domenica 22 gennaio 2023

Le verità sull'arresto di Mattia Messina Denaro. Qualche domanda

Sull'arresto di Mattia Messina Denaro più passano i giorni, più particolari emergono, più domande mi pongo e più mi confondo.
Non essendo un complottista, ritengo che l'arresto sia da ascrivere esclusivamente alla capacità investigativa delle forze di polizia (in questo caso dei Carabinieri) e all'intelligenza dei magistrati che hanno coordinato le indagini, sfociate con la fine della latitanza del boss mafioso.
Sarebbe stata per tutti una sconfitta inaccettabile se il boss avesse avuto la possibilità di concludere la sua vita da uomo libero, seppur ricercato, e non da detenuto.
Comprendo bene che la vicenda ci interroga su molti, troppi, aspetti, dando origine a dubbi, domande, retroscena ma mi piacerebbe capirne di più su:
Perchè dare immediatamente la notizia dell'arresto e non aspettare qualche giorno al fine di poter arrestare qualche suo sodale, fugando il dubbio che appresa la notizia qualcuno ha svuotato i covi dove negli utltimi tempi tascorreva la latitanza?
Scopriamo che il boss ha acquistato nel gennaio 2022 un'automobile di seconda (anzi terza) mano, pagando con una permuta  e con 10 mila euro in contanti. Ma non c'era all'epoca il tetto ai contanti?  Non hanno provato a spiegarci che il tetto ai contanti fosse uno strumento indispensabile per il contrasto alla criminalità? Che provvedimenti sono stati assunti o saranno assunti nei confronti del concessionario?
Perchè la dott.ssa Principato che, per anni, ha cordinato le indagini sui latitanti mafiosi, dica proprio ora che ha avuto l'impressione che i suoi capi la ostacolassero nella ricerca a Messina Denaro? Non è da magistrato alludere senza fare nomi, senza indicare circostanze e fatti precisi.  Le impressioni, come ben saprà la dott.ssa Principato, sono giuridicamente irrilevanti.
E' probabile che non riusciremo mai a venirne a capo e sono pochi quelli che sanno la verità di quanto accaduto ma al momento vivo con soddisfazione il risultato: Matteo Messina Denaro in carcere.
E non è poco.


giovedì 19 gennaio 2023

Quando il tetto di cristallo lo rompe il centrodestra

Il Parlamento in seduta comune è stato chiamato ad eleggere i 10 componenti laici del Consiglio Superiore della Magistratura.
L'accordo tra le forze politiche ha retto. Ne sono stati eletti 9, in considerazione che uno ha ritirato la propria candidatura (a quanto pare per questioni legate al presunto coinvolgimento in una inchiesta contro la criminalità mafiosa). Si ritornerà a votare nei prossimi giorni per eleggere il decimo.
Quello che in questa sede mi interessa sottolineare è che finalmente risultano elette quattro donne. Nella scorsa consiliatura nessuna.
Fa specie, però, che le quattro donne elette risultano indicate dai partiti di centrodestra e più precisamente  Fratelli d'Italia (3) e  Lega (1).
Ancora una volta le forze di centrosinistra sempre pronte, almeno a parole, a difendere i diritti delle donne, a valorizzarne la partecipazione, a battersi per garantirne le pari opportunità, nei fatti hanno dimostrato, perdendo un'ulteriore occasione, di non riuscire ad essere coerenti con i proclami che quotidianamente lanciano.
Tutti a parlare del tetto di cristallo da rompere ma non posso non rilevare che da anni, troppi, a rompere il tetto sono le forze di centrodestra. 
Il Governo Draghi, in ultimo,  ne è stata una plastica dimostrazione
Sarà anche per questo che diventa sempre più difficile vincere?




La narrazione e i fatti. Il governo Meloni fa scuola

NARRAZIONE: “si introduce un esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di la...