domenica 29 maggio 2011

 
MARTEDI 7 GIUGNO 2011 ORE 18,00
LIBRERIA LA FELTRINELLI VIA CAVOUR 139 PALERMO

ANTONIO SCIOTTO 
presenta
SEMPRE più BLU
Operai nell'Italia della grande crisi
intervengono

Roberto Mastrosimone,         Segretario Generale Fiom Palermo
Pippo Di Natale,                    Presidente Auser Sicilia
Antonio Tarantino,                Operaio Delivery Mail
Massimiliano Buttitta             Operaio Keller
Marco Tarantino                    Operatore Almaviva Contact

La lotta di classe è finita, sostengono alcuni. Imprese e sindacati hanno opinioni diverse ma una cosa è certa: gli operai non sono scomparsi. La tuta blu non è un residuato del Novecento, ma contiene ancora oggi storie, passioni, lotte. E soprattutto persone, uomini e donne in carne e ossa. Antonio Sciotto raccoglie le loro esperienze, entra nelle fabbriche piccole e grandi e spiega cosa sta cambiando e cosa sta succedendo: i lavoratori del Duemila appaiono disincantati rispetto alla politica e ai partiti, fanno sindacato ma spesso si compattano solo quando la loro azienda sta per chiudere. In altri casi invece si dividono: la paura di perdere il posto accende la diffidenza verso gli immigrati e alimenta politiche di esclusione, soprattutto al nord e in territori leghisti. Alcuni operai si sentono soli e disperati, se perdono il lavoro arrivano a togliersi la vita, come è accaduto pure a tanti piccoli imprenditori del Nord-Est. Altri scatenano la fantasia, e mettono in campo nuovi tipi di protesta, come all'Innse sull'Asinara: si arrampicano su una gru o si autorecludono su un'isola per attirare i mezzi di informazione. Ma ci sono anche operai che sognano un futuro diverso, addirittura senza la loro fabbrica: accade a Taranto, dove la città avvelenata da una enorme acciaieria e gli abitanti si interrogano sulla possibilità di un diverso modello di sviluppo. 

domenica 22 maggio 2011

A proposito di annunci di lavoro......

E' sabato pomeriggio, non ho nulla da fare. Cazzeggio un pò su facebook e poi mi imbatto in un sito di annunci online www.subito.it.
Si vende e si compra di tutto, ci sono anche gli annunci di lavoro.
Ne leggo qualcuno, mi rendo conto del dramma che devono vivono quanti alla ricerca di un lavoro si imbattono in vere e proprie truffe che andrebbero denunciate e i cui autori penalmente perseguiti.
Non fosse altro che stanno approfittando dello stato di bisogno e di grande disagio di chi è senza lavoro.
Un primo annuncio che appare uno scherzo dà la rappresentazione di uno stato d'animo diffuso.
E' Rosario  "salve sono disposto a pagare 5000 euro per un lavoro sistemato e onesto in pratica pago per essere raccomandato dato che questo è l'unico modo per lavorare a Palermo. Mi piacerebbe tantissimo lavorare da foot locker oppure in un centro tipo expert euronics in quanto malato di tecnologia...Se avete le conoscenze giuste per farmi lavorare è l'occasione giusta per voi per avere un pò di soldini senza far nulla...
Pagare per trovare qualcuno disposto a raccomandare......Sarebbe interessante sapere se qualcuno si è proposto.
Vado oltre "Cercasi lavapiatti donna per ristorante, che abbia avuto precedenti esperienze di lavoro nella ristorazione; disponibilità immediata." Per lavare i piatti in un ristorante si richiede esperienza. Mah!
Accanto alla richiesta di personale non specializzato ci sono gli annunci per individuare i dirigenti per aziende giovani, in forte espansione e in crescita (?) "La persona che ricerchiamo è ambiziosa, dotata di capacità relazionali e predisposta ad affrontare la sfida di costruire e far crescere un gruppo di lavoro. 
Titolo di studio scuola dell'obbligo (!).

giovedì 19 maggio 2011

Giacomo Brodolini, 41 anni di Statuto dei Lavoratori. 20 maggio 1970 - 20 maggio 2011

Esponente del Psi, Giacomo Brodolini fu nominato, nel dicembre del 1968, ministro del Lavoro nel primo governo Rumor. Egli aveva alle spalle una lunga esperienza sindacale e politica. Il suo spiccato interesse per il mondo del lavoro lo aveva portato ad impegnarsi in prima persona sul fronte sindacale: nel 1950 era stato eletto segretario nazionale della Federazione dei lavoratori edili della CGIL e nel 1955 era divenuto vicesegretario della CGIL, mandato rivestito fino al 1960. Oltre alla carriera propriamente parlamentare (deputato dal 1953 fino al 1968 quando era divenuto senatore), egli ricoprì anche importanti incarichi all’interno del suo partito, divenendone vicesegretario dal 1963 al 1966, ruolo mantenuto anche nel Partito socialista unificato nel 1968. 

domenica 15 maggio 2011

L'estorsione nel lavoro

Un interessante articolo di un collaboratore del sito www.filodiritto.it in relazione alle estorsioni di cui sono vittime molti lavoratori durante il loro rapporto di lavoro.
La lettura è utile per scoprire un fenomeno che è molto più diffuso di quanto possa pensarsi.
L'autore è un ufficiale di polizia giudiziaria esperto in legislazione del lavoro.

