lunedì 30 aprile 2012

I diritti dei lavoratori impegnati nei seggi elettorali


Il prossimo 6 e 7 maggio in tantissimi comuni saremo chiamati alle urne per eleggere il sindaco e rinnovare i consigli comunali. 
La domanda come in ogni elezione sorge spontanea: quali diritti sono riconosciuti ai lavoratori impegnati nei seggi elettorali?.
Pubblico una mini guida al fine di orientarsi, sapere cosa fare, come comportarsi.

DIRITTI DEI LAVORATORI IMPEGNATI NELLE OPERAZIONI ELETTORALI PER ESERCITARE LA FUNZIONE DI PRESIDENTE, SCRUTATORE NEL SEGGIO ELETTORALE E PER SVOLGERE LA FUNZIONE DI RAPPRESENTANTE DI LISTA
Al lavoratore, con contratto a tempo indeterminato e determinato (anche temporaneo) sia nel pubblico che nel privato, chiamato a svolgere funzioni presso i seggi elettorali per le elezioni del Parlamento (nazionale ed europeo), per le elezioni comunali, provinciali e regionali ed in occasione delle consultazioni referendarie, ai sensi dell’art. 119 del T.U. n. 361/57, modificato dalla Legge n.53/90, e dell’art. 1 della Legge 29.1.1992, n. 69, è riconosciuto il diritto di assentarsi per tutto il periodo corrispondente alla durata delle operazioni di voto e di scrutinio. L’assenza è considerata attività lavorativa a tutti gli effetti.
Il beneficio spetta ai componenti del seggio elettorale (presidente, scrutatore, segretario), ai rappresentanti di lista, nonché in occasione del referendum popolare ai rappresentanti dei promotori del referendum. Analogo diritto spetta ai lavoratori impegnati a vario titolo nelle operazioni elettorali (vigilanza o altro). Essendo l'attività prestata presso i seggi equiparata (2° comma art. 119 Legge 361/57) ad attività lavorativa, non è consentito richiedere prestazioni lavorative nei giorni coincidenti con le operazioni elettorali, anche se eventuali obblighi di servizio fossero collocati in orario diverso da quello di impegno ai seggi.
I componenti del seggio elettorale o rappresentanti di lista o comunque impegnati in operazioni connesse, hanno diritto inoltre a recuperare le giornate non lavorative di impegno ai seggi con giorni di recupero da concordare con il datore di lavoro, in rapporto anche alle esigenze di servizio.
Per quanto riguarda i riposi compensativi si ricorda l’orientamento della Corte Costituzionale, secondo cui il lavoratore ha diritto al recupero delle giornate festive (la domenica), o non lavorative (il sabato, nel caso di settimana corta e cioè di intero orario settimanale prestato dal lunedì al venerdì), destinate alle operazioni elettorali, nel “periodo immediatamente successivo ad esse”.
In altri termini, i lavoratori interessati avranno diritto a restare a casa retribuiti nei due giorni successivi alle operazioni elettorali (se il sabato è non lavorativo), o nel giorno successivo (se il sabato è lavorativo), salvo diverso accordo con il datore di lavoro, in forza della "voluta parificazione legislativa tra attività al seggio e prestazione lavorativa, rispetto al quale la garanzia del riposo è precetto costituzionale" (Corte Costituzionale n. 452 del 1991).
La giurisprudenza ha precisato che in caso di svolgimento di operazioni che occupino anche solo una porzione di giornata il diritto ad assentarsi debba valere per l’intero giorno lavorativo (Cass. Sez. Lav., sent. n. 8712 del 17 giugno 2002). Così, a titolo di esempio, lo spoglio terminato alle ore due del mattino di lunedì, conferisce al lavoratore il diritto ad astenersi per l’intera giornata e di percepire l’intera retribuzione.
Comunque, in caso di mancato godimento dei riposi compensativi non potrà essere negato ai lavoratori occupati nei seggi il pagamento delle quote di retribuzione dovute (Legge n. 69/1992).
Qualora l'amministrazione/il datore di lavoro si dovesse rifiutare di concedere l'immediata fruizione delle giornate di cui sopra per particolari esigenze di servizio, è opportuno non assentarsi, ma rivendicarne il godimento (ovvero il pagamento) successivamente.
Ai fini del godimento dei diritti sopra riportati, il lavoratore è tenuto a presentare al proprio datore di lavoro la documentazione idonea a giustificare la ragione dell’assenza dal luogo di lavoro. Tale documentazione dovrà essere sottoscritta e vistata dalla presidenza e dalla vicepresidenza del seggio elettorale ove il lavoratore ha svolto la propria attività. Dovrà prestarsi attenzione alla completezza delle informazioni riportate. In particolare, il certificato di chiamata al seggio dovrà esporre la data e ora di inizio delle operazioni, le presenze effettive, nonché la data e ora di chiusura delle operazioni stesse.

