mercoledì 28 luglio 2021

Quando i soldi ci sono e non si sanno spendere. Il male oscuro della P.A.siciliana

La lettura dei provvedimenti della Regione Siciliana offre sempre spunti di riflessione che vale la pena approfondire, per provare a comprendere quale sia il male oscuro che affligge le pubbliche amministrazioni siciliane.

E' paradigmatico in questa direzione il  Decreto del D.G. del Dipartimento Famiglia dell'Assessorato Regionale Lavoro e Famiglia, con il quale si fa il punto della situazione in relazione ai 70 milioni di euro (di provenienza comunitaria) e destinati (come recitava la norma) a far fronte al disagio che tantissime famiglie si sono trovate a vivere a causa del Covid 19-

L'ARS, infatti,  con la L.R. 12 maggio 2020, n. 9, avente per oggetto “Legge di stabilità regionale 2020-2022”, ed in particolare con l’art. 9 “Interventi a favore delle famiglie siciliane”, aveva previsto al comma 2 il finanziamento per complessivi 100 mln, di € (rispettivamente per € 30 mln in quota FSE e per € 70 mln in quota POC) per gli interventi di sostegno finanziario e sociale alle fasce più deboli, oltre che per i beni di prima necessità (alimenti e prodotti farmaceutici), anche per l'acquisto di altri beni, quali bombole del gas e prodotti per l'igiene personale e domestica per il periodo emergenziale COVID-19.

A distanza di 16 mesi scopriamo che 43 comuni hanno rinunciato al finanziamento per complessivi € 2.311.036 €, 36 comuni sono stati dichiarati decaduti per complessivi 5.277.818 € e ai restanti 311 comuni, se dimostreranno di avere speso entro il 30 settembre 2021 almeno il 50% delle somme già erogate a carico del FSE,  andranno quale prima trance 26.746.980 €  e se spenderanno almeno il 50% della prima anticipazione riceveranno la seconda trance pari a 35.622.640 €.

Queste le crude cifre ma qualche domanda si impone:

  1. come mai quasi il 20% dei comuni siciliani ha rifiutato questo finanziamento destinato alle fasce più fragili della popolazione;
  2. che il bisogno e la povertà siano un'invenzione di qualche bontempone?
  3. riusciranno i 311 comuni a utilizzare le rsiosrse loro destinate?

Molti hanno giustificato tale risultato con la complessità delle procedure per accedere ai fondi e che moltissimi comuni non hanno le strutture e il personale idoneo per lo svolgimento di tale lavoro.

Ma se cosi fosse, non sarebbe stato opportuno che il Governo Regionale avesse provveduto a sostenere i comuni, almeno quelli più piccoli, in questa attività?

Se il buongiorno si vede dal mattino non c'è da stare allegri per quando si tratterà di utilizzare le molto più ingenti risorse del PNRR e della programmazione comunitaria 2021/2027 che affluiranno nelle casse della Regione e degli enti locali siciliani. 

In calce al provvedimento non poteva mancare la presa in giro dei soiciliani e cioè che le economia realizzate costituiranno copertura finanziaria della legge di contrasto alla povertà votata lo scorso luglio dall'ARS.

Come se fosse possibile modificare con un provvedimento ammistrativo la destinanzione di risorse comunitarie in assenza della preventiva autorizzazione dell'Unione Europea. 

Ma da questo Governo questo e tanto altro.

Il Decreto Dirigenziali e i relativi allegati








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