lunedì 31 dicembre 2018

Auguri. Buon 2019.

E' difficile, spesso, trovare parole, che non suonino retoriche, per augurare un buon anno.
Per farlo non userò parole mie ma utilizzerò un video.
E' il video con il quale Giorgia Meloni ricorda, attualizzandola, la fine della I guerra mondiale.



Colpiscono due cose:
a) la grandissima ignoranza su fatti storici che hanno segnato la vita del nostro Paese;
b) questo gridare al "NON PASSI LO STRANIERO".
E' per questo che mi auguro, vi auguro, ci auguriamo siano sempre meno le persone che la pensano come lei.
Sono, infatti, quelli come Giorgia Meloni che ci conducono alle guerre. A guardare con paura quelli diversi per sesso, nazionalità, religione, colore della pelle.
La speranza e l'augurio che il 2019 (è anche l'anno delle elezioni europee) sia per tutti un anno di pace, di accoglienza e di solidarietà.

Nb. Nulla togliendo a quanti per scelta volontaria o perché costretti hanno dato la vita o hanno affrontato immani sacrifici perché la guerra fosse vinta. 

mercoledì 5 dicembre 2018

Fratelli d'Italia e le tasse: binomio inconciliabile di cui vantarsi

La Meloni esulta perché in commissione bilancio è stato approvato un emendamento proposto dal suo partito che consentirà ai turisti stranieri nel settore turismo l'utilizzo del contante fino a 15.000 €.
La Meloni si dichiara felicissima del risultato che, a detta sua, rilancerà il turismo in Italia.
Capisco l'infelicità che gli procurano i miseri risultati (non se li caca nessuno) dei Fratelli d'Italia ma il cercare di difendere sempre e comunque gli evasori fiscali, non mi appare una strategia intelligente e soprattutto lungimirante.
Comprendo che a parte le visite in Ungheria al suo amico Orban, la signora sarà andata poco all'estero, impegnata com'è a prendersela con gli immigrati ma dovrebbe sapere che l'Italia è il paese dove si fa meno uso della moneta elettronica (chissà perché) e nel quale l'evasione fiscale è tra le più alte in Europa (forse ci frega il primato la Grecia).
Non è nemmeno chiaro che ci farebbe un turista straniero in Italia con in tasca 15.000€.
All'estero (è capitato a me) ti guardano storto il momento in cui estrai dal portafoglio una banconota da 50 € e non paghi con la moneta elettronica.
Per la Meloni, invece, i turisti stranieri, finalmente, grazie al loro emendamento potranno persino comprarsi in contanti la Fontana di Trevi.
Prima è stata la contrarietà alla fatturazione elettronica  adesso l'uso del contante, a quanto pare il pagare le tasse non le deve proprio piacere.
Ora, se è vero che la mamma dei cretini è sempre incinta, se è sempre dato che i figli della stessa madre sono fratelli, mi spiego il nome del suo partito.




martedì 25 settembre 2018

A difesa dell'informazione e della democrazia.

Dall'entrata in vigore della Legge La Torre (1981) sul sequestro e confisca dei beni di provenienza illecita, sotto la lente dell'Autorità Giudiziaria è finito di tutto e di più.
Basta scorrere le relazioni che periodicamente produce l'Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati e Sequestrati per avere contezza di cosa è stato ed è sottratto alla criminalità organizzata.
Credo, però, che ciò che accaduto a Catania con il sequestro delle aziende editoriali di Mario Ciancio è una prima volta che mette alla prova la capacità dello stato di continuare a fare informazione nel rispetto sia di chi ci lavora e di chi è consumatore del prodotto editoriale.
Il prodotto finito di un'azienda editoriale è, dunque, democrazia e partecipazione.
La scelta del direttore è importante ma non sufficiente, anche perché non si tratta solo di un giornale (il più letto della regione) ma qualcosa di più, molto di più.
Un giornale può cambiare la vita delle persone. Ucciderle o esaltarle.
Per tale ragione penso che i commissari scelti dal tribunale di Catania dovrebbero individuare delle personalità, espressioni riconosciute e legittimate del mondo delle professioni, della società civile e della realtà accademica, per comporre un "Comitato di Garanti" con il compito di garantire la massima trasparenza e autorevolezza di un giornale che nel bene e nel male ha rappresentato un tratto fondamentale della storia del secondo dopoguerra a Catania e in Sicilia.

