domenica 21 agosto 2022

Caterina Chinnici. Si trova sempre un puro, più puro che ti epura.

Dunque, ricapitolando (almeno per le cose che ho capito).
Caterina Chinnici, magistrato, europarlamentare del PD e candidata, a seguito di primarie di coalizione, a presidente della regione siciliana,  a pochi giorni dalla presentazione delle liste dichiara che non vuole pregiudicati, rinviati a giudizio nelle liste che la sostengono. A partire da quelle del PD.
Non ha chiarito se i destinatari di avvisi di garanzia possono o meno essere da lei accettati.
Ora, senza entare nello specifico di coloro che incorrono nella fatwa della Chinnici viene da chiedersi:

  1. il rinvio a giudizio è già una condanna di colpevolezza?
  1. la tipologia di reato è contemplata?
  1. perchè questa dichiarazione a pochi giorni dalla presentazione delle liste e non invece all'accettaazione della richiesta del PD di candidarsi alle primarie?
Questo comportamento assume una particolare rilevanza in quanto la Chinnici è un magistrato. Una persona chiamata professionalmente a salvaguardare i diritti dei cittadini. A valutare nel processo la colpevolezza o meno degli inquisiti.
Se poi guardiamo alla tipologia dei reati, almeno per quanto riguarda Villari e Bosco, siamo in presenza di contestazione di reati che nulla hanno prodotto in termini di vantaggi personali ma che li vedono coinvolti solo perchè presenti nelle riunioni della Giunta catanese.
E a questo punto va detto con estrema chiarezza che la scelta della Chinnici appare demagogica e tesa a raccattare qualche voto giustizialista ma che non faranno la differenza se non quello di avere messo alla gogna persone che al momento sono innocenti. Poi si vedrà. Sarà il processo a decidere.
Resta il fatto che di questi esponenti della cosiddetta "società civile" ne ho pieno le tasche, come se avere fatto politica fosse una colpa da espiare, come se l'impegno nei partiti fosse una storia criminale da nascondere, del resto la sua storia politica sta li a dimostrarlo. 
Candidata per il nome che porta, eletta grazie all'impegno e al lavoro di tanti militanti del Pd.
E io non credo che la Sicilia abbia bisogno di un nome ma di un presidente che si sporchi le mani, che sappia quando necessario mettere i piedi nel fango. Che sappia assumersi nell'attività di governo le proprie responsabilità
Pietro Nenni usava dire che c'è senpre un puro più puro che ti epura.
Valeva ieri, vale oggi e varrà ancora nel futuro.



 



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