domenica 29 aprile 2012

Nove su dieci. Un libro per capire perché stiamo (quasi) tutti peggio di 10 anni fa. E come si può cambiare.



Il prof. Mario Pianta insegna Politica economica all'Università di Urbino ha scritto un interessantiso libro su quanto è accaduto alle famiglie italiane negli ultimi dieci. Siamo in presenza di un impoverimento delle condizioni materiali che nel passato non si era mai determinato. Questo non per colpa di un destino cinico e baro ma per scelte economiche e finanziarie che hanno contraddistinto questi ultimi anni anni.
Il professore indica, infine, alcune soluzioni per uscire da questa situazione.
Pubblico del libro l'introduzione, un estratto del terzo capitolo e un articolo  bnel quale viene esaminata la politica economica del governo Monti. 

Introduzione
Quasi tutti gli italiani stanno peggio di dieci anni fa. Questo libro spiega quanti siamo – all’incirca nove su dieci – e perché siamo scivolati in basso in termini di reddito, condizioni di vita, disuguaglianze. Spiega che cosa è successo nell’economia e nella politica, suggerisce una via d’uscita. La scena, nel primo capitolo, è disegnata dalla finanza e dall’Europa. Si ripercorre l’illusoria ascesa della finanza, che ha portato al crollo del 2008 e alla recessione del 2012. E si ripercorre la storia recente dell’integrazione europea, che ha portato al mercato e alla moneta unica. Liberismo e finanza sono stati i pilastri di un progetto europeo che ha dimenticato i problemi della convergenza tra le economie, di come governare i mercati, di come procedere con l’integrazione politica e mettere un po’ di democrazia nella costruzione europea. Il risultato è stata la paralisi dell’Europa di fronte alla crisi del debito pubblico (e privato) apertasi nel 2010 con le difficoltà della Grecia ed estesasi via via a Irlanda, Portogallo, Spa
gna, Italia e altri paesi. Per l’insistenza della Germania, l’Unione è oggi dominata da politiche di austerità che rischiano di portare l’Europa a una nuova grande depressione.

giovedì 26 aprile 2012

Le CIGS per le aziende siciliane approvate nel mese di aprile.


Denominazione Azienda :    GIORNALE DI SICILIA EDITORIALE POLIGRAFICA
con sede in :   PALERMO
Prov :    PA
Causale di Intervento :    Riorganizzazione, Conversione aziendale - editoria
Unità di :    PALERMO
Prov :    PA
Settore:    Edizione di giornali
Decreto del  02/04/2012 n.  65186
Approvazione del programma di C.I.G.S. dal   01/03/2012   al   28/02/2013
Concessione del trattamento di C.I.G.S. dal   01/03/2012   al   31/08/2012

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Denominazione Azienda :    GIORNALE DI SICILIA EDITORIALE POLIGRAFICA
con sede in :   PALERMO
Prov :    PA
Causale di Intervento :    Riorganizzazione, Conversione aziendale - editoria
Unità di :    PALERMO
Prov :    PA
Settore:    Edizione di giornali
Decreto del  02/04/2012 n.  65185
Approvazione del programma di C.I.G.S. dal   01/01/2012   al   31/12/2013
Concessione del trattamento di C.I.G.S. dal   01/01/2012   al   30/06/2012

