E' propro vero che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità e che non possiamo più permetterci uno stato sociale degno di questo nome?
Federico Rampini, giornalista di Repubblica, ha scritto un libro di cui consiglio la lettura. Un'analisi lucida e attenta che dovrebbe fare riflettere i tanti "modernisti" della sinstra nostrana.
Tutta l'Europa viene associata a un sistema
statalista e assistenziale, che deprime l'iniziativa individuale e la
creatività, condannandosi a una perpetua stagnazione. L'idea che "Europa
= declino" è diventata in America un luogo comune. Il paradosso è che
anche molti tra gli europei condividono questa lettura pessimistica del
loro modello ed è sorprendente osservate quanto siano poco europee le
soluzioni proposte in Europa per affrontare la crisi. Nonostante la
scarsa simpatia o attrazione verso un mercato libero all'americana, con i
conseguenti eccessi di flessibilità e dunque di insicurezza, molti in
Europa pensano ormai che lo stato sociale a cui sono stati abituati e la
tradizione di spesa pubblica keynesiana siano condannati. Ma che cosa
succederà se i governi europei finiranno con il convincersi che gli
Americani hanno ragione? E come è possibile che perfino la Germania, la
nostra prima della classe in quanto a efficacia del modello sociale che
si prende cura dei cittadini dalla culla alla tomba, stia costringendo i
suoi partner europei a smantellare molte delle conquiste legate alla
sanità, alle pensioni, alla pubblica amministrazione?. Siamo sicuri che
sia questa la strada giusta?
(dalla recensione del sito della Feltrinelli)
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