Le parole pronunciate da Roberto Vecchioni in occasione di un incontro con gli studenti palermitani, hanno (era facilmente prevedibile) suscitato un vespaio di polemiche.
Migliaia di post e di tweet a difesa della Sicilia, anche da parte di chi, con i propri comportamenti, ha contribuito a rendere la Sicilia l'isola di cui parla il noto cantautore..
Vecchioni ha diritto di esprimere la propria opinione; lo ha fatto, forse, utilizzando un vocabolario poco appropriato ma ha espresso una sua opinione.
Come non ravvisare, però, nelle polemiche tanta, ma tanta ipocrisia, che non fa bene alla nostra isola e soprattutto a chi, come me, ci vive.
Solo per ricordare:
- a causa di frana per circa 8 mesi la Sicilia è rimasta divisa in due: è dovuto intervenire il governo nazionale per sbloccare una situazione che rischiava di prolungarsi per anni;
- Messina per circa un mese, a causa di una frana è rimasta senz'acqua. Durante tutto il mese la discussione si è impanata (scherzi del destino) su chi dovesse intervenire; il risultato? è intervenuta la protezione civile nazionale.
- l'ex socio privato di una società a partecipazione regionale a causa di un contenzioso contrattuale decide, lo fa in maniera arbitraria e illegittima, di chiudere il server dove trova allocazione l'intero sistema informatico dell'amministrazione regionale.
Bastano queste tre cose per far nascere il dubbio che Vecchioni, forse, non ha tutti i torti.
Il problema oggi, a mio avviso, non è tanto se serve ancora l'autonomia speciale ma se serve ancora una regione, ridotta in questo modo.
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