giovedì 1 ottobre 2015

La Sicilia e l'Expo. Un'esperienza personale

La settimana scorsa ho visitato l'Expo.
Vuoi per fatto affettivo, vuoi per campanilismo non poteva mancare una visita al Cluster biomediterraneo di cui la Sicilia è capofila.
Niente di eccezionale ma la Sicilia non sfigurava al confronto degli altri paesi presenti (Grecia, Serbia, Montenegro, Egitto, Libano per citarne alcuni). 
Sono stato anche fortunato: ho assistito alla degustazione di quattro formaggi DOP siciliani.
In questo viaggio tra i sapori isolani ci ha accompagnato una persona eccezionale. Di rara competenza e soprattutto di una capacità comunicativa non comune.
Piazzetta Sicilia si è riempita di gente attenta, molti erano siciliani emigrati, felici,come me, di vedere e assaggiare l'eccellenza sicula.
Sono stato contento di essere lì, orgoglioso della mia sicilianità. 
Almeno fino a quando uno dei presenti non ha chiesto dove era possibile acquistare i prodotti.
È sceso il gelo tra i presentatori: non sono stati in grado di dare una risposta.
Si sono appalesati tutti i limiti della nostra politica, del nostro ritardo, dell'incapacità di sostenere lo sviluppo.
A che serve avere le eccellenze (da tutti riconosciute) se poi non siamo in grado di raggiungere i mercati, di vendere i prodotti che con tanta fantasia ma con altrettanta fatica si realizzano nella isola.
Un plauso ai produttori ennesi, ragusani e del Belice presenti, per quello che sono riusciti a fare ma non posso, con altrettanto chiarezza, non esprimere grande rabbia per l'incapacità di chi, avendo responsabilità di governo, non sostiene e aiuta chi con il proprio lavoro rende grande la Sicilia. Vergogna.

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