sabato 16 febbraio 2019

La malattia, l'omicidio, la grazia. Quando si è lasciati soli.

Il Presidente della Repubblica ha concesso la grazia a due persone anziane condannate entrambe per avere ucciso il proprio coniuge gravemente malato.
Nel riconoscere a Mattarella la sensibilità con la quale ha riconosciuto in questi poveri uomini non un istinto omicida ma la volontà di porre fine alle sofferenze dei propri coniugi, credo ci si debba interrogare su cosa può spingere una persona a gesti così estremi.
Vorrei, quindi, soffermarmi su un altro aspetto che non è stato, a mio avviso, sufficientemente messo in luce: quella della solitudine nel quale lo stato, i servizi pubblici abbandonano quei cittadini che si trovano ad affrontare una non autosufficienza o una malattia invalidante.
Mi chiedo se queste due persone si fossero trovati in presenza di servizi sanitari e sociali degni di questo nome, se avessero trovato sostegno psicologico professionale, si sarebbero trasformati in omicida?
Bene la grazia ma sarebbe altrettanto bello se insieme all'atto di clemenza riflettessimo su cosa significa essere lasciati soli ad affrontare un dramma come quello che i due graziati hanno dovuto vivere.

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