giovedì 16 maggio 2013

Capitalesimo di Paolo Gili. (2013 Bollati Boringhieri)

Capitalesimo di Paolo Gili
Non sono un critico, non sono un accademico, non sono, quindi, in condizione di recensire un libro. I libri che leggo li divido in belli, brutti, interessanti o inutili.
Quando, mi è stato consigliato di leggere questo libro, Capitalesimo di Paolo Gili, Bollati Boringhieri ero perplesso. 
Scritto da un giornalista della Rai, pensavo che fosse il solito libro sulla crisi che stiamo attraversando, come i tanti, forse troppi, scritti in questo periodo.
Mi sono voluto fidare di chi me lo aveva consigliato, non si era mai sbagliato.
L'ho comprato e...... più che leggerlo, l'ho divorato. 
Finalmente un libro che mi ha fatto vedere ciò che sta accadendo sotto una luce diversa, la crisi come nessuno l'aveva mai raccontata, vista oltre la superficie visibile.
Non voglio esagerare ma adesso guardo con occhio diverso la realtà che ci circonda.
Mi permetto di consigliarne la lettura. Non mi sento di dirvi soddisfatti o rimborsati ma non dovesse piacervi sono pronto a pagare un caffè. (ahahaha)

Dalla IV di copertina
Il capitalismo è come un aereo entrato in un vuoto d’aria. Le sue ali hanno perso portanza e non si trova un sistema per tenere in volo l’apparecchio. In quindici anni, con il il tracollo delle borse asiatiche del 1998, lo scoppio della bolla della new economy del 2001 e la crisi dei mutui sub-prime del 2008, sembra proprio che il sistema economico globale sia stato messo in ginocchio. Ma quello che è successo è forse ancora più grave: il capitalismo non è finito, si sta trasformando in qualcosa di diverso, che ricorda da vicino l’avvento del Feudalesimo dopo il collasso del mondo antico. Il capitalismo sta diventando «Capitalesimo», un sistema capillare e inesorabile di controllo assoluto su un territorio frammentato, una sorta di Sacro Romano Impero della finanza, coi suoi feudatari sempre più potenti, i suoi marchesi, i suoi baroni, i vassalli, i valvassori e la sua plebe sterminata, sempre più povera. La reale ricchezza prodotta da tutte le nazioni e pari a circa 70000 miliardi di dollari, ma l’ingegneria finanziaria ha creato ad arte un valore virtuale di scambi che vale trenta volte tanto. Siamo immersi in un’immensa contraffazione, ormai strutturale, che è la vera causa del vuoto d’aria dell’aereo del capitalismo, ma che viene difesa e gestita con pugno di ferro dai nuovi Signori della Terra, coloro che hanno i mezzi e le conoscenze per sfruttarla a proprio vantaggio.

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