Nb. Resta il fatto che una riflessione sui beni confiscati, sulla loro destinazione, sul loro riutilizzo andrebbe fatta al più presto. Il caso Saguto docet.


giovedì 23 agosto 2018

Sacco e Vanzetti, 91 anni dall'esecuzione. Una storia sempre attuale.

Il 23 agosto di 91 anni fa, venivano giustiziati per un omicidio mai commesso Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco.
Erano innocenti, per loro ci fu un processo farsa.
Era tutto deciso: due immigrati e per giunta anarchici dovevano morire, occorreva dare in pasto all'opinione pubblica due colpevoli.
Chi meglio di due immigrati italiani rispondeva a questo bisogno di "giustizia" dei bianchi, anglosassoni e protestanti? Il diverso si sa, incarna i mali della società. 
C'è da essere molto preoccupati, la storia può sempre ripetersi.
Leggere della nostra immigrazione, delle condizioni di vita e di lavoro cui erano sottoposti i nostri immigrati è utile per comprendere cosa significa partire dalla propria terra alla ricerca di un futuro migliore per se e per i propri figli.
Mi permetto di consigliarvi la lettura di questo libro.
Nulla da aggiungere se non buona lettura.




domenica 19 agosto 2018

Genova: le privatizzazioni, le Caporetto della sinistra. Aspettando la rivincita di Vittorio Veneto.

Ancora stamani i giornali ci raccontano di  Genova, del disastro, dei profitti di  Autostrade per l'Italia.
Senza voler entrare in alcun modo nel merito delle indagini della magistratura,  sarei felice se si affrontasse con il "pretesto" del crollo del ponte, la vicenda delle "privatizzazioni" italiane.
Reagan era solito parlare dello Stato, inteso quale struttura burocratica e di servizio,  quale bestia e in quanto tale occorreva affamarlo.
Non dimenticando che, negli stessi periodi, la signora Thacher in Gran Bretagna, affermava che la società non  esisteva. C'erano solo individui spinti esclusivamente dai loro interessi, spesso confliggenti con quelli dello stato. Se occorreva scegliere l'individualismo faceva premio tra tutti.
Ce ne siamo dimenticati? Ci siamo dimenticati che in Italia, forse unico caso al mondo, a guidare le privatizzazioni sono stati i governi di centrosinistra? Che ancora oggi Prodi è orgoglioso di ciò che ha fatto?
Era la modernità, baby.
Tutti alla ricerca del consenso ma non dei cittadini ma della city londinese. 
Alla ricerca del consenso dei mercati e degli imprenditori che ne sono i protagonisti. E che protagonisti!
Una classe imprenditoriale, quella italiana, composta in gran parte di straccioni e accattoni.  Che hanno pensato che l'internazionalizzazione delle loro imprese si facesse riducendo il costo del lavoro e non innovando i loro prodotti.
La concorrenza la dovevamo fare al Vietnam o alla Malesia.  Lo dimostrano, in ultimo, le grida di dolore alle modifiche al contratto di lavoro a tempo determinato. Siamo gli unici a sostenere che in Italia non si assume perchè non si può licenziare. In effetti la precondizione per morire è essere nati. Non nascondiamoci dietro un dito: in questa trappola ci siamo caduti tutti.
Renzi non è figlio del caso o del destino. Renzi è il figlio di ciò che è diventata la sinistra. Una metamorfosi che lui non ha provocato,  ne è stato solo il prodotto (sicuramente di qualità ma sempre prodotto). Ora tutti a dire che occorre ricominciare. Ricominciamo, giusto!
Da dove e con chi?
Sarò diventato insofferente ma non riesco a intravedere un futuro con le donne e gli uomini che oggi governano i partiti di centrosinistra.
Nel centenario della prima guerra mondiale mi piace ricordare che dopo la sconfitta di Caporetto, anche su pressione dei governi alleati, si decise di destituire Cadorna e nominare un nuovo comandante, Armando Diaz.
Fu quella la premessa per la vittoria di Vittorio Veneto.
Prendiamo atto che il 4 marzo è stata la Caporetto della sinistra, dei valori della solidarietà e con una nuova classe dirigente lavoriamo per una nuova e duratura Vittorio Veneto.
Nb. Se questo è il percorso, io ci sono.
PS. La riflessione sulle privatizzazioni, a prescindere dal PD va comunque fatta.

