martedì 29 agosto 2017

Coerenza? Ma mi faccia il Crocetta. Il Pd siciliano e il senso del ridicolo.

Leggo che il Presidente Crocetta ha indetto per domani (31 agosto) una conferenza stampa per fare conoscere all'opinione pubblica mondiale il suo pensiero sulle prossime elezioni regionali.
Sicuramente avrà capito che la parola "discontinuità" per lui ha un significato amaro e, forse, ingiusto.
Il significato che la sua folle (almeno per noi) corsa è giunta al capolinea,
Il dramma è che nessun dirigente del Pd ha avuto il coraggio di dirglielo apertamente.
Il dramma è per noi capire cosa significa discontinuità con l'era Crocetta quando due autorevoli dirigenti del Pd (sono stati capogrupppo all'Ars) continuano a restare in giunta di Governo, uno quale assessore all'agricoltura, l'altro alla sanità.
Non dimenticando nemmeno le decine di assessori "suggeriti" dal Pd che in questi cinque anni crocettiani si sono succeduti.
In politica ci sono valori che sia a destra che a sinistra, dovrebbero valere sempre, prima tra tutti la coerenza.
La coerenza con la propria storia, la coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa.
L'altra grande qualità è la capacità di assumersi le proprie responsabilità, riconoscendo, se necessario, i propri errori.
Solo da questo si può ripartire per conquistare la fiducia e la stima dell'elettorato.
Purtroppo, nel Pd non vedo nulla di questo.
Nelle dichiarazione degli autorevoli dirigenti del Pd leggo il maldestro tentativo di scaricare sugli altri il fardello di una sconfitta.
Non vi è un'analisi seria e compiuta di questi cinque anni di governo, sì presieduti da Crocetta ma sostenuti con i voti del Pd.
No. Non funziona così! 
Non può essere che tutte le minchiate le abbia fatto Crocetta e le (pochissime) cose buone le abbia fatto il Pd.
Non può funzionare.
Credete veramente che i siciliani vi diano ascolto? 
Pensarlo è grave ma molto più grave è crederlo. Tanto da rendersi quasi ridicoli.
Sono convinto, purtroppo, che il gruppo dirigente del Pd crede che sia proprio così.


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