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Denominazione Azienda :    SICILIAN FOOD SERVICE
con sede in :   MONTELEPRE
Prov :    PA
Causale di Intervento :    Fallimento
Unità di :    MONTELEPRE
Prov :    PA
Settore:    ALBERGHI E RISTORANTI
Decreto del  06/04/2012 n.  65247
Concessione del trattamento di C.I.G.S. dal   12/08/2011   al   11/08/2012
Con autorizzazione al pagamento diretto

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Denominazione Azienda :    CARPENSALDA SRL
con sede in :   PALERMO
Prov :    PA
Causale di Intervento :    Crisi aziendale
Unità di :    PALERMO
Prov :    PA
Settore:    Lavori di meccanica generale
Decreto del  13/04/2012 n.  65406
Annullamento del pagamento diretto C.I.G.S. dal   10/10/2011   al   09/10/2012

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Denominazione Azienda :    E.TI.S. 2000
con sede in :   CATANIA
Prov :    CT
Causale di Intervento :    Riorganizzazione, Conversione aziendale
Unità di :    CATANIA
Prov :    CT
Settore:    STAMPA E SERVIZI CONNESSI ALLA STAMPA
Decreto del  10/04/2012 n.  65320
Approvazione del programma di C.I.G.S. dal   01/01/2012   al   31/12/2013
Concessione del trattamento di C.I.G.S. dal   01/01/2012   al   30/06/2012



mercoledì 25 aprile 2012

L'accertamento tecnico preventivo. Un contributo alla chiarezza

Dal 1 gennaio, così come riportato in un post precedente, prima di iniziare un contenzioso legale per l'ottenimento di una prestazione assistenziale o previdenziale che pressuponga il riconoscimento di uno stato invalidante, occorre chiedere al giudice un accertamento tecnico preventivo.
Lo strumento individuato dovrebbe servire a ridurre il numero di ricorsi e, forse, ad accelerare i tempi della giustizia.
Cos'è esattamente un ATP? Come funziona? Quali problemi determina?
A queste domande, e ad altre ancora,  risponde uno studio preparato da due legali, il dott.Capurso e il dott.Madonia (pubblicato su ww.lavoroeprevidenza.com), che riesce a fare il punto della situazione e a indicare i comportamenti da seguire.
Pur essendo, lo studio, molto tecnico anche chi non è addetto ai lavori potra trovare spunti di riflessione.

domenica 22 aprile 2012

Il mio voto per Francois Hollande


Oggi si vota per eleggere il Presidente della Repubblica francese.
Come tutti sanno, lo scontro è tra il presidente uscente Sarkoyz e il candidato socialista Hollande. Non si tratta di elezioni "normali", in ballo non c'è solo il governo della Francia ma la direzione di marcia che deve intraprendere l'Europa, la nostra Europa, in questo momento di profonda crisi.
Sembrerà banale o semplificativo ma la scontro è tra chi pensa che le persone vengono prima della finanza e chi ritiene che i conti e il mercato siano tutto.
Se fossi francese non avrei dubbi, il mio voto andrebbe a Holland e avrei fatto campagna elettorale per Lui.
Sono anche invidioso del fatto che in Francia esiste un Partito Socialista e in Italia no.



sabato 21 aprile 2012

Patologie oncologiche, i diritti dei lavoratori

Il ministero del Lavoro, unitamente alle più rappresentantive organizzazioni sindacali, ha preparato un pieghevole nel quale sono riportate informazioni utili nel caso di lavoratore affetto da una patologia oncologica.
Cosa fare, a chi rivolgersi, quali sono le tutele previste dalla legislazione, quali sono i diritti riconosciuti ai familiari che assistono tali lavoratori, eventuali sostegni economici, conoscere questo è importante.
Ed è proprio, nella sua sinteticità, l'obiettivo che intende perseguire tale lavoro. 
L'oposculo che può scaricarsi dal sito del Ministero, è pubblicato nel link sotto.

giovedì 19 aprile 2012

Le fandonie sui lavoratori troppo protetti. Un articolo di due economisti.