sabato 7 maggio 2011

Il Governo presenta il nuovo apprendistato

A distanza di 7 anni il Governo presenta la riforma dell'apprendistato. Non si tratta solo di modifiche formali ma del tentativo di trasformare questa tipologia di contratto nello strumento principe per l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro.
Va valorizzato il fatto che questo contratto potrà essere utilizzato anche per i lavoratori in mobilità (a prescindere dall'età) ai quali offrire un'opportunità di riqualificazione e di reinserimento nel lavoro.
Vengono previste tre tipologie di apprendistato:
a) apprendistato per la qualifica professionale;
b) apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere;
c) apprendistato di alta formazione e ricerca.
E' il tentativo, inoltre, di mettere ordine alla confusione di competenze che nei fatti hanno frenato l'utilizzo dello strumento.
A sentire il Governo lo schema di decreto è aperto al contributo di tutti i soggetti (istituzionali e sociali) al fine di individuare eventuali modifiche migliorative.
Un ruolo di fondamentale importanza è assegnato alla contrattazione collettiva che dovrà individuare tempi, modalità della fomazione, che potrà essere erogata anche tramite i fondi interprofessionali.
Resta qualche dubbio relativo alla sua durata massima, sei anni, e sul mancato riconoscimento del numero di apprendisti aI fini dell'applicazione di norme specifiche.

mercoledì 4 maggio 2011

Perchè il no al contratto del commercio.

Le cronache sindacali negli ultimi mesi sono state piene di articoli, di editoriali, di opinioni che "spiegavano" come la Cgil fosse un sindacato ideologico che alle buone ragioni contrattuali privilegiava le motivazioni politiche.
Tutti a parlare della Fiom e del suo confronto con la Fiat, tutti a tessere le lodi delle altre sigle sindacali annoverate sul fronte riformista e delle moderne relazioni industriali.
Non voglio in questa sede parlare della Fiom ma della Filcams, la categoria della Cgil che organizzza i lavoratori del commercio, dei servizi e delle mense.
E' passsato quasi sotto silenzio il fatto che nel febbraio di quest'anno anche nel settore del commercio e della distribuzione si è avuto il rinnovo contrattuale senza la firma della Cgil, l'organizzazione sindacale più rappresentativa del settore.
Conoscendo la storia contrattuale della Filcams pochi hanno potuto denunciaare il "vetero-sindacalismo ideologico" dei dirigenti.
Detto questo, nessuno, tranne lodevoli eccezioni, ha tentato di spiegare le ragioni che hanno spinto la Filcams a non sottoscrivere l'accordo.  
Nessuno ha cercato di capire. Tutti a pensare che ancora una volta la Cgil si tirava indietro, presa da quello che qualcuno ritiene "sindrome da firma".
Pur non essendo direttamente impegnato in quella categoria, utilizzando questo strumento unito a quello di Facebook, vedrò di dare alcuni elementi di riflessione sul contratto del commercio, chiedendomi e chiedendo a chi avrà la pazienza di leggere questa nota, cosa penserebbero se il contratto li riguardasse direttamente?
Ipotesi non remota in considereazione che nei prossimi mesi dovranno essere rinnovati una decina di contratti che coinvolgono migliaia di lavoratori.

1) Il contratto richiama per intero la legge 183/11 (collegato al lavoro)  nella parte che modifica il processo del lavoro introducendo la clausola compromissoria con la quale si devolve a un collegio arbitrale la definizione delle controversie che potrebbe insorgere durante il rapporto di lavoro.
(viene meno il diritto dei lavoratori di chiedere al proprio giudice il riconoscimento di fondamentali istituti contrattuali) 

2) le aziende che si impegnano a riconoscere ai propri dipendenti l'indennità di malattia, attualmente riconosciuta dall'Inps, saranno esonerate dal pagamento del contributo previsto dalla legge.
(è la fine della solidarietà tra i lavoratori. In un sistema dove vige la ripartizione delle risorse e a tutti viene garantito quanto previsto dalla legge a prescindere da quanto si è versato, il rischio è il collasso dell'istituto della malattia così come lo abbiamo conosciuto)

3) l'introduzione di un sistema che riduce percentualmente l'integrazione dell'indennità di malattia a carico delle aziende al verificarsi di più eventi morbosi.
(un'arma in più delle aziende per ricattare i propri dipendenti)

4) l'incremento di un anno del periodo di apprendistato per i lavoratori immigrati nel caso in cui il datore di lavoro si impegni a svolgere attività formative che prevedano l'insegnamento della lingua italiana.
(è bene ricordare che i 12 mesi si aggiungono ai 36 o 48 mesi già previsti. Durante il periodo di apprendistato il datore di lavoro è esonerato dal pagare i contributi che sono a carico della collettività. Un regalo per le aziende)

5) ultima chicca la possibilità di derogare alle norme contrattuali al verificarsi di determinate situazioni a partire da crisi o di nuovi investimenti ma anche che le deroghe potranno interessare le aree meridionali.
(a quanto le nuove gabbie salariali?)

Fermiamoci, le divisioni non servono, rendono le persone più deboli e diventerà sempre più difficile recuperare ciò che si è perso. 

La narrazione e i fatti. Il governo Meloni fa scuola

NARRAZIONE: “si introduce un esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di la...