sabato 27 settembre 2014

Riflessione autunnale



Ho finito di leggere il libro di Jože Pirjevec, Le guerre Jugoslave. 
Le guerre appunto, perché non di una guerra, come siamo portati a credere, ma di 6 vicende belliche che hanno attraversato il territorio di quella che fu la Federazione Jugoslava.
Serbi contro croati, croati contro bosniaci, serbi e croati contro bosniaci, serbi contro bosniaci.
Si dava il caso che in una regione i bosniaci erano alleati dei croati e in un'altra i croati massacravano i bosniaci.
Tutto questo dinanzi a una comunità internazionale attenta ai propria interessi economici, che ha atteso 4 anni anni, duecentomila morti e la distruzione di un paese prima di decidere di intervenire seriamente.
Un comune denominatore l'ho trovato: non consentire alla Bosnia Erzegovina di poter sperimentare la convivenza pacifica, la creazione di uno stato multietnico e plurireligioso.
La presenza maggioritaria di musulmani aveva impaurito tutti, a partire dalle autorità ecclesiastiche.
I musulmani andavano colpiti. Non si poteva avere nel cuore dell'Europa cattolica uno stato a maggioranza musulmana (basta vedere le difficoltà che si frappongono all'ingresso della Turchia nella Ue).
(ragionamento, quello mio, fatto con l'accetta)
Quello che mi interessa sottolineare è la considerazione che a distanza di 20 anni dalla fine dell guerre, permane in Bosnia, un fortissimo sentimento anti-occidentale. 
Siamo accusati di avere consentito ai serbi e ai croati di costruire il loro stato a spese della Bosnia.
Sentimenti che si esprimono con un rigetto della cultura occidentale. 
Dico questo, pensando all'attualità, perché spesso affidiamo al fanatismo religioso, il compito di spiegare la violenza dei comportamenti di alcuni gruppi terroristici.
Cosi, come non può sorprenderci il fatto, ormai acclarato, che migliaia di persone nate e cresciute nelle nostre città decidano di unirsi a loro.
Non ci poniamo il problema di come vivono i figli degli immigrati, sul reale grado di integrazione. 
Come pensiamo si sentano i ragazzi palestinesi di Gaza che hanno visto morire sotto le bombe israeliane i loro genitori, i loro amici, i loro fratelli? Come pensi si sentano i ragazzi libici o siriani che hanno visto morire tanti di loro sotto le bombe della civiltà. Per noi affermare che sono fanatici è una scorciatoia. 
Evita di riflettere sulle nostre responsabilità. 
Quanto contribuiscono le nostre bombe di civiltà a determinare l'esodo biblico verso le nostre coste?
Molti sostengono che la soluzione sarebbe nell'aiutarli nel loro paese. 
Facile a dirsi ma mi chiedo e chiedo quanto del nostro benessere siamo disposti a condividere?
Un mio amico mi diceva una volta che se un problema non ha soluzione non è un problema.
Quelli di cui sto parlando sono problemi che una soluzione l'hanno si chiama giustizia sociale. (almeno per me).

lunedì 15 settembre 2014

Renzi inaugura l'anno scolastico a Palermo

Il Presidente del Consiglio, Renzi, ha scelto Palermo per inaugurare l’anno scolastico 2014/15.
Andrà nella scuola intitolata a Don Pino Puglisi, sacerdote ucciso dalla mafia per il suo impegno in uno dei quartieri più difficili di Palermo.
Scelta forte, coraggiosa e dal forte significato simbolico 
Da quanto si apprende dai giornali (sarà vero?) in occasione della visita Renzi, sono stati acquistati banchi e sedie e, forse, la scuola è stata tirata un tantino a lucido.
Credo che questo sia un errore.
Si ha della realtà una rappresentanza non rispondente al vero.
Ci si fa un’idea delle condizioni delle scuole sbagliata. 
Meglio non nascondere sotto dei banchi e delle sedie nuove, il degrado nel quale versano la stragrande maggioranza delle scuole italiane.
Meglio non truccarsi e presentarsi per quella che si è.
Sarebbe la prima lezione di educazione civica che dovremmo impartire agli studenti.

domenica 14 settembre 2014

Chiù longa è a pinsata chiù ranni è a minchiata (stavolta è l'assessore Borsellino a pensare tanto)



