domenica 3 maggio 2015

La sentenza della Corte Costituzionale e la macchina della paura

Non era difficile prevederlo. La campagna del terrore è già iniziata. 
Una sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato la norma, che ha bloccato per un paio di anni la perequazione delle pensioni, in contrasto con la Costituzione. 
A parte la figura di perocottara della Fornero, che ha immediatamente dichiarato che non fu lei a volerla ma tutto il governo, ora si tratta di risarcire i pensionati di ciò a loro è stato tolto.
Ed è così,  che la macchina della paura si è avviata. 
Subito dopo la sentenza, gli esperti hanno quantificato in 5 miliardi di euro il costo della sentenza.
Passano i giorni e il costo lievita,  ora siamo già a 9 e tra qualche giorno diventeranno almeno 12.
Vengono disegnati scenari apocalittici. 
Si dirà che la differenza tra noi e la Grecia sta nell'applicazione della sentenza.
Aumenterà lo spread, ci ricacceranno nel terrore, colpevolizzeranno i pensionati, ci diranno che non ci sono soldi.
Poi a qualcuno verrà il colpo di genio. Troveranno l'escamotage per ridurre l'importo, si imporrà il rimborso a rate e intanto non si taglierà la spesa dove può essere tagliata.
No. Non ci sto.
Questi, sono soldi dei pensionati, sono soldi loro. Hanno fatto cassa con i più deboli e poveri, si vergognino.
Applichino immediatamente la sentenza della Consulta, senza se e senza ma.
Questa sentenza è il primo provvedimento di politica economica espansiva dall'inizio della crisi; vogliamo vedere che la sua applicazione (che vale molto di più degli 80 €) rappresenta un primo e decisivo passo per l'uscita dalla crisi? 


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