domenica 20 maggio 2018

Pd: prima ancora dei popcorn vi siete mangiati la speranza.

Ho cinquantacinque anni (spesi più o meno bene, dipende dai punti di vista) e negli ultimi 40 anni ho visto passare circa 30 Governi.
Ogni volta lo stesso copione.
Il Presidente della Repubblica consultava le forze politiche, affidava l'incarico di formare il governo a un esponente di un partito, che a sua volta avviava le consultazioni cercando di trovare il consenso.
Conclusa questa fase, l'incaricato si recava dal Presidente con la lista dei ministri, ne seguiva il giuramento e, solo allora, il presidente del consiglio si presentava alle Camere per richiedere la fiducia.
Solo in quella sede venivamo a conoscenza dell'accordo intervenuto tra le forze politiche e del programma che si intendeva realizzare.
La costituzione del governo a seguito delle elezioni del 4 marzo ha seguito un percorso che si discosta da quello al quale siamo stati abituati.
E' superfluo ripercorrerlo, mi sembra, però, importante sottolineare che tutta la discussione tra Lega e Cinque Stelle non è avvenuta in segrete stanze e che il programma che si impegnano a realizzare (nella consapevolezza che godranno della fiducia del Parlamento) è pronto, pubblicato, conosciuto da più. 
Tanto conosciuto che siamo nelle condizioni, prima ancora che il Presidente della Repubblica affidi l'incarico di formare al Governo, di fare le pulci alla cinquantina di pagine del "contratto", di valutarne l'impatto economico, di criticarne la realizzabilità.
Non li ho votato, non li voterò, non mi convince quanto hanno scritto ma è indubbio che il loro procedere rappresenta una grandissima novità.
Credo che, forse, nulla potrà essere come prima.
Anche per questo sono fastidiosi i commenti di molti dirigenti del Pd.
A parte l'errore di non aver voluto nemmeno sedersi con i cinque stelle per avviare una discussione ma l'ascoltare a un Rosato, a un Fiano, una Boschi, una Serracchiani per citarne alcuni, parlare di rispetto dei cittadini, di un procedere al di fuori delle regole costituzionali (proprio loro che la volevano stravolgere) mi appare fuori luogo.
Non so come andrà a finire, al momento ho acquisito solo una certezza.
Quella che in mano a certi dirigenti il Pd abbia concluso definitivamente la propria esperienza.
Mangino i popcorn, del resto, purtroppo,  prima dei popocorn si sono mangiati la speranza che in Italia potesse esistere un partito moderno, europeista,  autenticamente riformista, ancorato alle tradizioni del socialismo europeo
Sarà difficile che questo vi possa essere perdonato.

domenica 13 maggio 2018

Quando a vincere è l'equilibrio del terrore. Trump e la Corea del Nord.