In Italia sono troppo protetti rispetti ai loro colleghi europei? Ad ascoltare i commentatori più accreditati, i tecnici al Governo parrebbe di si. E' la verità? Pubblico un articolo di due professori universitari che confutano, con dati puntuali, questa tesi. L'articolo è stato pubblicato sul sito sbilanciamoci.


In Italia i lavoratori sono meno protetti che in Francia e Germania. L'accanimento sull'art.18 è inutile e solo simbolico. Il vero problema è la scarsa produttività del sistema
Il Governo ha approvato il testo del disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro da presentare alle Camere. La sostanza delle variazioni apportate all’assetto del mercato è relativamente limitata e non va sempre nel senso di un miglioramento. Salvo alcuni effetti di breve periodo auspicabilmente positivi derivanti dall’introduzione dell’Aspi, l’altra principale modifica, quella dell’art.18 potrebbe portare essenzialmente ad un aumento del contenzioso, peggiorando i rapporti di lavoro. Sembra quasi che le ragioni della riforma siano essenzialmente di natura cosmetica (abbattimento di simboli che denoterebbero l’attuale presunto ingessamento del mercato del lavoro italiano). Una ventata di liberismo, da lungo tempo auspicata dalla grancassa mobilitata dal più becero capitalismo nostrano e stranamente sostenuta e utilizzata in alcuni ambienti accademici, doveva essere il suggello della positiva novità apportata dal governo Monti alla licenziabilità dei lavoratori a tempo indeterminato.
È strano però che questa ripetizione di falsità che accreditano l’idea di lavoratori italiani eccessivamente protetti non regga il confronto dei dati. A parte il fatto che ormai 3/4 dei nuovi lavori sono di carattere temporaneo e assolutamente non protetti, ciò che accomuna l’Italia a pochi altri paesi europei, quella che è stata per anni la stessa giustificazione di questa anomalia, ossia l’esistenza di lavoratori a tempo indeterminato eccessivamente protetti, è infondata. Infatti, l’indice di protezione contro i licenziamenti dei lavoratori permanenti elaborato dall’Ocse è in Italia inferiore da tempo a quello dei nostri principali concorrenti, in primis Francia e Germania (in una scala di crescente protezione, 1,69 contro 2,60 e 2,85, rispettivamente, nel 2008) (cfr. Figura 1).

mercoledì 18 aprile 2012

Lo stress lavoro-correlato. Linee guida per la sorveglianza.

Il Testo unico sulla sicurezza (Dlgs. N. 81 del 2008) richiede che lo stress lavoro-correlato venga incluso nella valutazione obbligatoria dei rischi nei luoghi di lavoro. La valutazione del rischio stress lavoro-correlato, in particolare, va effettuata (come per tutti gli altri fattori di rischio) dal datore di lavoro, avvalendosi del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, con il coinvolgimento del medico competente, se nominato, e dopo aver consultato il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
Le attività di valutazione del rischio stress lavoro-correlato devono essere compiute facendo riferimento a tutti i lavoratori, compresi dirigenti e preposti, e prendendo in esame non singoli, ma gruppi omogenei di lavoratori esposti a rischi dello stesso tipo.

Definizioni di stress da lavoro correlato
Dall’accordo Europeo del 2008 lo stress da lavoro correlato viene così definito: condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o aspettative riposte in loro. E ancora: Lo stress non è una malattia, ma una situazione di prolungata tensione, può ridurre l’efficienza sul lavoro e può determinare un cattivo stato di salute. Lo stress lavoro correlato può essere causato da fattori diversi come il contenuto del lavoro, l’eventuale inadeguatezza nella gestione dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro, carenze nella comunicazione, ecc.
Anche l’agenzia Europea della sicurezza sul lavoro ha espresso una sua opinione su questo tipo di stress: lo stress lavoro correlato viene esperito nel momento in cui le richieste provenienti dall’ambiente lavorativo eccedono le capacità dell’individuo nel fronteggiare tali richieste.
Si può sospettare che queste definizioni, considerando esclusivamente l’eccezione negativa di stress, derivino dalla visione di Richard Lazarus, il quale vedeva lo stress come la risposta dell’organismo a richieste ambientali percepite come eccessive e che per questo fanno sentire in pericolo il proprio benessere.
Queste definizioni possono diventare pericolose e causare facile arrendevolezza se non si tiene conto del fatto che lo stress può avere anche funzioni positive, infatti esso può provocare nelle persone azioni improntate al cambiamento e alla soluzione della richiesta stressante, diventando un incentivo ad agire e spesso a migliorare. E’ solo lo stress intenso, prolungato nel tempo ed incessante a rendere lo stress negativo.

