venerdì 18 dicembre 2020

Se i pescatori "mazaresi" non sono tutti mazaresi

 

E' bella questa foto.  Ritrae i diciotto marinai "mazaresi" rimasti per oltre tre mesi nelle mani delle milizie libiche e liberati dopo il blitz del Presidente del Consiglio e del Ministro degli Esteri.

Era naturale che i due politici si appropriassero dei meriti di un'operazione che hanno condotto i servizi segreti. 

I marinai e le loro famiglia potranno, quindi, trascorrere le festività natalizie e di fine anno nelle proprie case.  

Un grazie anche alla comunità mazarese che si è mobilitata per giungere a questo risultato.

C'è un aspetto della vicenda che non si è molto sottolineato e cioè che i pescatori mazaresi rapiti erano solo 8 su 18. Gli altri 10, mazaresi si ma di provenienza extracomunitaria.

A dimostrazione che senza immigrati i pescherecci restano nei porti, che gli immigrati vivono, soffrono e gioiscono come la comunità nella quale vivono.

Sarebbe bello che festeggiando la loro liberazione ci ricordassimo di quanti che nel silenzio di tanti contribuiscono con il loro lavoro, con i loro sacrifici a fare vivere, crescere e sviluppare le nostre comunità. 

Nessun commento:

Posta un commento

La narrazione e i fatti. Il governo Meloni fa scuola

NARRAZIONE: “si introduce un esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di la...