sabato 13 ottobre 2012

Il Tremonti prestigiatore. Il suo Manifesto

Non può continuare così. Perché la vita non è fatta solo dell’economia. Perché l’uomo non è né un automa economico, né una merce.
I valori che contano non sono solo quelli espressi dalle borse di Francoforte, di Londra, di New York o dell’
Asia. Non tutti i valori sono indicati dallo “spread” o dal Mibtel o dal Nikkei.
Non possiamo scambiare troppo a lungo l’avere con l’essere, le cose materiali con i valori spirituali.
Si sbaglia, se si pensa di poter risolvere con il denaro problemi che il denaro da solo può creare, ma che da solo non può comunque risolvere!
L’economia non può essere e non può andare troppo a lungo contro la società.
Questo non lo scrive un indignato ma Giulio Tremonti nel suo Manifesto che da vita a un movimento che intende presentarsi alle prossime elezioni politiche.
Io l'ho letto. Mi sono confuso! 
Non ho ancora capito se Tremonti c'è o ci fa. 
Scrive cose condivisibili, tesi affascinanti e ammalianti ma che nascondono una filosofia di destra pericolissima.
Verrebbe da chiedere a chi è stato per lungo tempo ministro dell'economia di Berlusconi, tu dov'eri, quando accadeva tutto ciò che oggi denunci?


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