La crisi: istruzioni per l'uso. Da "credit crunch" a default, dai bond ai Btp, dalle capitalizzazioni ai "credit default swaps", un glossario, chiaro e articolato, per capire i termini dell'economia e il suo funzionamento, dal sito www.sbilanciamoci.info
AAA nelle valutazioni delle agenzie di rating (v.)
– quelle che contano sono soltanto tre al mondo, Standard & Poor’s,
Moody’s, Fitch; esse hanno un monopolio virtuale del mercato –, la
tripla A significa il massimo di affidabilità possibile per un titolo;
la gran parte di quelli costruiti sui mutui sub-prime (v.), che
si sono sostanzialmente rivelati poi come titoli “spazzatura”, avevano
ricevuto dalle società di rating proprio una valutazione di tripla a,
così come l’avevano ricevuta a suo tempo imprese come la Enron e la
Worldcom, che erano all’improvviso fallite nei primi anni del nuovo
millennio. Le agenzie stanno avendo un ruolo di tutto rilievo anche
nella crisi dell’euro. Da sottolineare comunque che da qualche tempo è
stata anche varata una organizzazione di rating cinese
ABCP (Asset backed commercial paper) si
tratta di emissioni di carta commerciale (v.), garantite da altre
attività finanziarie. Questo tipo di titoli è stato impiegato in
particolare dai cosiddetti Siv (v.), che finanziavano con questi strumenti, tipicamente a breve termine, gli acquisti di titoli a lungo termine, sino al redde rationem che non è poi mancato all’appuntamento
ABS (Asset Backed Securities)
titoli (ad esempio, obbligazioni) collegati a delle attività
specifiche, quali dei crediti immobiliari ipotecari, o dei crediti
commerciali verso delle imprese. La restituzione del capitale e degli
interessi sui titoli è in sostanza garantita dal rendimento di tali
attività sottostanti. Uno dei meccanismi che ha scatenato la crisi
finanziaria è proprio collegato all’emissione sul mercato di titoli
garantiti da mutui sub-prime (v.)
Analista persona
specializzata nel valutare una qualche attività o passività
finanziaria, dalle azioni, alle obbligazioni, alle stesse imprese nel
loro complesso e che lavora spesso in una banca o in una società
finanziaria specializzata
Assets è l’espressione
inglese per attività, indicate nel lato sinistro del bilancio di
esercizio (in Gran Bretagna quello destro); fa riferimento quindi, in
termini generali, alle liquidità, ai crediti, al magazzino materie prime
e prodotti finiti, agli investimenti tecnici, immateriali, finanziari,
posseduti da un’impresa, da un’organizzazione, da un privato
Attività (v. Assets)
Attività fuori bilancio (v. Offbalance-sheet)
Austerità politica
che consiste essenzialmente nel taglio della spesa pubblica con
l’obiettivo ufficialmente dichiarato di ridurre il livello
dell’indebitamento degli stati e di rendere compatibili le uscite di
bilancio con le entrate. Nella sostanza, in realtà, l’austerità come
praticata in questi anni consiste nel trasferimento di una parte del
reddito delle famiglie di un paese a favore delle banche e più in
generale del settore delle imprese e di quello delle classi più ricche;
un altro obiettivo formalmente non dichiarato è quello di ridurre
comunque l’intervento dello stato nella vita economica
Authority finanziarie europee in
seguito alla crisi del periodo 2008-2010, a livello di Unione Europea
si è, tra l’altro, deciso di costituire degli organismi di supervisione
dei mercati e delle istituzioni finanziarie. Si è così avviato un ente
di supervisione del rischio sistemico (European bank authority, Eba v.) e
tre organismi specifici indirizzati al monitoraggio rispettivamente
delle banche, delle assicurazioni e dei mercati finanziari. Ma l’intero
progetto appare, forse non a caso, mal concepito; gli organismi hanno
scarsi poteri autonomi e i meccanismi di gestione dei vari enti appaiono
molto complessi e confusi
Azioni privilegiate
azioni che, rispetto a quelle ordinarie, non danno diritto a partecipare
alle assemblee ordinarie della società nelle quali, almeno in teoria,
si prendono le decisioni importanti relative alla vita della società
stessa; esse danno però diritto, in generale, a un dividendo annuo che è
di solito maggiore di quello delle azioni ordinarie. Per contribuire a
risolvere l’attuale crisi, in alcuni paesi, tra i quali gli Stati Uniti,
