giovedì 21 febbraio 2019

Parteciperò alla primarie del PD ed esprimerò un voto nullo

Domenica tre marzo andrò in uno dei gazebo del PD e chiederò di votare per le primarie.
Con molta probabilità mi farò annullare il voto.
Potrà sembrare comportamento schizofrenico ma ritengo che partecipare rappresenti una grande occasione per gridare con forza che la deriva populista e demagogica del governo del nostro paese vada fermata prima e sconfitta dopo. 
Perché andrò a votare? Perché in un paese nel quale il voto online di circa 50.000 persone (senza alcun controllo, senza alcuna certificazione e per di più su una piattaforma informatica privata) è contrabbandato quale esercizio alto di democrazia diretta, mi piacerebbe capire come sarà definito il voto di centinaia e centinaia di migliaia di persone (di persona pirsonalmente, direbbe il buon Catarella).
Votare alle primarie rappresenta, quindi, la risposta migliore che si possa dare a quanti ritengono che da dietro una tastiera e uno schermo si possa cambiare la società.
Andrò a votare e mi farò annullare il voto, non perché non abbia delle preferenze (voterei Zingaretti) ma per rispetto degli iscritti e militanti del PD non ritengo corretto interferire nella scelta che, a mio avviso, dovrebbe spettare solo a loro.
Sarei felice che fossero in tanti a fare come me. 
Sarei felice di fare una lunga fila e sarò felice di dare un contributo economico al PD che con le primarie mi consente di dire che siamo ancora molti quelli che vogliamo bene a questo paese, non arrendendoci all'idea che un manipolo (la parola non è casuale) di cialtroni lo governi.

NB. Non immaginate quanto mi abbia fatto e quanto mi facciano incazzare il PD e tanti dei suoi dirigenti, alla cui stupidità e presunzione (soprattutto di Renzi&C) si deve il risultato elettorale del 2018.

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