giovedì 19 marzo 2015

Lupi e il rolex del figlio.

Sulla vicenda che ha coinvolto il ministro Lupi si è scritto e detto tanto.  Non sappiamo se e quando rassegnerà le dimissioni.
Autorevoli commentatori hanno indicato nelle dimissioni l'unica strada per tenere fuori il governo e il suo presidente dall'imbarazzo nel quale si trovano, soprattutto alla luce della richiesta di dimissioni reiterate a suo tempo da Renzi al ministro Cancellieri per una telefonata sul caso Ligresti.
Mi ha colpito molto la storia del Rolex da 10.000 €, regalato al figlio di Lupi, in occasione della laurea, facendomi venire in mente un film del 1974, interpretato da Alberto Sordi, da titolo: Finché c'è guerra c'è speranza.
In sintesi la trama. (su www.youtube.com è possibile vedere il film completo.)
Il protagonista, Pietro Chiocca, commerciante milanese di pompe idrauliche riconvertitosi ad un più lucroso commercio internazionale di armi, passa la propria vita in giro per i paesi del Terzo Mondo, dilaniati dalle guerre civili. Grazie ad una sottile operazione dello stesso Chiocca, il quale diviene dipendente di un'industria più importante, la sua famiglia già benestante e residente nel centro di Milano, può finalmente trasferirsi in una lussuosa villa nel verde.
Tutto pare andare a gonfie vele finché un giorno un giornalista del Corriere della Sera, che gli aveva procurato il contatto per la vendita di armi ad un movimento di liberazione nazionale nello stato africano di lingua portoghese Guinea-Bissau, denuncia all'opinione pubblica l'operato di Chiocca con un articolo dal titolo «Ho incontrato un mercante di morte».
Davanti allo sdegno e il disprezzo dei suoi familiari, Chiocca si offre di tornare al suo vecchio e onesto lavoro ma costoro, posti di fronte all'alternativa di rinunciare alle comodità e ai lussi cui sono ormai abituati, preferiranno ignorare l'origine dei guadagni del loro capofamiglia.
Uno dei passaggi più esilarante è quando il Chiocca, invitato a partecipare dal ministro della guerra, alla festa per la prima comunione della propria figlia,  porta in regalo una Mercedes.  
Auto, che non fosse altro per ragioni anagrafiche,  non avrebbe potuto guidare.
Il dialogo tra i due si snoda sul fatto che il ministro più volte affermava che non avrebbe mai accettato, per ragioni di onestà e correttezza, un regalo dal Chiocca.
Sottolineava, però, che essendo un regalo per la bambina, aveva gradito il pensiero.
Il nodo della questione sta anche questo: il codice anticorruzione fa divieto a chi è incaricato di pubbliche funzioni di ricevere regali che superino un valore di 250 €, nulla è previsto nel caso i destinatari dei regali siano parenti o affini dell'amministratore. 
Non credo che debbano essere inserite norme ad hoc è sufficiente un poco di buon senso. Caro Lupi ma non ti sei chiesto il motivo di un regalo di 10.000€? 
Non voglio pensare che si sia trattato della contropartita di favori ma qualche domanda sull'opportunità avresti dovuto fartela.
Una seconda considerazione,  tutti siamo genitori e tutti vorremmo vederli sistemati ma presentare il proprio figlio a uno che a nome del ministero si trova ad avere rapporti con tutte le aziende che hanno appalti, non mi sembra un'idea geniale. 
Pensi veramente che il fatto di avere conseguito brillantemente la laurea è il motivo per il quale dopo un paio di settimane aveva già trovato lavoro?
I biglietti aerei, i vestiti...Lupi non è che sei caduto dal pero? o pensi che siamo noi ad essere caduti?
Non mi piacciono nemmeno le considerazione che sento fare, nel senso che sono tutti uguali.
Sarà così, ma se è stato scoperto con le dita nella marmellata, la cosa che deve fare è una e solo una: sparire.

NB. Apprendo che Lupi ha comunicato mentre era ospite da Vespa che avrebbe rassegnato le dimissioni. A vergogna si aggiunge vergogna. Se questo è il rispetto che si ha delle istituzioni, povero il nostro Paese. 


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