Gentile
Presidente,
non
avendo avuto ancora la fortuna di incontrarLa personalmente, mi
permetto di inviarLe a mezzo stampa questa lettera, (non è la prima)
per comunicarLe il disappunto del Forum del Terzo Settore su quanto
appreso dalla stampa sulla decisione della Giunta di dare vita un
“reddito
di cittadinanza”
in salsa siciliana.
Premetto
che non avendo il testo del DDL (sempre che un testo esista) le
valutazioni sono il frutto di quanto letto sulla stampa che, a questo
punto, mi auguro abbia travisato il senso della proposta che vi
accingete a sottoporre all'esame dell'Assemblea Regionale
Mi
è dato, quindi, a capire che il Reddito di cittadinanza non sia
altro che la riproposizione del testo del disegno di legge,
pomposamente denominato “Caruso” , come l'allora assessore volle
chiamarlo, forse affinchè restasse traccia del suo grigio passaggio
negli uffici di Via Trinacria.
Mi
consenta, perciò, di formulare alcune osservazioni che spero possano
trovare riscontro nella elaborazione finale di quanto Lei ha
annunciato:
a) la
concessione di un reddito di cittadinanza svolge il suo ruolo
allorquando è finalizzata ad accompagnare il beneficiario fuori
dallo stato di povertà e di deprivazione e se l'indennità economica
viene coniugata con la “presa
in carico”
del soggetto e del suo nucleo familiare, così come previsto dai
documenti approvati dalla Conferenza Unificata dello scorso febbraio
(Linee
guida per la predisposizione e attuazione dei progetti di presa in
carico del SIA e delle Linee guida Linee di indirizzo per il
contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia).
Prevedere, inoltre, un periodo di sei mesi appare più
un'elargizione caritatevole che un serio progetto di solidarietà e
di intervento per le fasce più deboli.
b) Non
mi è chiaro come il Reddito di Cittadinanza si colleghi con l'avvio
del Sostegno per l'Inclusione Attiva, misura prevista dalla Legge
stabilità 2016. Le ricordo a tale proposito che alla nostra Regione
saranno riconosciuti per il 2016 circa 112 milioni di €.
Mi
permetto, conseguentemente, di chiederLe se ritiene i comuni, i
distretti socio-sanitari e gli assessorati adeguatamente attrezzati e
formati per fare fronte ai gravosi impegni cui saranno chiamati.
c) E'
ormai consolidata l'opinione tra gli esperti di politiche sociali che
il legare i sussidi economici assistenziali ad attività lavorative
determini solo la creazione di una leva di precari che tra qualche
anno chiederanno, legittimamente, una loro stabilizzazione.
Lei, per le
esperienze amministrative pregresse, dovrebbe saperne qualcosa.
Le dicono
qualcosa i cantieri di servizio che presero il posto della
sperimentazione del RMI?
d) Ciò
vale anche per i famosi cantieri di lavoro. Non bisogna mai
confondere i due livelli, quello dell’inserimento lavorativo con le
misure assistenziali
e) Una
riflessione specifica va fatta sul reddito ISEE, ovvero ISEE
corrente, da voi previsto non superiore a 5,000 €, quando quello
previsto dal SIA è pari a 3,000€., mi pare ovvio chiederLe le due
misure saranno cumulabili?
f) Così
come appare strano l'inserimento del servizio civile tra le misure di
contrasto alla povertà. Sapete dell'esistenza della Legge 106/2016
che ha modificato la norma in materia?
g) Anche
in tema delle risorse impegnate alcune sue dichiarazioni ci appaiono
un tantino superficiali: avrà, sicuramente letto il POR FSE Sicilia
2014/2020 e saprà che non esistono risorse da destinare al reddito
di cittadinanza, risorse che potrebbero essere disponibile solo
successivamente ad una rimodulazione delle attuali misure, cosa che
appare francamente improbabile, visto che nel triennio 2014/2016 non
si è stati in grado di spendere un solo euro nelle misure per
l’inclusione e contrasto alla povertà.
h) Sarei,
altresì, interessato a conoscere come intendete coinvolgere il mondo
del no profit e il territorio nelle attività di contrasto alla
povertà.
Caro
Presidente,
sarebbe
stato più proficuo se prima di pervenire all’annuncio si fossero
coinvolti i soggetti (sono tanti lo sa?) che da tempo nel silenzio
dei più e nella disattenzione delle istituzioni operano, senza mezzi
e risorse, per contrastare i fenomeni di esclusione.
Così,
come penso, sarebbe stato più utile sollecitare l’approvazione in
Assemblea Regionale Siciliana del disegno di Legge di iniziativa
popolare sul contrasto alla povertà, i cui contenuti -sono
sovrapponibili a quelli del SIA (stessi interventi, stesse procedure,
stesse metodologie), consentendo con le risorse aggiuntive un
allargamento della platea dei destinatari.
In
questi tre anni di Governo abbiamo imparato ad apprezzare la sua
fantasia che riesce a esplicitare i tutti i settori ma crediamo che
quando si parla di poveri, di deprivazione materiale sia
assolutamente fuori luogo.
Non
sono gli annunci a risolvere i problemi ma l’impegno quotidiano.
Le
politiche sociali sono materia da trattare con la massima cautela e
attenzione.
Constato,
al contrario, purtroppo, che sul tema, il suo governo non sembra
avere brillato per qualità, tempestività e capacità di ascolto:
non siete riusciti dare un significativo segnale di discontinuità
con il passato; quel passato che Ella non perde occasione di
denunciare come la madre delle nostre presenti difficoltà.
Ciò
nondimeno ritengo che sia giusto riconoscerle la buona fede e in
virtù di ciò le rassegno la disponibilità, se lo riterrà, come
mondo associativo, a lavorare affinché siano date risposte serie e
non demagogiche a quel 19,9% della popolazione siciliana che vive in
condizione di grave deprivazione materiale.
Con
osservanza
Palermo
23 giugno 2016