mercoledì 31 agosto 2022

Per favore, non chiamatela politica e non chiamatela informazione.

Ho visto, pubblicato da Live Sicilia, l'ultimo video di Cateno De Luca che, a sua volta, ci consente di vedere un video nel quale Raffaele Lombardo dice la sua sui candidati alla Presidenza della Regione (parecchio interessante) e dedica un qualche pensierino non molto elegante, per la verità, e per nulla amichevole a Catena De Luca.
Che dire? Dove trovare le parole per definire quanto si vede?
Eppure i protagonisti sono un ex presidente della Regione e uno che si candida a farlo.
Video che hanno migliaia di visualizzazioni, visualizzazioni che rappresentano per i siti che li pubblicano entrate pubblicitarie. 
E' la nuova frontiera.
Trovo, quindi, ipocrita la solidarietà che viene espressa nei confronti dei giornalisti che rimangono stritolati da tali meccanismi, vittime di personaggi che loro stessi hanno contribuito a creare.
Più di tutti la solidarietà ipocrita del candidato dei 5S alla presidenza della Regione che essendo in campagna elettorale ha dimenticato le liste di proscrizione che Beppe Grillo stilava dei giornalisti che riteneva inaffidabili? 
O del veleno che quotidianamente riversava sui giornalisti, pennivendoli li definiva, che si permettevano di criticare il Movimento?
E' il bue che dice cornuto l'asino.
Ora, con Cateno De Luca (sarà il cognome) abbiamo toccato il fondo, raschiando il barile.
Fermiamoci un attimo.
Riflettiamo e lo facciano innanziutto i gionalisti che, forse, ignorarano il grande potere che esercitano sull'opinione pubbluca. 
Personaggi sconosciuti o incapaci che grazie alla partecipazione a qualche Talk Show si trasformano in leader, candidandosi alla guida del paese.
I danni prodotti da questi programmi fanno fare a una bomba atomica la figura di un fuoco d'artificio. 
Mi domando se non sarebbe il caso di evitare la pubblicazione di video, interviste e quant'altro nei quali la violenza verbale, l'odio, la volgarità fanno premio sul confronto di idee, sulle prospettive di futuro, di programmi (ammesso che ci siano).
Non è censura è semplicemente buon senso.
Che Lombardo si augura di prendere a calci nel sedere De Luca a condizione che ci siano almeno un milione di spettatori, può diventare una notizia? O ci mettiamo in attesa della risposta di De Luca?
Questa non è politica, è solo una squallida rappresentazione di ciò che è diventato il confronto nel nostro paese e di cio che, all'inseguimento delle visualizzazioni e alla ricerca di un punto in più di audience, è diventata l'informazione
 



martedì 30 agosto 2022

Quando c'erano i partiti e anche la democrazia

Finalmente la campagna elettorale è entrata nel vivo. Abbiamo i nomi e i volti di chi si contenderà un seggio in Parlamento e in Assemblea Regionale Siciliana.

E proprio qui inizia il bello.

Scoprire candidati passati, nel volgere di qualche giorno, dall'essere candidati in un partito trasformarsi in grandi sostenitori di un altro, per non parlare della campagna ascquisti fatta da Calenda & soci e da Fratelli d'Italia pronti, come l'Arca di Noè, ad imbarcare tutto e il contrario di tutto, anche cugini, cognati ed affini, per non parlaredi parlamentari uscenti che per fare un terzo mandato hanno cambiato partito o di quelli che dichiarano di avere scelto la Meloni ma tengono a precisare di non essere mai stati di destra ma solo dei cattolici moderati. Come se avesse un senso definirsi tali.

Sarà che sono profondamente legato (vuoi anche per ragioni anagrafiche) al secolo scorso, quello delle ideologie per intenderci, ma resto convinto che aderire ad un partito rappresenta una scelta di vita.

E ho grande nostalgia di quando la campagna elettorale era battere il territorio strada per strada. Di quando la sera si usciva per fare attacchinaggio, di quando chi cambiava partito si toglieva il saluto era considerato un traditore della causa, a cui bisognava togliere perfino il saluto, di quando si era pronti a fare botte per un manifesto coperto o attaccato in un posto sbagliato, quando si restava chiusi in una stanza per trovare l'aggettivo più appropriato da aggingere a un documento.

