lunedì 30 marzo 2020

Comu finiu chi centumiliuni di euri?

Nella vita c'è sempre da imparare, anche dalle esperienze più drammatiche.
Riflettevo su questo e mi sono ritrovato nel mettere in fila alcune delle cose che il coronavirus mi ha insegnato, almeno fino ad ora. Cose che, credo, mi porterò per il resto della vita, nella certezza mi torneranno utili quando tutto questo sarà finito.

  1. non basta fare un bell'intervento in un'occasione importante o prendere qualche voto in primarie (senza alcuna garanzia sulla trasparenza del voto) alle quali partecipano meno persone di un'assemblea di condomino per scoprirsi dall'oggi al domani ministro, presidente di una regione o sindaco. La politica e le responsabilità istituzionali sono cose serie per lasciarle a personaggi che abbiamo imparato a conoscere e, appunto per questo, a disistimare per quello che hanno detto o fatto in questa occasione.
  2. mai e poi mai avrei pensato di dovere ringraziare Salvini, è solo grazie a lui che oggi sta all'opposizione e non al governo;
  3. che i provvedimenti legislativi o amministrativi che siano, prima si annunciano a rete unificate e poi, se serve, si possono anche scrivere;
  4. che un tweet o un post su facebook è qualcosa di cui un politico non può fare a meno a prescindere dal contenuto. Tanto un cretino che lo rilanci si trova sempre;
  5. che certe trasmissioni televisive (vi lascio immaginare quali) andrebbero chiuse. Nuocciono alla salute dei cittadini più del coronavirsus;
  6. che il Pd da quando Zingaretti è in quarantena (mi dispiace e gli auguro una pronta guarigione) aumenta nei consensi. Ne ricavo che se tutto il gruppo dirigente del Pd si autoisolasse, forse il 51% dei consensi sarebbe alla portata.
  7. che ci sono giornalisti (guarda caso sempre gli stessi) che quotidianamente in tutti i talk show si scoprono virologi, ministri degli interni, economisti, presidenti del consiglio o di regione o anche sindaci ed in ultimo responsabili della protezione civile. E ogni volta mi pongo la stessa domanda: "ci pensano prima o le cazzate le sparano sul momento?"
  8. che il nostro presidente della regione ha fatto presto a imparare il punto 3. Infatti, chiedo "ma come finiu chi centomiliuni di euri" che ha dichiarato essere disponibili per i comuni siciliani e di cui sui siti istituzionali della regione non si trova traccia? 
Sicuramente avremo ancora da soffrire per iniziare a intravedere la luce in fondo al tunnel e sono convinto che alla fine ce la faremo.
Mi terrorizza, però, il pensiero che con questi personaggi ci troveremo ad affrontare un dramma economico e sociale pari a quello che i nostri padri costituenti (non si rigirino nella tomba per l'incauto confronto) vissero all'indomani della seconda guerra mondiale.
Non suoni blasfemo ma che dio vigili su di noi.


domenica 29 marzo 2020

Non ne approfittiamo


Con l'ultimo provvedimento di ieri (28 marzo 2020) e in attesa del decreto preannunciato per aprile, il quadro degli interventi emergenziali predisposti dal Governo si sta definitivamente componendo.
Essi rispondono alla logica di garantire la tenuta sociale del Paese, consentire che nessuno resti indietro e che tutti possano mettere insieme il pranzo con la cena.
Cosa complicatissima in un paese, come l'Italia, dove le diseguaglianze sociali e territoriali nell'ultimo decennio si sono cosi acuite da divenire eticamente inaccettabili.
Tantissimi sono i provvedimenti, tante sono le risorse messe a disposizione, molti anche gli strumenti di intervento, ma la questione decisiva è che ciascuno di essi venga attivato con estrema celerità. Innanzitutto va espressa la gratitudine del paese nei confronti di coloro che continuano, correndo rischi, a lavorare nella sanità , nei trasporti e nei settori essenziali alla sopravvivenza delle persone.
Epperò, dobbiamo con onestà, riconoscere che non tutti i cittadini sono colpiti dalla crisi nello stesso modo; una parte non ha subito tagli del proprio reddito, altri non hanno subito alcuna conseguenza dalla chiusura delle attività, qualcuno può addirittura aver aumentato i propri profitti.
Proprio a quest'ultimi dovemmo rivolgere un accurato appello a non utilizzare i provvedimenti del Governo, lasciando che a beneficiarne siano solo coloro che ne hanno necessità.
Non sospendiamo, se NON ABBIAMO PERSO IL REDDITO,  il pagamento dei mutui, non rinviamo il pagamento degli F24, non utilizziamo gli strumenti di sostegno al reddito se non realmente necessario.
Qualcuno ha detto che siamo in guerra. 
Appunto per questo evitiamo che, come in guerra, ci siano quelli che muoiono e quelli che, al contrario, si arricchiscono.

domenica 22 marzo 2020

Aspettando il testo del DPCM sulle nuove restrizioni (22 marzo 2020)

Lo so, forse, sbaglio ma mi ostino a difendere il governo e il suo presidente per il modo in cui stanno affrontando un'emergenza che non ha precedenti nella storia moderna.
Mi ostino a pensare che le forze di centrodestra facciano solo demagogia e populismo sulle spalle degli italiani.
Cerco di vedere il lato positivo sul modo di comunicare, anche utilizzando un social come Facebook.
Epperò, girano le balle che a distanza di quasi 24 ore dall'annuncio del nuovo decreto, contenente l'ulteriore stretta non si ha ancora il testo ufficiale e definitivo di ciò che il Presidente Conte ha annunciato.
In un paese serio con uomini politici che sanno assumersi le proprie responsabilità, con la capacità di governo si sarebbe andato alla "conferenza stampa" dicendo questo è il decreto, consegnandolo alla stampa e soprattutto alla Gazzetta Ufficiale.
Invece, milioni di italiani stanno cercando di capire se tra poche ore dovranno o meno, andare a lavorare.
Speriamo che questo, almeno, gli altri paesi non ce lo copino.

Scritto alle ore 21,04

La narrazione e i fatti. Il governo Meloni fa scuola

NARRAZIONE: “si introduce un esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di la...