domenica 28 febbraio 2016

Consiglio di lettura.



Vi consiglio la lettura di questo libro, fa aprire gli occhi su ciò che accade in tante parti del mondo e come si riescono a fare affari sulla pelle dei più poveri
"......per qualche mese, nel 2014, tutto il mondo ha tremato di fronte a un minuscolo virus. Ebola è uscito dalle foreste dell’Africa e ha minacciato di spostarsi a bordo di navi e aerei, arrivando a lambire le cosiddette nazioni sviluppate. Per la prima volta, gli occidentali hanno guardato la catastrofe umanitaria con gli occhi di chi teme che possa bussare alle porte di casa sua. Come mai l’epidemia era così estesa? Come si poteva fermare? Emergency era arrivata in Sierra Leone sul finire della guerra civile che aveva insanguinato il paese per tutti gli anni novanta. Lavorava con le vittime delle mutilazioni, delle mine antiuomo, degli stupri – come sempre contro la violenza dell’uomo sull’uomo. Improvvisamente si è ritrovata in prima fila in un altro conflitto: una guerra scatenata da un virus, una guerra che finalmente valeva la pena combattere, con le armi della medicina, della scienza e dell’umanità. Gino Strada è volato in Africa, insieme a Roberto Satolli (medico e giornalista, amico di Gino dai banchi del liceo), Fabrizio Pulvirenti e decine di volontari le cui voci e racconti popolano questo libro. E ha scoperto che neanche questa guerra è “giusta”: anche qui c’è chi racconta bugie, chi si arricchisce mettendo in pericolo i civili, chi si riempie la bocca di alti principi ma non pensa affatto di applicarli. In queste pagine la voce di Gino Strada torna a levarsi per denunciare l’ingiustizia di un mondo diviso tra chi può curarsi e chi può solo fare il favore di morire senza infettare nessun altro, tra chi gestisce l’emergenza stabilendo linee guida burocratiche e chi resta in mezzo ai malati spendendosi in prima persona, tra chi costruisce strade per sfruttare le miniere e chi le percorre portando con sé un virus perché a casa propria non ha fogne né acqua potabile. 
Cercare di offrire agli umili e indifesi le stesse cure a disposizione dei ricchi e degli occidentali è un gesto rivoluzionario."
Adesso è il turno del virus Zika. Fino a quando erano i poveri del Sudamerica a essere vittime a nessuno importava qualcosa. Oggi, dopo i primi contagi in Europa, la malattia è diventata emergenza e sicuramente fonte di arricchimento per qualcuno.

domenica 21 febbraio 2016

Alla Gran Bretagna si, alla Grecia no. Due pesi e due misure.

Si è concluso il consiglio d'Europa chiamato a decidere su due questioni cruciali per la stessa esistenza dell'Unione Europea.
La modifica di alcuni trattati per evitare che la Gran Bretagna  lasci l'UE e la questione dei migranti.
A leggere i giornali, pare che sul primo punto si sia raggiunto un accordo mentre sul secondo siamo in alto mare, come direbbero gli immigrati che si trovano sui barconi per arrivare nella "civilissima", "accogliente " e "solidale". Europa.
Credo che ciò che accaduto in questi giorni abbia una portata storica: 
gli egoismi dei singoli paesi hanno sancito la fine del sogno europeo, il tramonto dell'idea stessa di Stati Uniti d'Europa. 
Alcune considerazioni a margine:
Perché la Gran Bretagna può tenere un referendum sulla sua permanenza in Europa e alla Grecia fu contestato in maniera veemente il diritto a indirlo per accettare o meno le condizioni imposte dalla Troika per il suo salvataggio?
Perché accettare il ricatto della Gran Bretagna: o mi riconoscete ciò che chiedo oppure me ne vado!
Perché consentire ad alcuni paesi (che ricevono ingentissimi contributi da parte della UE) di chiudere le frontiere per bloccare il passaggio dei migranti?
Ho sempre rifiutato l'idea di un'Europa dei mercanti e delle merci. Ritengo che senza le persone non possa esistere l'anima europea.
I fatti di questi giorni si sono incaricati di scrivere il famoso "game over".
Non c'è più l"Europa che volevamo, l'Europa dei diritti, della giustizia, della solidarietà.
Se è questo il nostro futuro, accomodatevi e fate pure: penso sia venuto il momento di scendere.
L'Europa non può essere solo euro, regolamenti e percentuali di deficit.
Deve essere qualcosa di più.

Nb. L'accordo con la Gran Bretagna, tra le altre cose, prevede che ai cittadini comunitari possa sospendersi il diritto di godere del welfare inglese. E' fin troppo facile giocare con il culo degli altri.

giovedì 11 febbraio 2016

Ezio Bosso: un mi piace in meno e un diritto in più

E' stata sufficiente la sua presenza sul palco del Festival di Sanremo che Ezio Bosso è diventata anche in Italia una celebrità
Il suo coraggio, la sua capacità, la sua forza hanno incantato la platea e i milioni di spettatori televisivi.
Oggi, riportano i giornali, è stato un vero boom di contatti sui social network e sul suo canale youtube. 
Tutti si sono accorti che disabilità è qualcosa da non poter spiegare, che non può essere chiusa in un recinto e che, forse, è una parola che esiste solo nelle nostre categorie mentali.
Non voglio entrare sul merito artistico del musicista: basta avere orecchio e si comprende che stiamo parlando di qualcosa di eccezionale.
Voglio soffermarmi sul fatto che la sua presenza sul palco ci interroga su alcune cose che quotidianamente rimuoviamo:
  • in quanti teatri siciliani potrebbe esibirsi Ezio Bosso?
  • in quanti hotel siciliani troverebbe camere adeguatamente attrezzate per ospitarlo?
  • quanti musei e siti culturali potrebbe comodamanete visitare?

Potrei continuare a lungo a interrogarmi e a interrogarci ma la vergogna che provo, che dovremmo provare, consiglia di fermarsi e di riflettere su quanto si è fatto e su quanto facciamo per riconoscere alle persone come Ezio Bosso diritti, tutela e dignità.
Ezio Bosso parla alle nostre coscienze, al nostro essere "normali" e forse preferirebbe un "mi piace" in meno e un diritto in più. 
 .




martedì 2 febbraio 2016

Un mondo più giusto

Il mio primo post del 2016 lo vorrei dedicare al Rapporto Oxfam (www.oxfamitalia.org) sulle diseguaglianze globali.
La lettura dei dati (anche se quello che pubblico è una sintesi) fa venire i brividi.
Le diseguaglianze sono cresciute in maniera spropositata: i ricchi sono diventati ricchissimi e i poveri sempre più poveri.
Qualcuno dirà che è stato sempre così ma mi chiedo perché deve essere sempre così?
Stiamo attenti: prima o dopo (spero prima che dopo) i poveri si vendicheranno (giustamente) e a quel punto nessuno faccia finta di non capire e di non sapere: perché siamo tutti colpevoli.



La narrazione e i fatti. Il governo Meloni fa scuola

NARRAZIONE: “si introduce un esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di la...