giovedì 30 luglio 2015

Le e-mail della Clinton e i politici siciliani

Sto seguendo con attenzione la vicenda che riguarda l'uso da parte di Hillary Clinton del suo account di posta elettronica in luogo di quello istituzionale del Dipartimento di Stato.
A quanto pare sta mettendo a rischio la sua candidatura alle presidenziali del 2016.
E', infatti, fatto obbligo di tutti i componenti del governo americano e di tutti coloro che ricoprono incarichi pubblici di utilizzare per le comunicazioni ufficiali gli account ufficiali.
Questo per consentirne l'archiviazione e la catalogazione.
La Clinton avrebbe usato, non facendo una bella figura, la posta personale, lasciando intendere che avesse qualcosa da nascondere. 
Sembrerebbe che per cercare di uscire dall'impasse abbia, o stia per farlo, consegnato tutte le email (si tratta di migliaia) in questione.
E' probabile che a noi siciliani la cosa non ci riguarda ma riflettevo sul modo con il quale i nostri governanti usano l'email istituzionali.
Avete mai scritto a un assessore regionale, utilizzando gli indirizzi indicati dal sito?
Non rispondono nemmeno all'email augurali, è accaduto con il neo assessore alla sanità Bartolo Gucciardi e prima ancora con l'assessore Antonio Purpura.
Non voglio dimenticare i deputati regionali . Tutti forniti di e-mail istituzionali, delle quali la gran parte non conosce nemmeno l'indirizzo. Provare per credere!
Lunga sarebbe la lista delle email senza risposte inviate ai nostri cari politici isolani.
Lo stesso vale per come utilizzano i social network. 
A esclusione di qualcuno (l'on.le Pippo Di Giacomo è una rara ed efficace eccezione) nessuno interloquisce con chi scrive sulle loro bacheche.
La democrazia e la partecipazione si nutrono anche di questi semplici gesti e noi siamo ancora lontani da questo obbiettivo.







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