Sono cresciuto in questo clima, sono cresciuto in una sezione di partito (oratorio laico) e constato che tanti non sanno cosa sia, abituati come sono a frequentare solo segreterie dei singoli parlamentari.

Ho partecipato a tanti congressi del mio partito, durante i quali si scontravano opzioni politiche diverse e dall'esito dello stesso dipendeva la scelta del gruppo dirigente che avrebbe guidato il partito fino al congresso successivo.

Piange il cuore a vedere cosa sia diventata la politica. A vedere come si scelgono i gruppi dirigenti, a leggere il dibatttito politico attraverso i 280 caratteri di twitter.

L'art.49 della Costituzione ci ricorda "Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale" e a guardare cosa siano diventati la gran parte dei partiti italiani non c'è da stare allegri per il futuro del nostro Paese.

Non è, quindi, un caso che al precipitare delle situazioni si ricorra sempre ai tecnici, a cui far fare il lavoro sporco, nella speranza che non si mettano in testa di farsi un partito.

Dini, Monti, Passera docet.

La democrazia di un paese si esercita attraverso i partiti e se i partiti non esistono più, il rischio che si corre è che sparisca la democrazia.

domenica 28 agosto 2022

"Sola andata. Trasporti, grandi opere e spese pubbliche senza ritorno" di Marco Ponti. Lettura obbligatoria per aspiranti parlamentari

 

Siamo in campagna elettorale. Cosi come in guerra e in amore tutto è lecito.
Anche spararla sempre più grossa. Promettere, promettere, promettere pare sia diventato l'imperativo delle forze politiche.
E' tra le promesse quelle su nuove opere pubbliche, pare rappresenti la più gettonata.
Mi permetto di fare una proposta.
Quella di rendere obbligatoria la lettura del libro Solo andata. Trasporti, grandi opere, opere pubbliche senza ritorno di Marco Ponti (Marco Ponti, già professore di Economia Applicata al Politecnico di Milano, esperto di trasporti, si è specializzato negli Stati Uniti. Ha lavorato per tredici anni come consulente per la Banca Mondiale, poi per l'OCSE, la Commissione Europea e cinque ministri italiani dei Trasporti. Ha fondato la società di consulenza TRT ed è stato amministratore di società pubbliche nel settore. Nel 2019 ha coordinato il gruppo che ha svolto analisi costi-benefici di 5 grandi progetti, tra i quali la TAV Torino-Lione. Nel 2019 pubblica per Piemme Grandi operette. L'analisi costi-benefici e la disinformazione strategica).

venerdì 26 agosto 2022

Petros Markaris e il commissario Charitos. Una bellissima scoperta di fine agosto.

Tra i libri più venduti troviamo i gialli. In ultimo si trovano nelle classifiche un libro con sei racconti di Camilleri "La coscienza di Montalbano" e i due libri del momento dello scrittore svizzero Joel Dicker  "Il caso di Alaska Sander" e "La verità sul caso Harry Quebert".
I gialli mi sono sempre piaciuti in particolar modo quelli italiani e avendone letti molti mi è chiaro che Camilleri, con il suo Salvatore Montalbano, ha contagiato tutti. 
Oramai si somigliano tutti, Leggine uno ed è come averli tutti.
Non riescono più a suscitare le emozioni tipiche che solo i gialli riescono a regalarti, emozioni che non ti fanno chiudere il libro se non quando lo hai finito di leggere.
Nel tentativo di trovare nuovi autori mi sono imbattuto in Petros Markaris e nel suo commissario Charitos impegnato nell'ultima indagine "La congiura dei suicidi"
Charitos è il capo della sezione omicidi di Atene, disilluso della vita, alle prese con la quotidianità greca, fatta di povertà dovuta alla crisi economica, dalla voglia di riscatto del popolo greco e dal tentativo di ricominciare una vita normale. Markaris ha la capacità di proiettarci in questa atmosfera, nella quale noi italiani abbiamo rischiato di sprofondare.
Non essendo un critico letterario ma un semplice lettore non aggiungerò altro se non il desiderio di condividire con altri il piacere di leggere i libri di Markaris. 
Fatelo. Non avrete da pentirvene.
 


giovedì 25 agosto 2022

Impresentabili? Dipende.

