mercoledì 23 agosto 2017

A proposito dell'assessore regionale al turismo della regione siciliano Antony Barbagallo

Caro on.le Barbagallo, 
Pur comprendendo che la campagna elettorale incombe credo che Ella abbia perso un'occasione splendida per tacere. Adesso dirà che è stato travisato, che i giornalisti hanno male interpretato il suo pensiero. Che desiderava solo dare voce a un diffuso malessere presente nelle città turistiche siciliane. 
Nell'uno e nell'altro caso serietà imporrebbero al presidente della regione di ritirarle la delega.
Questo per alcuni motivi che tenterò sinteticamente di esporre.
A) il suo pensiero è stato travisato? No. È lei che si è espresso male. Ora, di un assessore che dovrebbe rappresentare la Sicilia nel mondo ma che è incapace di esprimersi, non sappiamo proprio cosa farcene. 
Ci assale il dubbio come abbia promosso  il brand Sicilia nel mondo e su che cosa avrà fatto capire.
B) Nel caso lei fosse tentato di giustificarsi sostenendo che ha solo tentato di dare voce ai comuni turistici sull'opportunità di essere destinatari di flussi di immigrati per una prima accoglienza, le vorrei ricordare che un assessore regionale non è un portavoce ma una persona alla quale è stato affidato il compito di governare una comunità. 
Governare le contraddizioni di un territorio, ricercare le soluzioni ai problemi che si presentano.
Ora se per lei governare è mettere la polvere sotto il tappeto affinché non si veda mi chiedo ma che cazzo se ne fa la Sicilia di un assessore come lei?
Mi permetto di darle un consiglio, la prossima volta che le dovesse capitare di rilasciare un'intervista, spero non da assessore, rifletta qualche minuto in più prima di dare la risposta. 
Ci guadagnerebbero lei in serietà e la Sicilia in dignità.
Vive cordialità

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