Il 25 settembre saremo chiamati alle urne per rinnovare la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica.
In Sicilia voteremo, inoltre, per eleggere il presidente della Regione e i componenti (70) dell'Assemblea Regionale.
Tre elezioni, tre sistemi elettorali diversi.
Siamo il paese della proliferazione dei sistemi elettorali.
Votiamo per il Parlamento Europeo, per il Parlamento nazionale, per i Consigli Regionali, per quelli provinciali, comunali e circoscrizionali. Votiamo per scegliere il Predidente di Regione, per quello della provincia e il Sindaco.
E ogni volta ci confrontiamo con sistemi elettorali diversi. Sforzandoci di ricordare in quale consultazione è consentito il voto disgiunto e in quali no, dove possiamo aggiungere una preferenza e dove no.
Tutto questo per trasformare il voto popolare in seggi di rappresentanza.
Mi chiedo se può considerarsi "normale" un paese che dando sfogo ai peggiori incubi non consente ai propri cittadini di scegliere con il proprio voto e con la propria preferenza da chi essere governato.
Votare è costituzionalmente un diritto e un dovere ma votare è anche scegliere da chi farsi rappresentare e non vedere "paracadutati " nel proprio territorio persone assolutamente sconosciute, che forse non sanno nemmeno dell'esistenza delle comunità che dovrebbero votarlo.
Mi ha colpito in questa direzione che a Marsala è candidata la finta moglie di Silvio Berlusconi, divenuta tale a seguito di un falso matrimonio ma mi ha colpito di più il commento del Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè che a commento di tale candidatura affermava di esserne felice perchè dimostrava la fiducia di Berlusconi per i siciliani. Vergogna.
E poi all'indomani delle elezioni, tutti a stracciarsi le vesti perchè i cittadini fuggono dalle urne.
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