La vicenda del Pd siciliano e tutte le polemiche sorte sulla impresentabilità dei candidati mi spinge a chiedere se l'asserita impresentabilità dipenda dalla tipologia di reato o a quale elezioni facciamo riferimento.

Risulta, infatti, che la dott.ssa Valentina Scialfa, capolista per il PD in plurinominale per la Camera dei Deputati abbia un procedimento penale in corso nel quale risultano quali coinputati sia Villari che Bosco, coniderati impresentabili per le elezioni regionali.

Tutto qua. 

mercoledì 24 agosto 2022

Ridateci le preferenze e un sistema elettorale semplice

Il 25 settembre saremo chiamati alle urne per rinnovare la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. 
In Sicilia voteremo, inoltre, per eleggere il presidente della Regione e i componenti (70) dell'Assemblea Regionale.
Tre elezioni, tre sistemi elettorali diversi.
Siamo il paese della proliferazione dei sistemi elettorali. 
Votiamo per il Parlamento Europeo, per il Parlamento nazionale, per i Consigli Regionali,  per quelli provinciali, comunali e circoscrizionali. Votiamo per scegliere il Predidente di Regione, per quello della provincia e  il Sindaco. 
E ogni volta ci confrontiamo con sistemi elettorali diversi. Sforzandoci di ricordare in quale consultazione è consentito il voto disgiunto e in quali no, dove possiamo aggiungere una preferenza e dove no. 
Tutto questo per trasformare il voto popolare in seggi di rappresentanza.
Mi chiedo se può considerarsi "normale" un paese che dando sfogo ai peggiori incubi non consente ai propri cittadini di scegliere con il proprio voto e con la propria preferenza da chi essere governato. 
Votare è costituzionalmente un diritto e un dovere ma votare è anche scegliere da chi farsi rappresentare e non vedere "paracadutati " nel proprio territorio persone assolutamente sconosciute, che forse non sanno nemmeno dell'esistenza delle comunità che dovrebbero votarlo.
Mi ha colpito in questa direzione che a Marsala è candidata la finta moglie di Silvio Berlusconi, divenuta tale a seguito di un falso matrimonio ma mi ha colpito di più il commento del Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè che a commento di tale candidatura affermava di esserne felice perchè dimostrava la fiducia di Berlusconi per i siciliani. Vergogna.
E poi all'indomani delle elezioni, tutti a stracciarsi le vesti perchè i cittadini fuggono dalle urne. 
 

martedì 23 agosto 2022

Elezioni regionali in Sicilia e il PD. La politica è cosa seria per lasciarla fare a degli incapaci.

C'è da restare basiti. 
La vicenda elettorale del centrosinistra in Sicilia è da scrivere sui libri di storia, indicando quale titolo del capitolo, "Come sbagliarle tutte e suicidare un gruppo dirigente"
Ora, cosa accadrà agli scappati di casa dei 5Stelle non è affare mio, analogamente per la lista 100 Passi, ciò che ho a cuore è il futuro del partito al quale aderisco, il PD.
Forse, è facile, con il senno del poi, giudicare quanto è accaduto, sappiamo come è finita, ma mi interrogo sul senso di richiedere la disponibilità alla candidatura ad una persona che ha un nome illustre (a cui tutti dobbiamo moltissimo) ma che non credo sia mai entrata in una sezione di partito.
Che non sa cosa significa trovare i soldi per pagare gli affitti, le utenze, fare, insomma, attività politica.
Che senso ha avuto candidare una persona che da quando ha iniziato questo cammino, l'unica proposta politica che è riuscita ad avanzare è stata quella di guardare agli autonomisti di Raffaele Lombardo.
Che si scopre moralista e giustizialista e che all'indomani della rottura con i 5Stelle fa sapere che sta riflettendo se candidarsi o meno.
Riflettendo? Su cosa?
Provo a darle qualche elemento su cui riflettere.
  • dove ha preso i voti per vincere le primarie?
  • chi risarcerà quegli amici e compagni che sono stati, grazie a Lei, additati quali impreensentabili?
Non so come finirà questo indecente spettacolo ma ho una certezza: non avrà il mio voto.
dove ha preso i voti che le hanno consentito di essere eletta per due volte al Parlamento Europeo?


domenica 21 agosto 2022

Caterina Chinnici. Si trova sempre un puro, più puro che ti epura.