martedì 17 aprile 2012

L'intervento sostitutivo delle stazioni appaltanti in caso di inadempienza. La circolare dell'INPS.


A seguito dell'emanazione della Circolare del Ministero del Lavoro 3/2012, l'Inps ha provveduto a emanare la circolare 54/2012 che indica le procedure da seguire nel caso di intervento sostitutivo delle stazioni appaltanti in caso di inadepienze nei confronti dei lavoratori da parte degli esecutori dei lavori, a partire dal pagamento dei contributi previdenziali.
Un'arma in più da parte dei lavoratori per fare valere i propri diritti.

lunedì 16 aprile 2012

I grandi a lavorare i bambini a giocare e studiare

Oggi, 16 aprile, ricorre la Giornata Mondiale contro la Schiavitù infantile, che coinvolge nel mondo circa 400 milioni di bambini. Oggi, secondo i dati diffusi dalle organizzazioni umanitarie, i bambini rappresentano più del 10% del potenziale di manodopera, stimato in oltre tre miliardi di persone. I piccoli schiavi apportano circa 13.000 milioni di euro annuali al Pil mondiale. Le organizzazioni denunciano, in particolare, "potenti imprese multinazionali note in tutto il mondo, con produzioni che vanno dalle automobili e l'abbigliamento fino alle bevande e alle scarpe da ginnastica" ritenute colpevoli di "sfruttare bambini e bambine nei Paesi poveri con sottocontratti per diminuire il prezzo di una merce che si vende in altri luoghi e di cui quei bambini non potranno mai usufruire". In concreto, si propone l'abolizione totale della schiavitù infantile e la lotta "contro la disoccupazione e la precarietà lavorativa imposta agli adulti, contro i salari da fame, i contratti temporanei e per l'accesso ai servizi sociali fondamentali". La scelta del 16 aprile come Giornata mondiale contro la Schiavitù infantile non è casuale, perché è la data in cui morì, nel 1995, Iqbal Masih, il bambino di 12 anni ucciso dalle mafie tessili del Pakistan perché ne aveva denunciato gli sfruttamenti.

domenica 15 aprile 2012

Un articolo del prof. Sabino Cassese "Italia: una società senza Stato?


Perchè questo blog si chiama lavoro e oltre? Perchè ha la presunzione di riportare non soltanto documenti che hanno a che fare con il mercato del lavoro, con il diritto sindacale  ma anche documenti vari che reputo interessanti e che, a mio avviso, meritano di essere condivisi con quanti visitano il blog.
E' il caso dell'articolo di Sabino Cassese, giudice costituzionale dal 2005,  considerato uno dei maggiori esperti di diritto amministrativo.
L'articolo pubblicato sulla rivista "il Mulino" è un'analisi lucida di ciò che è l'Italia e di come a distanza di 150 anni dall'Unità non si sono sciolti alcuni dei nodi che ritardono lo sviluppo del nostro Paese.

