martedì 26 novembre 2019

Da Roma a Catania passando per Malta. Un siciliano che usa l'aereo.


Invitato a Roma per partecipare a una riunione mi siedo al computer per acquistare il  biglietto più conveniente.
Ho letto più volte in queste ultime settimane di un aumento spropositato dei biglietti aerei da e per Catania e Palermo ma ho pensato che si trattasse se non di fake news di una qualche esagerazione giornalistica.
Visito i siti delle due compagnie che dopo l'abbandono di Vueling garantiscono i voli da e per Catania (Ryanair e Alitalia).
Mi serve solo il biglietto da Roma (il volo d'andata era stato già acquistato).
Sul sito Alitalia il rientro pomeridiano va dal più economico di 215,00 € delle 21,50 a quello delle 18,20 di 308,00 €
Niente da fare. Troppo cari.
E' la volta di Ryanair. Compagnia low cost, ha fatto, mi dico, viaggiare l'Europa. Troverò qualcosa di conveniente. Almeno è quello che pensavo o, forse, era meglio dire speravo.
Invece.....
Quello in partenza alle 17,45 è in offerta (si fa per dire) a solo 202,30 €.
Se desidero aspettare qualche ora, quello più conveniente (sembra quasi regalato) è alle 22,15 con arrivo a Catania alle 23,40 per la modica cifra di 130,89€.
Una cosa, però, mi salta agli occhi e cioè che i voli Ryanair sono operati da Air Malta.
Vado, quindi, sul sito della compagnia maltese e scopro:
Volo Roma-Catania con scalo a Malta (si, avete capito bene. Per andare da Roma a Catania dovrò fare una sosta di 45 minuti a Malta.
Partenza alle 20,05 con arrivo a Catania alle 22.55.
Costo complessivo solo (stavolta è il caso di dirlo) 105,75 €
Arrivo prima, pago di meno e soprattutto sono andato anche all'estero.
Non voglio aggiungere nulla, solo che ricerche sono state effettuate giorno 26 novembre 2019 alle ore 15 e il biglietto di Air Malta è stato acquistato alle 15,30 dello stesso giorno.
Il commento sta in una sola parola: fanculo!!!

domenica 5 maggio 2019

Hamet Altan "Non rivedrò più il mondo". Consiglio di lettura.





Ahmet Altan è stato travolto dall’ondata di arresti che ha seguito, nel 2016, il fallito colpo di stato del 15 luglio contro Erdogan. Da allora è recluso in un carcere nei pressi di Istanbul. L’accusa a suo carico è di aver favoreggiato il golpe tramite «messaggi subliminali».
Nel febbraio 2018 il suo processo-farsa si è concluso con un’atroce sentenza: ergastolo senza condizionale. Non rivedrò più il mondo è il messaggio che Altan lancia dalla sua cella: è un testo breve, che contiene molti universi.

È uno scioccante diario di prigionia, dall’irruzione della polizia in casa di Ahmet e del fratello Mehmet fino alla notizia della condanna a vita in regime duro. È una galleria di personaggi e incontri miserabili in cui l’ingiustizia prende corpo e volto.
È un inno all’immaginazione e al suo potere di evadere dalle quattro mura che la costringono riconquistando aria e spazio. È un ragionamento di straordinaria lucidità sui concetti universali di vita, morte, tempo, destino. È un elogio della scrittura come forma irrinunciabile di dignità dell’individuo.
Da un lato, c’è un «corpo in trappola», dall’altro «una mente che non si curava e rideva di ciò che sarebbe accaduto al corpo, si credeva intoccabile ed era intoccabile ». Le parole di questa mente che non si rassegna al silenzio, strappate al regime di massima sicurezza, colpiscono come sassi e lasciano una traccia indelebile.
La forza della scrittura. Da leggere