Dunque, ricapitolando (almeno per le cose che ho capito).
Caterina Chinnici, magistrato, europarlamentare del PD e candidata, a seguito di primarie di coalizione, a presidente della regione siciliana,  a pochi giorni dalla presentazione delle liste dichiara che non vuole pregiudicati, rinviati a giudizio nelle liste che la sostengono. A partire da quelle del PD.
Non ha chiarito se i destinatari di avvisi di garanzia possono o meno essere da lei accettati.
Ora, senza entare nello specifico di coloro che incorrono nella fatwa della Chinnici viene da chiedersi:

  1. il rinvio a giudizio è già una condanna di colpevolezza?
  1. la tipologia di reato è contemplata?
  1. perchè questa dichiarazione a pochi giorni dalla presentazione delle liste e non invece all'accettaazione della richiesta del PD di candidarsi alle primarie?
Questo comportamento assume una particolare rilevanza in quanto la Chinnici è un magistrato. Una persona chiamata professionalmente a salvaguardare i diritti dei cittadini. A valutare nel processo la colpevolezza o meno degli inquisiti.
Se poi guardiamo alla tipologia dei reati, almeno per quanto riguarda Villari e Bosco, siamo in presenza di contestazione di reati che nulla hanno prodotto in termini di vantaggi personali ma che li vedono coinvolti solo perchè presenti nelle riunioni della Giunta catanese.
E a questo punto va detto con estrema chiarezza che la scelta della Chinnici appare demagogica e tesa a raccattare qualche voto giustizialista ma che non faranno la differenza se non quello di avere messo alla gogna persone che al momento sono innocenti. Poi si vedrà. Sarà il processo a decidere.
Resta il fatto che di questi esponenti della cosiddetta "società civile" ne ho pieno le tasche, come se avere fatto politica fosse una colpa da espiare, come se l'impegno nei partiti fosse una storia criminale da nascondere, del resto la sua storia politica sta li a dimostrarlo. 
Candidata per il nome che porta, eletta grazie all'impegno e al lavoro di tanti militanti del Pd.
E io non credo che la Sicilia abbia bisogno di un nome ma di un presidente che si sporchi le mani, che sappia quando necessario mettere i piedi nel fango. Che sappia assumersi nell'attività di governo le proprie responsabilità
Pietro Nenni usava dire che c'è senpre un puro più puro che ti epura.
Valeva ieri, vale oggi e varrà ancora nel futuro.



 



lunedì 15 agosto 2022

Riflessioni di ferragosto.

In Sicilia avremo, quindi, 4 candidati alla presidenza della Regione (ad oggi. Non si escludano ripensamenti ed aggiornamenti.
1) Caternina Chinnici già assessore di un governo di centrodestra.
2) Gaetano Armao, già assessore e vicepresidente di un governo di centrodestra
3) Cateno De Luca, sindaco di centrodestra di Messina e già deputato Ars di centrodestra,
4) Renato Schifani, senatore e già presidente del Senato per il centrodestra.

Non credo ci si sia da aggiungere altro.
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Nel motivare le sue dimissioni da presidente della Regione Sicilia, ha richiamato in ordine:
1) il risparmio;
2) i nostri figli a cui non farà perdere ultriori giorni di scuola;
3) il covid, unificando le tornate elettorali ci sarano meno assembramenti e si ridurranno anche le occasioni di contagio.