Quando la protesta paga: Riaperto il sito www.dplmodena.it



giovedì 12 aprile 2012

Due interpelli del Ministero del Lavoro

Il Ministero del Lavoro rispondendo a due interpelli ha chiarito che nel caso di un'azienda che ha richiesto la concessione in deroga della Cassa Integrazione, gli obblighi derivanti dalla legge sul collocamento dei lavoratori disabili risultano sospesi, per tutto il periodo indennizzato al pari delle altre situazioni di crisi.
Il secondo interpello, afferma che va riconosciuta al lavoratore, nel caso di trasferimento di azienda, l'anzianità anziendale maturata con l'azienda di provenienza.
Questo a valere per l'utilizzo di tutta una serie di provvidenze al lavoro che presuppongono un periodo minimo di anzianità aziendale.

martedì 10 aprile 2012

Il testo del D.Lgs.276/03 aggiornato e integrato con tutte le modifiche

Come molti di voi sanno, il Ministro Fornero ha disposto la chiusura del sito della Direzione Prov.le del Lavoro di Modena.
Si tratta di una decisione di cui non si comprendono le motivazioni, nè l'utilità.
Il sito, infatti, rispondeva a una domanda di informazione e di formazione molto presente in chi opera nel campo del mercato del lavoro.
Ne sono una prova i 18 milioni di utenti che hanno avuto accesso nel sito negli anni in cui ha operato.
Nell'invitare il Ministro a ritirare il provvedimento, pubblico uno degli ultimi aggiornamenti presenti sul sito, è il D.Lgs. 276/93, integrato e aggiornato con tutte le norme che si sono succedute dalla sua emanazione ad oggi.
E' un documento importante e soprattutto utile a chi si confronta con questi temi, a maggior ragione oggi, con un disegno di legge presentato dal Governo che dovrebbe modificare alcune parti del Decreto in esame.
Voglio ringraziare Cristian che me lo ha inviato

lunedì 9 aprile 2012

Lettera aperta alla Sig.ra Elsa Fornero, ministro del lavoro, purtroppo per noi.

Signor Ministro,
aver disposto la chiusura del sito Direzione Provinciale di Modena, ha dell'incredibile.
Un sito che è diventato il punto di riferimento di quanti operano nel mercato del lavoro, nelle politiche sociali, nel diritto sindacale,  molto più di quanto non sia il sito del ministero che, molto immeritatamente, regge.
Lei non è nuova ad atti del genere, voglio ricordare la soppressione dell'Agenzia del terzo settore, che ha voluto ricondurre sotto la direzione del Ministero, infischiandosene delle proteste di quanti operano nel non profit.
E' probabile che i libri e gli studi le offrano una visione distorta di quanto sta accadendo in Italia.
Siamo pronti a fare i sacrifici imposti dalla crisi e dalle scelte del Governo di cui Lei fa parte ma non è assolutamente tollerabile che imponga le sue scelte e decida di far chiudere strumenti di partecipazione e democrazia.
Lei non è diversa da Rosi Mauro, penso che sia presuntuosa e arrogante come la senatrice leghista: il fatto che parli correttamente in italiano, senza errori, non la esima da fare una scelta di rispetto nei confronti degli italiani, si dimetta. Per il bene di tutti, si dimetta.
Senza alcuna cordialità
Pippo Di Natale

Per chi volesse fare sentire la propria voce l'email del ministro è:


venerdì 6 aprile 2012

Una riflessione personale sull'art.18

Scrivo questa riflessione dopo avere ascoltato i telegiornali di venerdì 6 aprile.
Si dà conto delle reazioni dei giornali economici europei alla presentazione del disegno di legge di riforma del mercato del lavoro del Governo Monti.
Si sostiene che il Professore abbia perso la spinta propulsiva, che abbia piegato la testa davanti alle proteste dei sindacati e che abbia annacquato la sua riforma, prevedendo la possibilità di reintegro del lavoratore licenziato, nel caso che un giudice riconosca la non fondatezza delle motivazioni economiche addotte.
Adesso dovrebbe essere per tutti molto più chiaro, l'art.18 non c'entra nulla con la crescita, nessuno crede che la sua presenza nel nostro ordinamento giuridico disincentivi gli investimenti, la questione è il potere discrezionale del datore di lavoro e il suo assoluto controllo sui dipendenti.
Si vuole tornare agli anni 60 quando il lavoro era una zona franca, senze tutele e senza diritti e il padrone poteva fare ciò che voleva, come ad esempio licenziare senza alcun motivo, sottoponendo i propri dipendenti ad un ricatto permanente.
Oggi, con la scusa della crisi, si vuole tornare indietro, si vogliono riportare le lancette dell'orologio indietro di decenni, tutti devono capire chi è comanda nelle aziende.
Marchionne si è fatto interprete di questa linea e ciò che succede negli stabilimenti Fiat è la rappresentazione plastica di quello che vogliono fare nel mondo del lavoro.
A nessuno interessa che cosa contiene il provvedimneto, per i mercati per dare fiducia all'Italia sarebbe stato sufficiente un solo articolo: "L'articolo 18 della legge 20 maggio 1970 n.300 è abrogato".  In questo Monti, per nostra fortuna, ha fallito.
Ed è logico attendersi le vendette, aumento dello spread e minacce di nuove manovre. Il copione è già scritto e lo reciteranno come già fatto.
Io leggerò attentamente quanto contenuto nelle 80 pagine del disegno di legge depositato nelle aule parlamentari ma non sono lontano dal vero se ritengo che è solo acqua fresca, un maquillage fatto nemmeno tanto bene a norme legislative che hanno tolto la dignità al lavoro, trasformandolo in una merce, che si compra quando serve, si accantona quando può servire, si butta quando non serve più.
Peccato, però, questa merce è fatta da carne, da sangue, da nervi, da passioni, da amore.
E' merce fatta da donne e da uomini che vogliono solo vivere la loro vità con dignità e rispetto.
Non facciamoci calpestare.


giovedì 5 aprile 2012

Il disegno di legge del Governo sul mercato del lavoro

Finalmente abbiamo il disegno di legge. Dopo settimane di passione, di tira e molla e pentimenti vari, il Governo ha presentato al Presidente Napolitano e alle Camere il disegno di legge di riforma del mercato del lavoro.
Non si è avuto ancora il tempo di leggerlo attentamente e dare conseguentemente una valutazione complessiva del provvedimento.
Non vi è dubbio che alla stesura definitiva si è giunti tenendo anche in conto delle proteste   che, nelle settimane scorse, si sono realizzate in tutta Italia e della contrarietà delle Organizzazioni Sindacali, qualcuna delle quali arrivata in ritardo (sic).
Seguiremo l'iter parlamentare e si valuterà l'esito definitivo e soprattutto l'impatto nella società italiana.

mercoledì 4 aprile 2012

Le CIGS delle aziende siciliane approvate nel periodo 23/03/12-31/03/12


Denominazione Azienda :    AVENANCE ITALIA SPA c/o ST MICROELETRONICS
con sede in :   MILANO
Causale di Intervento :    Crisi aziendale
Unità di :    CATANIA
Settore:    Mense
Decreto del  26/03/2012 n.  65043
Approvazione del programma di C.I.G.S. dal   23/01/2012   al   22/04/2012

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Denominazione Azienda :    C&C COSTRUZIONI SRL A SOCIO UNICO IN LIQUIDAZIONE
con sede in :   CATANIA
Causale di Intervento :    altra causale
Unità di :    CATANIA
Settore:    Lavori generali di costruzione di edifici
Unità di :    PALERMO
Settore:    Lavori generali di costruzione di edifici
Decreto del  30/03/2012 n.  65184
Approvazione del programma di C.I.G.S. dal   01/12/2011   al   31/05/2012
Con autorizzazione al pagamento diretto

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Denominazione Azienda :    ENVIROIL ITALIA
con sede in :   GELA
Causale di Intervento :    Crisi aziendale
Unità di :    GELA
Settore:    FABBRICAZIONE, INSTALLAZIONE, RIPARAZIONE E MANUTENZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI
Decreto del  26/03/2012 n.  65054
Approvazione del programma di C.I.G.S. dal   15/04/2010   al   14/04/2011
Con autorizzazione al pagamento diretto

