L’ultima riforma del mercato del lavoro è stata portata a segno dal
“Governo dei tecnici” con la legge 28 giugno 2012, n. 92, recante
«Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una
prospettiva di crescita» (comunemente nota come Riforma Fornero), a
seguito di un iter di approvazione del disegno di legge
governativo velocissimo, ed alla fine premiato da un voto parlamentare a
larghissima maggioranza, condizionato dalla drammatizzazione alimentata
intorno alla necessità del varo di una riforma presentata come una
delle condizioni da cui far dipendere la stessa permanenza in Europa del
nostro Paese.
E’ stato così raggiunta una tappa da anni ormai in agenda: quella
della vanificazione di buona parte delle tutele e delle garanzie che
hanno costituito la “civiltà” del lavoro, sin qui al riparo dallo scudo
dell’art. 18 St.lav.
L’analisi critica della Legge Fornero contenuta in questo volume
punta innanzitutto al nucleo di sostanza del passaggio “riformatore”,
soffocato nel dibattito pubblico dalla brusca chiusura in nome
dell’emergenza della crisi economica e della necessità di assolvere ad
impegni assunti presso le istituzioni europee: in realtà, nell’occasione
si è percorso un altro significativo tratto di strada nella direzione,
da anni intrapresa, di comprimere gli equilibri segnati dal compromesso
costituzionale, confidando ancora nelle capacità di un mercato quanto
più libero da vincoli di sprigionare le energie necessarie per la
ripresa.
Attraverso i contributi di magistrati del lavoro di lunga esperienza
affiancati da studiosi di prestigiosa caratura, questo volume vuole
offrire uno strumento di conoscenza e di valutazione del testo
legislativo, nonchè un mirato esame di quelle sue parti in contrasto con
i principi della Carta del 1948, e fornisce ipotesi di interpretazione
costituzionalmente orientata delle norme più ambigue.
dal sito di Magistratura Democratica
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