Grazie Presidente,  ma ci fa così coglioni da crederle?
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Gaetano Armao, assessore all'economia e vice presidente della Regione Siciliana da cinque anni, esponente di Forza Italia nonchè coniuge di una parlamentare di Forza Italia,  accetta la candidatura alla presidenza con Italia Viva e Azione.  
E' la nuova politica o è la politica nuova?
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Salvo Pogliese dopo diversi mesi di sospensione da Sindaco di Catania in applicazione della Legge Saverino, decide di dimettersi e consentire alla città di tornare a votare. Lo fa, dichiarando che il suo è un gesto di amore nei confronti della Città.
Guarda caso questo gesto di amore è esplicitato pochi giorni prima che scattasse l'impossibilità di candidarsi alle politiche.
Nasce un dubbio, non è che ci prende per il culo?
Forse è meglio che vada a fare un tuffo a mare.
  


venerdì 5 agosto 2022

Worst Practices. Cosa non fare se vuoi fare buona amministrazione. L'esempio dei Caregiver siciliani

Trovo ingiusto che tutti parlino di "Best Practice", di esempi brillanti da seguire ed imitare  ma nessuno indichi al contrario le "Worst Practices"
Parliamo delle pratiche peggiori, indicandole quali esempi da non seguire, da non ripetere. Eppure, sarebbe non solo più semplice ma essendo in un numero notevolmente elevato non è nemmeno difficile rinvenirle.
Mi permetto, quindi, indicare un sito, dove se ne trovano a iosa, dal quale si impara molto in fretta cosa non bisogna assolutamente fare se si vuole raggiungere l'obbiettivo di una sana, propositiva buona amministrazione.
Il sito nel quale vengono pubblicate le delibere della Giunta di Governo della Regione Siciliana.
E' possibile, quindi, leggere la Delibera 360 del 25 luglio 2022, avente per oggetto: "Programmazione del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare anni 2018, 2019, 2020, 2021".
Cosa è accaduto?
Sulla base dell'art.1 comma 254 della L.215/2017 e in attesa della legge sui Caregiver è stato istituito un fondo nazionale per il sostegno di questa, ormai fondamentale e indispensabile, figura nel lavoro di cura dei soggetti più fragili.
La legge individua i Caregiver Familiari (da non confondere con le/i badanti) come la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell'altra parte dell'unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata o sia titolare di indennità di accompagnamento.
Alla Sicilia sono stati destinati complessivamente 7.480.636,57 €.
Non sono una cifra enorme ma potevano essere utili a dare un segnale per un welfare più inclusivo, attento ai bisogni delle persone che dedicano, sacrificandosi, gran parte del loro tempo alla cura dei loro cari.
Pensare ad esempio al sostegno psicologico, ad attività formative utili ad un reiserimento nel mercato del lavoro o all'acquisto di strumenti informatici finalizzati a una migliore assistenza e si potrebbe continuare.
Invece?
La Giunta di Governo decide di destinare tali somme ai distretti socio-sanitaria per un indefinito "Bonus Caregiver" di carattere economico.
A chi? di quanto? per quanto tempo? nulla è scritto, nulla è specificato.
L'unica indicazione che si rinviene è che della somma trasferitaai distretti il 65% deve essere destinato ai caregiver di disabili gravi e il restante 35% ai caregiver dei disabili gravissimi
Se assumiamo che ogni distretto siciliano (sono 55) riceverà la stessa somma (non sarà cosi ma la ripartizione avverrà sulla base della popolazione distrettuale o del numero dei disabili gravissimi e gravi che insistono nel DSS) ci troveremo con questa ripartizione:
  • € 88.407,50 per i caregiver di disabili gravi
  • € 47.604,21 per caregiver di disabili gravissimi
Va da sè che i DSS dovranno preparare un bando, fissare dei criteri, offrire pari opportunità, valutare le istanze, formulare una graduatoria e infine riconoscere il beneficio economico.
Sulla base di quanto avviene per i vaucher riconosciuti ai disabili gravissimi e poi per il numero dei disabili gravi è possibile stimare una platea di almeno 20.000 persone.
Una semplice divisione ci porta a ritenere che il sollievo economico sarà pari a 380 € a ciuscuno.
Pensiamo veramente che serva a qualcosa?

Nb. Avendo partecipato alla riunione di cui si parla nella Delibera non ricordo che si sia dato un consenso unanime alla proposta. Si decise, se ricordo bene, di istituire un gruppo di lavoro per la formulazione di una proposta organica.

La narrazione e i fatti. Il governo Meloni fa scuola

NARRAZIONE: “si introduce un esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di la...