Ci sarebbe da ridere se la questione non si prestasse ad alcune considerazione sul modo di operare degli assessori regionali e degli uffici di stretta collaborazione (scelti da loro).   È il caso questo dell'assessore alla salute Lucia Borsellino.
Andiamo per ordine: 
il 25 maggio 2014, il forum regionale del terzo settore, l'Anci Sicilia e l'Anfass Sicilia, richiedevano, con una lettera, un incontro agli assessori alla Salute, alla Famiglia e agli enti locali, per affrontare alcune delle questioni che attengono alle persone con disabilità.
A seguito di diverse pressioni,(la sensibilità non è qualità richiesta per fare l'assessore), l'assessore alla famiglia, Giuseppe Bruno,  convocava il 4 agosto la riunione richiesta. 
A partecipare oltre i richiedenti, il padrone di casa e due funzionari dell'Assessorato alla salute in rappresentanza dell'assessore Borsellino, impossibilitato, a loro dire, a presenziare per sopraggiunti e improrogabili impegni. 
Il giudizio sulla riunione era complessivamente positivo a partire dal metodo adottato. E' opportuno ricordare che erano presenti sia l'assessore alle politiche sociali del comune di Palermo e di Catania. 
Tutto bene? 
Certo, se non si presentasse l'imponderabile. 
Il  25 agosto, esattamente tre mesi dopo dalla richiesta,  con una comunicazione a firma dell'assessore Lucia Borsellino e del  dirigente generale era rassegnata la disponibilità a tenere la riunione richiesta il 25 maggio. (dimenticando di fissare la data e il luogo).
Immagino la lunga riflessione dell'assessore se tenere o meno la riunione.
Tre mesi per decidere, è il caso di ricordare che "chiú longa è a pensata, chiú ranni a minchiata" .
È in questo caso la minchiata è veramente grossa. 
Rendersi disponibili a una riunione che già si è tenuta mi sa di presa in giro. 
Così come è una minchiata pensare che la Giunta Crocetta sia all'altezza di governare la nostra Sicilia 

giovedì 11 settembre 2014

Quando i soldi ci sono e qualcosa (non si sa cosa) non funziona


Il Forum Regionale del Terzo Settore della Sicilia ha elaborato, su dati del Ministero degli Interni, uno studio sull'utilizzo dei Fondi Pac per l'infanzia e la non autosufficienza  nella nostra Regione.
Si tratta di una prima trance pari a 80 milioni di € a cui si aggiungeranno altri 152 milioni di €. Non sono certamente poca cosa.
A più della metà percorso, la stragrande maggioranza dei distretti socio-sanitari non risulta avere avuto approvato il progetto, presentato già a gennaio di quest'anno.
Non credo che la colpa, almeno questa volta, sia dei distretti siciliani ma qualcosa che non funziona deve esserci a livello centrale.
Teniamo presente che un progetto che non parte sono servizi che non vengono resi e opportunità di lavoro che sfumano.
Credo siano necessari interventi mirati presso l'Autorità di Gestione (Ministero degli Interni) per velocizzare l'iter approvativo.
L'assessorato alla Famiglia della Regione Siciliana e l'Anci Sicilia, unitamente ai soggetti del Terzo Settore, potrebbero svolger potrebbe un lavoro di sollecitazione in questa direzione

Lo studio del Terzo Settore Siciliano

mercoledì 10 settembre 2014

Ritorno


Era ormai dal mese di maggio che non aggiornavo questo blog. 
Riflettevo se era ancora il caso di tenerlo aperto. 
Sono ormai tanti gli strumenti di comunicazione esistenti e utilizzati che un blog come quello mio nulla aggiunge a quanto è possibile reperire sulla rete.
Una cosa, però, nella rete non si trova: quello che penso io, rispetto a quanto accade intorno a me.
Mi sono deciso, quindi, di continuare a tenerlo in vita, come se fosse un diario nel quale annotare le mie impressioni, le mie opinioni su fatti, persone e situazioni.
So bene che che ciò che penso non interesserà alcuno ma è un modo, per me, per fissare pensieri.
Poi se qualcuno li condividerà tanto meglio, significherà che in fondo non sono tanto sbagliato.

La narrazione e i fatti. Il governo Meloni fa scuola

NARRAZIONE: “si introduce un esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di la...