domenica 10 marzo 2019

Il Presidente dell'Ast e le aziende pubbliche

La notizia è nota.
Dal prossimo 12 marzo e fino al 20, l'aeroporto di Catania sarà interessato da lavori di manutenzione che ne ridurranno l'operatività.
Essendo un evento programmato le compagnie aeree e la società di gestione (SAC) hanno intraprese delle iniziative tese a ridurre i disagi ai passeggeri.
Prima tra tutte il dirottamento dei voli sullo scalo di Comiso.
Per tale ragione la SAC ha sollecitato l'AST (azienda pubblica di trasporto regionale) ha istituire delle navette tra Catania e Comiso.
Fin qui tutto normale se non fosse per le dichiarazioni del Presidente dell'AST che fanno cadere le braccia e che la dicono lunga sulle capacità del management che la politica sceglie.
il Presidente, orgogliosamente, dichiara: "L’Amministratore delegato della SAC, ci ha chiesto di attivare delle navette per andare incontro alle esigenze dei passeggeri dirottati su Comiso a partire da lunedì. La nostra azienda si è attivata immediatamente e grazie al direttore generale, ai preposti di Modica, Catania e Siracusa e ai coordinatori, sulla base dei dati forniti dalla SAC sui voli di andata e ritorno, siamo riusciti a recuperare 7 pullman per poter effettuare un servizio aeroporto-aeroporto.
Per poter trovare i mezzi abbiamo attivato tutte le sedi, oltre alle officine, per fare in modo che tutto possa essere predisposto per lunedì. Sono orgoglioso di questo risultato che dimostra che un'azienda di trasporto anche se pubblica, se è bene organizzata, con gli uomini giusti nei  posti giusti, come crediamo di aver fatto dal nostro insediamo, può dare grandi risultati.
Orgoglioso di che? e perché quella sottolineatura "azienda anche se pubblica"?
Come se fosse scontato che un'azienda pubblica debba essere disorganizzata e inefficiente.
Altro aspetto da non tralasciare che a leggere il comunicato (si può leggere per intero al seguente indirizzo Comunicato Stampa) da quando c'è lui a dirigere l'AST (l'uomo giusto al posto giusto) si può aspirare a raggiungere ambiziosi risultati come quello di trovare 7 pullman.
Complimenti.
Per completezza di informazione il nostro superman si chiama Gaetano Tafuri ed è un avvocato catanese. 
Siamo proprio fortunati.

domenica 3 marzo 2019

Emmanuel Macron a #chetempochefa.


La notizia che stasera durante il programma televisivo "Che tempo che fa"  Fabio Fazio intervisterà il presidente francese Emmanuel Macron, ha scatenato (come al solito) polemiche incredibili, fino al punto che la Meloni si è spinta a suggerire le domande che il conduttore dovrebbe fare, dichiarandosi pronta ad accettare scommesse sul fatto che non ce ne saranno di "cattive".
Sticazzi!!
La Meloni ancora una volta sorprende per la sua intelligenza e perspicacia.
Poco ci vuole che Fazio dovrebbe chiedere a Macron della guerra in Indocina, del governo di Vichy, della guerra in Algeria e anche del perché Napoleone invase la Russia, della guerra franco-tedesca del 1870
Non sono un giornalista ma credo di non essere lontano dal vero se penso che per intervistare un capo di stato (di qualunque paese), sempre che lo stesso sia disponibile a rilasciare interviste, si inviano, prima, le domande e poi si attende, con fiducia, di conoscere quelle alle quali si intende rispondere. 
A maggior ragione come in questo caso quando le risposte rischiano di compromettere le già difficili relazioni diplomatiche tra i due paesi.
Potete pensare che un capo di stato accetti di essere intervistato a ruota libera da un'emittente straniera? Conte lo farebbe?
Macron utilizzerà l'occasione per mandare dei messaggi ai governanti italiani che farebbero bene ad ascoltarli bene e a meditare attentamente sulle parole che userà.
Poco conta che Fazio sia o meno un giornalista, ciò che conta che sta facendo un servizio al paese.
Piaccia o non piaccia alla cretina trumpiana.

