà, fermo nell'obbiettivo che lo portarono nel 1941 ad aderire al partito comunista: un paese più giusto e solidale. Nel quale nessuno restasse indietro.
Un sogno? No. Macaluso non era un sognatore o un visionario. Era un uomo convinto che l'impegno di ciascuno rappresentava la strada maestra per raggiungere gli obbiettivi, anche i più ardui.
Macaluso ha incarnato la visione con la militanza, la speranza con il possibile.
Macaluso è stato tutto ciò che la Moratti (mi dispiace per lei) non sarà mai.
Macaluso è stato tutto ciò che la stragrande maggioranza dei parlamentari non saranno mai: uomini e donne con la schiena dritta e con un'idea di futuro.

lunedì 11 gennaio 2021

I furbetti del vaccino. Una banale proposta

Ma si può essere così scemi? Sapere di non essere soggetto prioritario nella somministrazione del vaccino anticovid, riuscire per vie traverse ad ottenerlo e poi postare la foto sul proprio profilo social per dimostrare a tutti il loro valore.

Non è da persone intelligenti.

Ed è accaduto! Da qualche giorno, infatti, si susseguono sui giornali notizie che vedono protagonisti soggetti che pur non avendo al momento diritto vengono vaccinati.

Vaccinati si ma è sola la prima dose e tra 21 giorno dovrebbero fare la seconda.

Ecco il punto. 

Lasciamo agli enti competenti il compito di fare luce su quanto e come sia accaduto, punendo in maniera esemplare chi ha sbagliato ma almeno chiediamo a questi soggetti di pagare (a caro prezzo) la somministrazione della dose di richiamo.

Io, la farei pagare almeno 500 €, sapendo che chi ha avuto di "straforo" il vaccino è di norma uno bene introdotto, che non ha problemi economici e, soprattutto, ha qualche amico al posto giusto.

Il messaggio è di una semplicità disarmante: "tu sarai stato furbo ma noi non siamo coglioni".





venerdì 1 gennaio 2021

Riflessione sul 2020

A volte fanno più danni del virus.
Siamo stati costretti a vedere anche questo.
Cosa c'è di peggio di una pandemia? Affrontarla con una classe politica incapace e inadeguata e che non ha mai ritenuto di dovere chiedere scusa gli errori commessi.
Una cclasse politica che ha provato a scaricare le proprie responsabilità su altri, che ha speculato sul dolore delle persone, che si è dimostrata miserabile, che per qualche like sui social ha detto tutto e il suo contrario, spesso, nell'arco di qualche ora. 
Inutile arrabbiarsi: ce li meritiamo. 
Sia sufficiente pensare che li votiamo.
Auguri a tutti





La narrazione e i fatti. Il governo Meloni fa scuola

NARRAZIONE: “si introduce un esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di la...