lunedì 1 febbraio 2021

Il Sistema. Gli eroi senza macchia e paura.

 

Mi sarebbe piaciuto alla fine del libro leggere che esso è frutto della fantasia degli autori e ogni riferimenti a persone o fatti realmente accaduti è da considerarsi puramente casuale.
Purtroppo, non è cosi.
Leggere il racconto di Luca Palamara ci consegna una nuova chiave di interpretazione della storia del nostro paese degli ultimi 20 anni.
Tante sono le domande che mi sono posto alla fine di ogni capitolo. Prima tra tutte, quella se Palamara è un millantatore o è stato veramente protagonista di ciò che racconta e che con dovizia di particolari suffraga.
La cosa più dolorosa da ammettere è che si è pensato che Palamara fosse l'unico responsabile del marcio all'interno dell'ordine del giudiziario immaginando possibile che solo un uomo (per quanto intelligente) potesse influenzare, determinandole, scelte che attengono a organi costituzionali.
L'avere espulso dalla magistratura Palamara mi appare la logica conseguenza di quanto egli stesso racconta ma, c'è sempre un ma, è solo lui il colpevole?
Pensiamo veramente che se non ci fosse stato Palamara non sarebbe accaduto?
Non credo. Ci sarebbe stato un altro Palamara e, forse, se non si sarà conseguenti, facendo veramente pulizia, un nuovo Palamara, un nuovo SISTEMA, lo ha sostituito. 
L'espulsione di Palamara è come avere messo la polvere sotto il tappeto, sperando che a nessuno verrà voglia di sollevarlo.
Democrazia non è solo riconoscere il diritto di voto o di riunione. Democrazia è avere la certezza che sarà garantito un giusto processo, democrazia è sapere di poterti fidare di chi è chiamato a giudicare i tuoi comportamenti,
Per questo il libro ci interroga sulla democrazia nel nostro Paese. Non è girandoci dall'altra parte che risolveremo i nostri problemi ma affrontandoli con coraggio, usando, se necessario, anche il bisturi.
Questo lo dobbiamo ai tanti magistrati che ogni giorno, tra indicibili difficoltà, fanno il loro lavoro.
Lo dobbiamo a noi tutti.

Nb. Sallusti mi sta antipatico. Mi sono convinto che venga invitato ai talk-show solo per polemizzare, per fare alzare l'audience. Spesso mi sono trovato a cambiare canale non appena mi è comparsa la sua faccia, prima ancora di ascoltare cosa avesse da dire. In questa intervista, riconosco che è stato veramente bravo, E' stato lieve, consentendo a Palamara di esprimere il proprio pensiero, evitando di esprimere il suo. Avrebbe avuto gioco facile a dire che quelle cose lui le sapeva da sempre. Ci ha accompagnato con lievità alla scoperta di un mondo, quello della magistratura, che in tanti abbiamo mitizzato, immaginando i magistrati come i nuovi eroi senza macchia e paura. Invece........leggiamo il libro.





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