Fascismo: un avvertimento di Madeleine Albright. Consiglio di lettura

Ho letto il libro "Fascismo: un avvertimento" di Madeleine Albright. 
Non è un libro di storia, del resto l'autrice è una diplomatica, prima donna a essere stata nominata segretaria di stato Usa,sotto la presidenza Clinton, docente universitaria e tanto altro, non una storica quindi. 


La sua lettura, però,  dovrebbe essere resa obbligatoria negli istituti superiori.
In un periodo nel quale gli spazi di partecipazione e di democrazia si stanno lentamente ma inesorabilmente riducendo, comprendere come si sono affermate le dittature, a partire da quelle di Hitler e Mussolini, assume rilievo di fondamentale importanza.
Il messaggio è chiaro e inequivocabile: la libertà e la democrazia una volta conquistate non sono mai per sempre. Vanno rinnovate e preservate quotidianamente con comportamenti coerenti, con il rispetto delle istituzioni, con la difesa delle diversità.
E a guardare ciò che accade oggi in Italia, c'è da essere preoccupati. Tanto

lunedì 25 febbraio 2019

Solinas e l'indipendenza della Sardegna

Quando si è a metà dello spoglio, il risultato elettorale della Sardegna si è concretizzato con l'elezione a Presidente della Regione di Christian Solinas.
Solinas è il Presidente del Partito Sardo D'Azione, partito fondato da Emilio Lussu che, spero, non si stia rivoltando nella tomba.
Non voglio avventurarmi in valutazioni di carattere politico ma vorrei concentrare l'attenzione sull'articolo 1 dello statuto del PSD'A che, testualmente, recita "Il Partidu Sardu – Partito Sardo d’Azione” è la libera associazione di coloro che si propongono, attraverso l’azione politica, di affermare la sovranità del popolo sardo sul proprio territorio, e di condurre la Nazione Sarda all’indipendenza"
Mi chiedo se la Meloni, che non perde occasione di parlare di confini nazionali, di difesa dell'italianità, di unità della nazione abbia mai letto lo statuto del partito cui appartiene il candidato che oggi ha vinto e che con tanta gioia festeggia?
Credo che ci sia poco da festeggiare e molto di cui preoccuparsi.

giovedì 21 febbraio 2019

Parteciperò alla primarie del PD ed esprimerò un voto nullo

Domenica tre marzo andrò in uno dei gazebo del PD e chiederò di votare per le primarie.
Con molta probabilità mi farò annullare il voto.
Potrà sembrare comportamento schizofrenico ma ritengo che partecipare rappresenti una grande occasione per gridare con forza che la deriva populista e demagogica del governo del nostro paese vada fermata prima e sconfitta dopo. 
Perché andrò a votare? Perché in un paese nel quale il voto online di circa 50.000 persone (senza alcun controllo, senza alcuna certificazione e per di più su una piattaforma informatica privata) è contrabbandato quale esercizio alto di democrazia diretta, mi piacerebbe capire come sarà definito il voto di centinaia e centinaia di migliaia di persone (di persona pirsonalmente, direbbe il buon Catarella).
Votare alle primarie rappresenta, quindi, la risposta migliore che si possa dare a quanti ritengono che da dietro una tastiera e uno schermo si possa cambiare la società.
Andrò a votare e mi farò annullare il voto, non perché non abbia delle preferenze (voterei Zingaretti) ma per rispetto degli iscritti e militanti del PD non ritengo corretto interferire nella scelta che, a mio avviso, dovrebbe spettare solo a loro.
Sarei felice che fossero in tanti a fare come me. 
Sarei felice di fare una lunga fila e sarò felice di dare un contributo economico al PD che con le primarie mi consente di dire che siamo ancora molti quelli che vogliamo bene a questo paese, non arrendendoci all'idea che un manipolo (la parola non è casuale) di cialtroni lo governi.

NB. Non immaginate quanto mi abbia fatto e quanto mi facciano incazzare il PD e tanti dei suoi dirigenti, alla cui stupidità e presunzione (soprattutto di Renzi&C) si deve il risultato elettorale del 2018.

lunedì 18 febbraio 2019

Nelle mani di nessuno. Di Maio e la diplomazia.