martedì 3 aprile 2012

Due e-book a cura di Rossana Rossanda sulla crisi

Dal sito www.sbilanciamoci.info

L’Europa ha perso la strada, e rischia di perdere se stessa. È stata colpita dalla crisi finanziaria nata nel 2008 negli Stati Uniti e ha permesso che si trasformasse in una grave crisi del debito pubblico, che ha travolto Grecia, Portogallo, Spagna e Italia, mettendo in pericolo la solidità dell’Unione e l’euro. Nel 2012 l’insieme dell’Europa è in recessione e le politiche di austerità stanno aggravando i problemi anziché risolverli. A Bruxelles, a Berlino e a Roma le politiche liberiste lasciano fare alla finanza, tagliano la spesa pubblica, peggiorano le condizioni di vita, non progettano uno sviluppo diverso, avvicinano una nuova grande depressione. Non è una strada obbligata. Trovare una via d’uscita dalla crisi è possibile, cambiare direzione alla politica europea e italiana è necessario.
Sono questi i temi affrontati nel dibattito su “La rotta d’Europa” aperto nell’estate 2011 da Rossana Rossanda e animato da 50 interventi, apparsi su sbilanciamoci.info, sul manifesto e, nella versione inglese, su opendemocracy.net, che sono ora raccolti in questi due “sbilibri”.
Il primo volume de “La rotta d’Europa” si apre con le domande poste da Rossana Rossanda, le prime risposte sui “perché della crisi” di Mario Pianta, le interviste a Luciano Gallino e Giorgio Lunghini, le analisi sull’economia europea. La sezione sulla finanza affronta le radici della crisi e le possibilità di limitare la speculazione. Due testi propongono poi di “ritornare alle nazioni” come reazione alla crisi, mentre le sezione finale è dedicata a disuguaglianze e lavoro.
Il secondo volume, aperto da Guglielmo Ragozzino, parte da qualche “lezione di storia” sul passato dell’Europa, esamina le istituzioni europee e le politiche che le caratterizzano, pone i problemi dell’ambiente e dei beni comuni, analizza i movimenti sociali e passa in rassegna le risposte dei politici, con un’intervista di Rossana Rossanda a Giuliano Amato e interventi – tra gli altri – di Stefano Fassina, Monica Frassoni e Fausto Bertinotti. L’ultima parte del volume tira le fila della discussione e di “che cosa si può fare”, con una ricostruzione della traiettoria della crisi di Domenico Mario Nuti, una sintesi del dibattito di Claudio Gnesutta, la proposta di alternative di Mario Pianta e le conclusioni di Rossana Rossanda.
Di questi temi si è parlato al Forum “La via d’uscita. L’Europa e l’Italia, crisi economica e democrazia” che Rete@sinistra, Sbilanciamoci, Il manifesto e Lavoro e libertà hanno organizzato il 9 dicembre 2011 a Firenze. Un incontro a cui hanno partecipato 800 persone (i video dei lavori si possono scaricare dal sito sbilanciamoci.info). Da Firenze è nato l’appello europeo “Un’altra strada per l’Europa” che trovate in chiusura di questi materiali e che promuove nel maggio 2012 un incontro al Parlamento europeo di confronto tra le reti europee, gruppi di esperti, sinadacalisti e le forze politiche del Parlamento europeo sulle proposte di nuove politiche per uscire dalla crisi.
La chiave di lettura proposta dal dibattito è che – come dichiara l’appello “Un’altra strada per l’Europa” – “l’Europa è in crisi perché è stata sequestrata dal neoliberismo e dalla finanza. Negli ultimi vent’anni il significato dell’Europa – con un persistente deficit democratico – si è sempre più ridotto a una visione ristretta del mercato unico e della moneta unica, portando a liberalizzazioni e bolle speculative, perdita di diritti ed esplodere delle disuguaglianze”. Le risposte della politica sono state i salvataggi delle banche, le misure di austerità, le riduzioni dei salari e dei diritti dei lavoratori, con un approccio liberista sempre più ideologico. Queste politiche non risolvono la crisi, portano l’Europa verso una grande depressione, riducono gli spazi di democrazia. È il momento di cambiare rotta, per l’Europa e per l’Italia.
(dalla presentazione dei due e-book)

La narrazione e i fatti. Il governo Meloni fa scuola

NARRAZIONE: “si introduce un esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di la...