domenica 10 marzo 2019

Il Presidente dell'Ast e le aziende pubbliche

La notizia è nota.
Dal prossimo 12 marzo e fino al 20, l'aeroporto di Catania sarà interessato da lavori di manutenzione che ne ridurranno l'operatività.
Essendo un evento programmato le compagnie aeree e la società di gestione (SAC) hanno intraprese delle iniziative tese a ridurre i disagi ai passeggeri.
Prima tra tutte il dirottamento dei voli sullo scalo di Comiso.
Per tale ragione la SAC ha sollecitato l'AST (azienda pubblica di trasporto regionale) ha istituire delle navette tra Catania e Comiso.
Fin qui tutto normale se non fosse per le dichiarazioni del Presidente dell'AST che fanno cadere le braccia e che la dicono lunga sulle capacità del management che la politica sceglie.
il Presidente, orgogliosamente, dichiara: "L’Amministratore delegato della SAC, ci ha chiesto di attivare delle navette per andare incontro alle esigenze dei passeggeri dirottati su Comiso a partire da lunedì. La nostra azienda si è attivata immediatamente e grazie al direttore generale, ai preposti di Modica, Catania e Siracusa e ai coordinatori, sulla base dei dati forniti dalla SAC sui voli di andata e ritorno, siamo riusciti a recuperare 7 pullman per poter effettuare un servizio aeroporto-aeroporto.
Per poter trovare i mezzi abbiamo attivato tutte le sedi, oltre alle officine, per fare in modo che tutto possa essere predisposto per lunedì. Sono orgoglioso di questo risultato che dimostra che un'azienda di trasporto anche se pubblica, se è bene organizzata, con gli uomini giusti nei  posti giusti, come crediamo di aver fatto dal nostro insediamo, può dare grandi risultati.
Orgoglioso di che? e perché quella sottolineatura "azienda anche se pubblica"?
Come se fosse scontato che un'azienda pubblica debba essere disorganizzata e inefficiente.
Altro aspetto da non tralasciare che a leggere il comunicato (si può leggere per intero al seguente indirizzo Comunicato Stampa) da quando c'è lui a dirigere l'AST (l'uomo giusto al posto giusto) si può aspirare a raggiungere ambiziosi risultati come quello di trovare 7 pullman.
Complimenti.
Per completezza di informazione il nostro superman si chiama Gaetano Tafuri ed è un avvocato catanese. 
Siamo proprio fortunati.

domenica 3 marzo 2019

Emmanuel Macron a #chetempochefa.


La notizia che stasera durante il programma televisivo "Che tempo che fa"  Fabio Fazio intervisterà il presidente francese Emmanuel Macron, ha scatenato (come al solito) polemiche incredibili, fino al punto che la Meloni si è spinta a suggerire le domande che il conduttore dovrebbe fare, dichiarandosi pronta ad accettare scommesse sul fatto che non ce ne saranno di "cattive".
Sticazzi!!
La Meloni ancora una volta sorprende per la sua intelligenza e perspicacia.
Poco ci vuole che Fazio dovrebbe chiedere a Macron della guerra in Indocina, del governo di Vichy, della guerra in Algeria e anche del perché Napoleone invase la Russia, della guerra franco-tedesca del 1870
Non sono un giornalista ma credo di non essere lontano dal vero se penso che per intervistare un capo di stato (di qualunque paese), sempre che lo stesso sia disponibile a rilasciare interviste, si inviano, prima, le domande e poi si attende, con fiducia, di conoscere quelle alle quali si intende rispondere. 
A maggior ragione come in questo caso quando le risposte rischiano di compromettere le già difficili relazioni diplomatiche tra i due paesi.
Potete pensare che un capo di stato accetti di essere intervistato a ruota libera da un'emittente straniera? Conte lo farebbe?
Macron utilizzerà l'occasione per mandare dei messaggi ai governanti italiani che farebbero bene ad ascoltarli bene e a meditare attentamente sulle parole che userà.
Poco conta che Fazio sia o meno un giornalista, ciò che conta che sta facendo un servizio al paese.
Piaccia o non piaccia alla cretina trumpiana.

Fascismo: un avvertimento di Madeleine Albright. Consiglio di lettura

Ho letto il libro "Fascismo: un avvertimento" di Madeleine Albright. 
Non è un libro di storia, del resto l'autrice è una diplomatica, prima donna a essere stata nominata segretaria di stato Usa,sotto la presidenza Clinton, docente universitaria e tanto altro, non una storica quindi. 


La sua lettura, però,  dovrebbe essere resa obbligatoria negli istituti superiori.
In un periodo nel quale gli spazi di partecipazione e di democrazia si stanno lentamente ma inesorabilmente riducendo, comprendere come si sono affermate le dittature, a partire da quelle di Hitler e Mussolini, assume rilievo di fondamentale importanza.
Il messaggio è chiaro e inequivocabile: la libertà e la democrazia una volta conquistate non sono mai per sempre. Vanno rinnovate e preservate quotidianamente con comportamenti coerenti, con il rispetto delle istituzioni, con la difesa delle diversità.
E a guardare ciò che accade oggi in Italia, c'è da essere preoccupati. Tanto

La narrazione e i fatti. Il governo Meloni fa scuola

NARRAZIONE: “si introduce un esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di la...