Cerco di mettere in fila le cose:
il vice presidente del consiglio nonché leader del partito di maggioranza del nostro paese, vola in Francia (lasciamo perdere da chi fosse accompagnato) per incontrare uno strano personaggio che ritiene di essere uno dei capi del movimento dei gilet gialli per verificare le condizioni di un'alleanza elettorale in vista delle elezioni europee:
  1. appena la notizia si diffonde (chiaramente la foto di gruppo è obbligatoria) molti gilet gialli denunciano che il personaggio incontrato non rappresenta il movimento e che nessuna decisione è stata assunta in relazione all'appuntamento elettorale;
  2. intervistato da una televisione italiana il nostro ineffabile personaggio dichiara che la Francia è sull'orlo di una guerra civile e che ci sono vari gruppi armati pronti a far sentire la loro voce contro il Presidente Macron;
  3. il nostro buon Di Maio, solo a questo punto, dichiara che il Movimento 5S non ha alcunché da spartire con chi inneggia alla violenza, ragione per la quale l'incontro (in terra di Francia) non può e non avrà alcun seguito, (a parte la legittima incazzatura dei francesi).
Questi i fatti.
Alcune domande:
  • come può il vice presidente del consiglio partire per la Francia incontrare una persona per stringere un accordo elettorale senza informarsi su chi fosse quella persona?
  • come può scrivere sui social che la nuova Europa parte da questo incontro?
  • come reputa la figura che hanno fatto a) gli italiani; b) il governo italiano; c) la diplomazia italiana; d) il Movimento 5 Stelle?
Una riflessione:
Siamo nelle mani di nessuno. Vergogna!



sabato 16 febbraio 2019

La malattia, l'omicidio, la grazia. Quando si è lasciati soli.

Il Presidente della Repubblica ha concesso la grazia a due persone anziane condannate entrambe per avere ucciso il proprio coniuge gravemente malato.
Nel riconoscere a Mattarella la sensibilità con la quale ha riconosciuto in questi poveri uomini non un istinto omicida ma la volontà di porre fine alle sofferenze dei propri coniugi, credo ci si debba interrogare su cosa può spingere una persona a gesti così estremi.
Vorrei, quindi, soffermarmi su un altro aspetto che non è stato, a mio avviso, sufficientemente messo in luce: quella della solitudine nel quale lo stato, i servizi pubblici abbandonano quei cittadini che si trovano ad affrontare una non autosufficienza o una malattia invalidante.
Mi chiedo se queste due persone si fossero trovati in presenza di servizi sanitari e sociali degni di questo nome, se avessero trovato sostegno psicologico professionale, si sarebbero trasformati in omicida?
Bene la grazia ma sarebbe altrettanto bello se insieme all'atto di clemenza riflettessimo su cosa significa essere lasciati soli ad affrontare un dramma come quello che i due graziati hanno dovuto vivere.

lunedì 7 gennaio 2019

#Giggino Di Maio e la nuova politica estera dell'Italia

Leggo una dichiarazione di solidarietà al movimento dei gilet gialli formulata dal vice presidente del consiglio Giggino Di Maio.
Solidarietà e sostegno alle loro lotte e alle loro rivendicazioni.
Ora, una delle cose che unisce il movimento, che a quanto pare si trasformerà in partito, è la richiesta di dimissioni del presidente francese Macron. Non credo che il governo francese  prenderà bene l'ingerenza di un governo straniero nella propria politica nazionale.
Come si sentirebbe Conte se un ministro tedesco affermasse di condividere le posizioni assunte dal PD durante l'iter parlamentare della legge di bilancio o che un ministro irlandese dicesse che reputa Conte un incapace?
Da sempre i rapporti tra stati sono intrattenuti dai governi mai tra un governo e un soggetto estraneo alle istituzioni. Queste cose le fanno le dittature e in tempi recenti la Russia, gli USA e anche qualche volta la Francia  (ed è finita come è finita. Leggasi Libia o Siria).
Quella di Di Maio non è un'ingenuità o un errore in buona fede, credo, al contrario, sia alla ricerca dell'incidente diplomatico in vista delle elezioni europee e individuare nel partito dei gilet gialli un interlocutore per candidature comuni
Ancora una volta agli interessi nazionali fanno premio gli interessi di bottega.
Vergogna!
Un'ultima domanda ma Conte e Moavero non hanno nulla da dire?

giovedì 3 gennaio 2019

#Orlando e #DeMagistris: due stili, due modelli di politica, due visioni del fare e del come fare.

