Non voglio apparire un intellettuale ma ritengo di consigliare la lettura di questo libro, cha alla luce delle ultime decisioni del governo Monti assume una straordinaria attualità.
Cosa sono i "beni comuni" perchè li dobbiamo difendere e non consentire che essi siano messi sul mercato.
Non è un problema economico ma una questione di libertà.
Difendere i beni comuni significa difendere la democrazia nel nostro Paese.
Dall'introduzione......
"Quando lo Stato privatizza una ferrovia, una
linea aerea o la sanità, o cerca di privatizzare il servizio idrico
integrato (cioè l'acqua potabile) o l'università, esso espropria la
comunità (ogni suo singolo membro prò quota) dei suoi beni comuni
(proprietà comune), in modo esattamente analogo e speculare rispetto a
ciò che succede quando si espropria una proprietà privata per costruire
una strada o un'altra opera pubblica". In questo agile volume Ugo Mattei
ragiona attorno a un tema di grande attualità internazionale perché
pensare ai beni comuni significa "innanzitutto utilizzare una chiave
autenticamente globale che pone al centro il problema dell'accesso e
dell'uguaglianza reale delle possibilità su questo pianeta". Dalla lotta
per l'università e la scuola pubblica a quella per l'informazione
critica; dalle battaglie contro il precariato e per un lavoro di qualità
a quelle contro lo scempio e il consumo del territorio; dalla lotta
contro la privatizzazione della rete internet a quella contro le grandi
opere (TAV, Dal Molin, Ponte sullo stretto), i beni comuni ci riguardano
da vicino. Ugo Mattei li considera come riconquista di spazi pubblici
autenticamente democratici, base per un pensiero politico e
istituzionale nuovo e radicalmente alternativo fondato sulla qualità dei
rapporti e non sulla quantità dell'accumulo. I beni comuni collocano la
riflessione sul lungo periodo e sfidano finalmente, anche a nome delle
generazioni future e di tutti gli altri esseri viventi...
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