E' bella questa foto. Ritrae i diciotto marinai "mazaresi" rimasti per oltre tre mesi nelle mani delle milizie libiche e liberati dopo il blitz del Presidente del Consiglio e del Ministro degli Esteri.
I marinai e le loro famiglia potranno, quindi, trascorrere le festività natalizie e di fine anno nelle proprie case.
Un grazie anche alla comunità mazarese che si è mobilitata per giungere a questo risultato.
C'è un aspetto della vicenda che non si è molto sottolineato e cioè che i pescatori mazaresi rapiti erano solo 8 su 18. Gli altri 10, mazaresi si ma di provenienza extracomunitaria.
A dimostrazione che senza immigrati i pescherecci restano nei porti, che gli immigrati vivono, soffrono e gioiscono come la comunità nella quale vivono.
Sarebbe bello che festeggiando la loro liberazione ci ricordassimo di quanti che nel silenzio di tanti contribuiscono con il loro lavoro, con i loro sacrifici a fare vivere, crescere e sviluppare le nostre comunità.
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