Se il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando con la sua presa di posizione sull'applicazione della Legge Salvini dimostra, ancora una volta,  grande intelligenza e fiuto politico, la stessa cosa non si può dire del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.
Arrivato in ritardo, pensando di non potere guadagnare titoloni sui giornali si è inventato la disponibilità del comune di Napoli ad accogliere i 49 migranti imbarcati sulla nave SeaWatch che nessuna nazione europea intende fare approdare nei propri porti.
Dietro la scelta politica di Orlando c'è tutta una riflessione giuridica che dovrebbe condurre (l'intenzione dichiarata è questa)  al pronunciamento sulla costituzionalità delle norme da parte del giudice delle leggi e cioè la Corte Costituzionale.
Nel ragionamento di De Magistris, invece c'è tanta demagogia e tanto populismo, lo dimostra anche il linguaggio usato nei confronti del Ministro Salvini, ci piaccia o meno è ministro di questa repubblica.
Non ne sentivamo la mancanza! 
Di populismo e demagogia ci bastano quelli propinati ogni giorno dalla maggioranza giallo-verde per apprezzare anche quelli di De Magistris.

Nb. Le ultime agenzie riportano la disponibilità del premier Conte a incontrare i sindaci, anche se dichiara inaccettabile che non rispettino le leggi.  Posizione in contrasto con quanto dichiarato dal ministro degli interni che invitava i sindaci a dimettersi.
Che qualcosa si stia muovendo?

E se #GiuseppeConteIT decidesse di........



In questi primi tre giorni del 2019 tutti i maggiori commentatori politici si sono sbizzarriti a formulare ipotesi sulla durata di questo governo.
Di battute tipiche del caso, se mangeranno la colomba pasquale o se raggiungeranno le elezioni europee si sono riempite pagine di giornali.
Commenti, tutti, con un unico comune denominatore: se regge o meno l'intesa tra Lega e il M5S.
Io, che commentatore politico non sono, né tanto meno autorevole, credo che il tema dell'eventuale caduta del governo non stia nel rapporto tra le forze politiche che lo sostengono (il potere è il miglior collante che si conosca) ma l'aspetto umano del presidente Conte.
Di chi parliamo? Parliamo di un illustre sconosciuto che nel volgere di qualche giorno è passato dal far sostenere gli esami universitari a uno come Bonafede a essere il capo dell'esecutivo di una delle sette potenze economiche mondiali.
Una persona che fino a qualche settimana fa era pronto (non fosse altro per riconoscenza) a ubbidire senza fiatare ai suoi due dante causa, oggi appare molto più sicuro e spregiudicato.
Alcune vicende, secondo me, ne hanno fatto emergere gli aspetti caratteriali che appartengono alla natura degli uomini.
Stiamo assistendo, quindi, alla lenta ma inesorabile sua trasformazione da persona che si chiedeva ogni giorno, guardandosi allo specchio, come fosse stato possibile diventare premier, a persona convinta di essere lì non perché miracolata ma esclusivamente per le sue innate doti e infinite capacità.
Di questa metamorfosai ne sono dimostrazione l'ascriversi a suo esclusivo merito l'avere evitato la procedura di infrazione, la recente intervista a un quotidiano tedesco nella quale ha affermato di avere assicurato il Presidente della Commissione Europea che avrebbe raccomandato, da buon padre di famiglia, ai due vice premier di usare un linguaggio più rispettoso nei confronti dell'Unione e in ultimo l'essersi assunto la responsabilità del raddoppio dell'Iris per le Onlus o della "tassa sulla bontà", cosi come definita dal Presidente Mattarella.
Quest'ultima assunzione di responsabilità lungi dall'essere un atto di contrizione ha rappresentato l'atto con il quale Conte ha voluto sottolineare a Di Maio e Salvini che a parargli il culo è lui, che, ben sapendo la popolarità e l'alto consenso di cui gode, può permettersi di affermare che l'errore lo ha commesso solo lui e che nessuno gliene avrebbe fatto un torto.
Non siamo più in presenza, penso di uno yes man ma di una persona che ormai ritiene di essere il più bravo e furbo di tutti, entrato nel cuore degli italiani.
La domanda è se i due glielo lasceranno credere o decideranno di riportarlo a più miti consigli, ricordandogli i motivi che lo hanno condotto a Palazzo Chigi e a quel punto Conte dovrà decidere se è meglio un giorno da leone o una legislatura da pecorone



