mercoledì 18 luglio 2012

La povertà. Questa conosciuta.

Ieri l'Istat ha diffuso i dati della povertà nel nostro paese.
Sono dati drammatici che indicano come la crisi, della quale non si intravede la fine, sta trasformando il tessuto sociale dell'Italia. Aumentano i poveri, in termini relativi e assoluti e in Sicilia e Calabria l'aumento è più sostenuto.
A chi pensava che il fenomeno della povertà fosse marginale deve fare i conti con questa nuova realtà, i poveri, quelli che vivono una condizione di deprivazione totale, sono intorno a noi. 
Non serve chiudere gli occhi o girarsi dall'altra parte, occorre fare qualcosa. Non possiamo impiccarci allo spread o al pareggio di bilancio.
Occorre intramprendere una seria politica di contrasto con interventi mirati di sostegno al reddito e di promozione di servizi idonei a garantire la dignità della vita.
Ormai una spesa imprevista, la cronicizzazione di una patologia, la presenza in famiglia di un portatore d'handicap sono elementi di grandissima criticità e di spinta alla condizione di povertà.
Stiamo ritornando ad essere il paese degli anni 50, con una differenza, allora esisteva la speranza che le cose potessero migliorare per tutti, oggi non abbiamo nemmeno quella. Anzi, abbiamo la consapevole certezza che la notte è ancora lunga da trascorrere.

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