domenica 4 novembre 2012

Come si elegge un Presidente.

Anche se il meccanismo sembra molto diretto e semplice, il presidente degli Stati Uniti non è eletto direttamente dagli elettori. Questi in realtà eleggono in ogni Stato un numero di «grandi elettori» corrispondente al numero dei senatori (due per ognuno dei 50 Stati, zero per il Distretto di Columbia) e a quello dei deputati (proporzionale ai cittadini residenti, quindi da un minimo di uno a un massimo di 53 in California). Il candidato che in ogni Stato ottiene il maggior numero di voti popolari, si prende tutti i grandi elettori di quello Stato (eccetto in Maine e Nebraska). Negli Usa il sistema è maggioritario puro: basta ottenere un voto in più dell'avversario per avere tutti i grandi elettori.

MINIMO DI VOTI ELETTORALI
Poiché i grandi elettori da nominare sono 538 (cento senatori, 435 deputati, più i tre rappresentanti del Distretto di Columbia), per arrivare alla Casa Bianca bisogna ottenere almeno 270 voti

LA RIUNIONE E IL VOTO DEI GRANDI ELETTORI 
Una volta eletti il 6 novembre, i grandi elettori si riuniscono nei rispettivi Stati (nella maggior parte dei casi nel Parlamento di ogni Stato) e votano LORO il presidente degli Stati Uniti. In 24 Stati non c'è nessuna legge che obbliga i grandi elettori a seguire le indicazioni emerse dal voto popolare. Quindi (in teoria) un grande elettore potrebbe votare un presidente «diverso» da quello uscito vincente in quello specifico Stato. Nei rimanenti 26 Stati e nel Distretto di Columbia la legge impedisce ai grandi elettori di votare in modo diverso da quello emerso dalle urne (nessuno però è mai stato perseguito per aver votato in modo diverso). Quasi mai si sono verificati casi in cui un grande elettore abbia votato in modo diverso e in ogni caso la maggioranza ottenuta da un candidato era tale che se anche lo avesse fatto non avrebbe cambiato le cose.
 
I RISULTATI E LA PROCLAMAZIONE 
Poi il risultato delle votazioni dei grandi elettori dei singoli Stati deve essere comunicato al presidente del Senato federale di Washington. Nel mese di gennaio durante una riunione congiunta di Camera e Senato vengono resi noti i risultati e proclamato il presidente degli Stati Uniti.
IN CASO DI PARITÀ 
Potrebbe capitare però che anche il risultato dei grandi elettori sia in perfetta parità. Allora spetta alla Camera dei rappresentanti a Washington il compito di eleggere il presidente tra i tre candidati più votati dai grandi elettori il 13 dicembre. I deputati vengono a questo punto divisi per appartenenza di Stato e assegnano al loro interno il voto presidenziale di quel singolo Stato. Ogni Stato esprime quindi un voto, perciò in questo caso occorrono almeno 26 voti per essere eletti. Finora è avvenuto una sola volta, nel 1824. Spetta invece al Senato eleggere il vicepresidente scegliendolo tra i primi due candidati più votati dai grandi elettori con la stessa modalità della Camera.
GIURAMENTO
Nel mese di gennaio 2013 è previsto a Washington il giuramento di presidente e vice presidente che entrano così nel pieno delle loro funzioni.
Va sottolineato che il sistema elettorale maggioritario potrebbe consentire di eleggere presidente degli Usa anche un candidato che ha riportato meno voti popolari rispetto ad altri.  
Una lezione anche per il nostro paese che si appresta a modificare la propria legge elettorale. 

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