I giornali degli ultimi giorni ci hanno informato che il presidente degli Stati Uniti, il prossimo 12 giugno si incontrerà con il dittatore coreano Kim Jong-Un
I commenti sono stati unanimemente improntati all'ottimismo. 
Tutti a dichiarare che è possibile sottoscrivere un trattato di pace e si possa avviare, finalmente, la denuclearizzazione della penisola coreana. 
Ecco, per me, il nodo sta proprio in questo: denuclearizzare la penisola coreana
È lecito chiedersi se il raggiungimento di questo obiettivo non sia il frutto dell'arsenale nucleare della Corea del Nord?
Provo a spiegarmi meglio, se la Corea del Nord non avesse dimostrato di poter colpire il territorio americano o il Giappone, questo incontro si terrebbe? 
Mi vengono in mente le parabole di Saddam Hussein o di Gheddafi.
Se avessero avuto la bomba atomica, ci saremmo avventurati nelle guerre per esportare la democrazia? 
E con Assad cosa ci saremmo comportati?
Per non parlare dell'India e del Pakistan.
E' la sconfitta, purtroppo, del pacifismo o la vittoria del sempre attuale "Si vis pacem, para bellum". 
Credo che Kim Jong-Un si sia dimostrato un grandissimo stratega con buona pace di coloro che lo dipingevano come un bambino capriccioso e viziato. Così come credo, alla luce di queste considerazioni e alla luce delle esperienze di cui parlavo prima, la denuclearizzazione della penisola coreana è un sogno e tale rimarrà.
E' mia convinzione che fino a quando Kim Jong-Un avrà il suo bottone, seppur piccolo, ha un assicurazione sulla vita. Sia sulla sua che quella del suo paese. 

lunedì 26 marzo 2018

Statistiche e infortuni.

Oggi pomeriggio in macchina, ascoltando un radiogiornale ho appreso che nel 2017, a fronte di una diminuzione degli infortuni sul lavoro sono aumentati quelli mortali e quelli nel tragitto casa lavoro.
Sarò minchia ma non me la bevo.
Guarda caso aumentano gli infortuni mortali che, per ovvie ragioni,  non possono nascondersi. Diminuiscono tutti gli altri che, volendo, possono essere dissimulati quale malattia. Aumentano quelli definiti in itinere, che hanno una particolarità: non è colpa del datore di lavoro e dell'assenza di prevenzione.
A pensare male si fa peccato ma ci si azzecca!  (come diceva la buonanima di Andreotti)

domenica 25 marzo 2018

Fatti, notizie, fake, verità e libertà

Esiste il fatto, Esiste il racconto del fatto, esiste il fatto che non ha un racconto, esiste il racconto che non ha fatto e grazie al quale il fatto nasce. 
Tutta la discussione sulle fake news può essere racchiusa in queste poche parole: fatti che non sono mai accaduti, che non corrispondono al vero ma, solo perché raccontati, diventano virali sui social iniziando a vivere di una vita propria. 
A preservarci dalle notizie false, che, troppo spesso, incutono timore e generano paura, dovrebbero essere i professionisti della notizia.
Parliamo dei giornalisti. Mi piacerebbe sapere se al di là della riproposizione (spesso sbagliano anche nei copia e incolla) di un comunicato stampa fanno degli approfondimenti per capire se il fatto raccontato sia accaduto o meno. 
Faccio questa riflessione alla luce di una ricerca prodotta da un Centro Studi di una organizzazione sconosciuta che riesce sempre ad avere ribalta nazionale.
La notizia è quella che 87 miliardi di euro sono stati sottratti all'erario. Credo che nessun giornalista si sia posto la domanda come sono stati calcolati, con quale metodo, con quali approfondimenti scientifici, questi 87 miliardi di euro.
Su quale reddito imponibile risulta calcolato l'importo sottratto?
I nostri giornali, anche quelli più titolati, sono pieni di fake news 
Eppure ce la prendiamo con i social.
Non vorrei che con il pretesto delle fake si facesse strada l'idea che verità debba necessariamente contrapporsi a libertà.
Rischio sempre presente ma che, credo, possa scongiurarsi se ognuno facesse il proprio mestiere.
A partire dai giornalisti. 

La narrazione e i fatti. Il governo Meloni fa scuola

NARRAZIONE: “si introduce un esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di la...