martedì 29 aprile 2014

A chi la spara più grossa. Berlusconi e i tedeschi



Ci risiamo  inizia la campagna elettorale e Berlusconi la spara più grossa. Stavolta si é trattato di fare i conti con i tedeschi,  di accusarli di non curare la memoria, di rimuovere lo sterminio di ebrei, zingari, gay ma anche tanti, tantissimi tedeschi che si opponevano al regime nazista.  (nella foto Dachau)
Che la cosa fosse studiata a tavolino e non una gaffe estemporanea, lo dimostra la prima pagina del Giornale (che fu di Montanelli e oggi miseramente finito nelle mani di Sallustri) che inneggia al nostro "statista" che ha messo a posto i tedeschi.
La cosa, a mio avviso, si presta ad alcune considerazioni che brevemente vorrei sottolineare. 
La prima, mi piacerebbe ascoltare qualche dirigente di Forza Italia criticare la frase di Berlusconi: il silenzio in questi casi é condivisione;
La seconda, si dimentica che i parlamentari di Forza Italia che saranno eletti alle prossime europee siederanno insieme ai parlamentari della Cdu, il partito della Merckel (il culone inchiavabile,  così come definita da Berlusconi) condivideranno lo stesso programma, voteranno insieme; troveranno intese, 
La terza, politicamente più importante delle altre, che Forza Italia aderisce al Ppe, il gruppo di ispirazione cristiana al quale aderiscono i partiti di centrodestra con Barroso, che ci hanno portato a questo punto.
Che hanno imposto una politica di sacrifici che  hanno ucciso le economie dei paesi mediterranei. 
In politica,  si sa, la coerenza non è un valore ma spesso una zavorra, questo non rimuove il fatto che i protagonisti di questa triste storia, dovrebbero trarne le opportune conseguenze. 
Credo, però,  che non accadrà nulla.
I voti di Berlusconi fanno troppo comodo al Ppe perchè venga espulso, lo sa bene la Merkel, che ha evitato accuratamente di esprimere un giudizio sulla sparata antitedesca del nostro eroe.
Questo lo sa bene anche Berlusconi,  che continuerà, pur di racimolare qualche voto, a parlare allo stomaco della gente, con toni e contenuti autenticamente antieuropei, pari a quelli della Lega, di Grillo e della Le Pen. 
Con buona pace di tutti coloro che credono a un'Europa autorevole,  sociale e solidale.

domenica 20 aprile 2014

Se al Presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati 240.000€ all'anno sembrano pochi

Credevo di averne viste tante, che nulla potesse sorprendermi ma non avevo fatto i conti con il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati.
E' stato sufficiente che il Governo assumesse la decisione di porre un tetto allo stipendio dei dirigenti pubblici, individuandolo nell'indennità che annualmente percepisce il Capo dello Stato, che l'ineffabile presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, dott.Rodolfo Sabelli, gridasse allo scandalo, affermando che riducendo il compenso ai giudici si compromette l'autonomia della magistratura.
Sono stato, da sempre, convinto, che il contributo che gran parte della magistratura ogni giorno offre all'affermazione dei valori della legalità sia fondamentale per il convivere civile ma che "ridurre" lo stipendio a 240.000 € annui rappresenti, come dichiarato dal Sabelli  "una mortificazione della categoria, tale da dequalificare in prospettiva la Magistratura, non più in grado di attrarre le migliori professionalità"  e che....."la retribuzione dei magistrati sia garanzia dell’autonomia e indipendenza della giurisdizione" mi pare francamente fuori luogo.
A maggior ragione quando le persone interessate, come dice lo stesso presidente dell'ANM, sono solo poche decine.
E' stata quella di Sabelli una caduta di stile, ha perso una bella occasione per stare zitto. Credo che abbia prodotto un grave danno a tutti i suoi colleghi.
In ogni caso dovesse ritenere che i magistrati italiani guadagnino poco, non ha che da dirlo, sono certo che tantissime persone che sopravvivono con stipendi ben più bassi di 240.000 € all'anno, sarebbero ben disposti ad aiutarli.
Non vorremmo che i magistrati fossero costretti a farsi corrompere pur di mantenere la famiglia.


La narrazione e i fatti. Il governo Meloni fa scuola

NARRAZIONE: “si introduce un esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di la...