martedì 1 gennaio 2019

Libera traduzione del messaggio di fine anno del Presidente #Mattarella

Ho provato a tradurre nel linguaggio che ogni giorno usiamo, il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica.
  • ho firmato la legge di bilancio solo per evitare che si andasse all'esercizio provvisorio e perchè i saldi risultano concordati con la Commissione Europea;
  • il raddoppio della tassazione per gli enti no profit è una grande minchiata;
  • ora, ve la studiate bene questa cazzo di legge che avete approvato e la discutete in Parlamento, apportando le dovute correzioni, concordandole, sempre, con la Commissione Europea;
  • la sicurezza dei cittadini è una cosa seria e non si fa chiudendo i porti, con le ruspe o armando i cittadini ma garantendo integrazione, pari diritti, pari dignità, richiedendo pari doveri a tutti i cittadini, assicurando un lavoro dignitoso, qualità della vita nelle periferie (non come avete fatto definanziando le iniziative intraprese dai governi precedenti), cercate di pensare innanzitutto a  chi sta peggio;
  • smettete di usare i social per fare vedere cosa mangiate, come trascorrete il vostro tempo. In poche parole cercate di lavorare in silenzio e con i fatti;
  • le forze di polizia vanno rispettate, non cercate di travestirvi da sceriffi: diventate solo ridicoli e offendete quanti indossano una divisa, rischiando la vita ogni giorno;
  • non si fanno i selfie con gli estremisti travestiti da sportivi, né si invitano nelle sedi ministeriali;
  • l'esercito italiano è altamente specializzato, impiegarlo per coprire le buche di Roma è quanto di più offensivo si possa fare e denuncia l'incapacità di garantire l'ordinaria amministrazione;
  • rispetto il voto degli italiani ma non rompetemi i coglioni con le vostre cazzate.
Detto questo cari concittadini tanti auguri, ne abbiamo veramente bisogno.

La polpetta avvelenata della manovra del popolo.

Premesso che non ho letto la legge di bilancio 2019, del resto non l'hanno fatto neanche quelli che l'hanno votato, qualche anticipazione, però,  da alcuni articoli di giornali sono riuscito ad averla e mi ha colpito la flat tax al 15%.
Ho fatto piccoli approfondimenti e, se non capito male, la situazione che si determinerà nel 2019 è la seguente:
  • La tassazione nel 2019 per un lavoratore autonomo che nel 2018 ha avuto un reddito inferiore a 60.000 € sarà pari al 15% indipendentemente dal reddito conseguito
  • La tassazione per un lavoratore dipendente o per un pensionato resta immutata rispetto al 2018.

Un esempio:

Lavoratore autonomo con flat tax:
Reddito 2019    55.000 €          Imposta lorda  8.250 € 

Lavoratore dipendente o pensionato
Reddito 2019    55.000 €         Imposta lorda 17.220 €

RISPARMIO 8.970 €

E' evidente che più aumenta il reddito più il risparmio è consistente.
Nulla da aggiungere!!!
BUON ANNO A TUTTI

La narrazione e i fatti. Il governo Meloni fa scuola

NARRAZIONE: “si introduce un esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di la...