lo stato è intervenuto in certi casi nel capitale delle banche in
difficoltà sottoscrivendo appunto azioni privilegiate. Questo significa,
tra l’altro, che si mettono i soldi ma non si conta nulla, a meno di
accordi diversi con chi controlla la società
Bad bank con
l’espressione si fa riferimento ad una possibile via per contribuire a
risanare una singola banca o un intero sistema bancario in difficoltà
per la presenza nei suoi/loro bilanci di troppe attività inesigibili o,
almeno, di tipo tossico (v. toxic assets). Si tratta di concentrare, di
solito con l’intervento finanziario pubblico, in una sola società,
chiamata appunto convenzionalmente bad bank, tutte le attività di dubbia
realizzazione, liberando così la banca o il sistema finanziario, una
volta per tutte, dal loro peso
Bailout letteralmente
to bailout significa dare in garanzia; in termini più generali, ha il
significato di salvataggio. Con l’espressione, si fa, tra l’altro e di
recente, riferimento all’azione del governo americano e di alcuni paesi
europei che hanno salvato alcune grandi istituzioni finanziarie che si
trovavano in gravi difficoltà
Banca di deposito, o banca commerciale;
un tipo di banca, prevalente in Europa, che raccoglie depositi dai suoi
clienti, che poi utilizza per effettuare operazioni di prestito; è
distinta dalla banca di investimento (v.)
Banche di investimento(investment banks)
la revisione del sistema finanziario statunitense dopo la crisi del
1929 distingueva nettamente le banche commerciali (v.), che potevano
svolgere le normali attività bancarie – alla base, fondamentalmente,
anche se non solo, quelle di raccogliere il risparmio tra il pubblico e
di prestarlo alle imprese e ai privati- e le banche di investimento, che
invece potevano svolgere soltanto un’attività di ingegneria e di
consulenza finanziaria alle imprese (assisterle nei processi di
fusione-acquisizione, organizzare per loro sul mercato dei prestiti o
degli aumenti di capitale, collaborando anche al loro collocamento,
ecc.). Tale separazione era codificata nel Glass-Steagall Act del 1933
(v.). Ma sotto la presidenza Clinton tale distinzione è stata abolita e,
mentre molte banche commerciali hanno cominciato a svolgere anche
attività di banche di investimento, queste ultime si sono inserite in
alcune attività di banche commerciali. Nel frattempo, esse avevano già
cominciato a svolgere anche il mestiere di compravendita in proprio di
titoli azionari e obbligazionari, di derivati, di creazione di società
di private equity e di hedge funds, ecc. Esse si sono così trovate al
centro della tempesta finanziaria in atto; molte di esse hanno perso
molto danaro, qualcuna è anche fallita, qualcun’altra è stata assorbita
da grandi banche commerciali
Banca mista o banca universale;
un tipo di banca che può svolgere tutti i tipi di operazioni
finanziarie e quindi, tra l’altro, sia quelle proprie delle banche
commerciali (v.), che quelle tipiche delle banche di investimento (v.). È
un modello messo a suo tempo a punto in Germania e che sembrava quello
trionfante nel settore; ma la crisi ha messo in dubbio tale convinzione
Basilea 2 e 3
si fa riferimento alla città svizzera dove si riunisce periodicamente
un comitato di rappresentanti delle varie banche centrali per fissare le
regole relative al livello minimo di mezzi propri che le istituzioni
finanziarie devono detenere; tale livello è fissato, secondo gli ultimi
accordi detti appunto di Basilea 2, in relazione al livello delle
attività possedute da una banca e dal livello di rischio di tali
attività. L’espressione 2 deriva dal fatto che essa è una versione
perfezionata di un precedente accordo ed è stata introdotta in Europa a
partire dal 1° gennaio del 2008, mentre doveva entrare in funzione negli
Stati Uniti e in Italia a partire dal 2009. La crisi finanziaria in
atto ha immediatamente mostrato i limiti di tale regolamentazione che,
tra l’altro, richiede livelli di mezzi propri nettamente insufficienti,
mentre ha anche un effetto pro-ciclico, cioè contribuisce a creare una
situazione di euforia ulteriore nei momenti di mercato rialzista e a
deprimere i prezzi invece nei periodi di magra. La normativa doveva
quindi essere profondamente ristudiata. È quanto si è cercato di fare
con una serie di regole nuove, che prendono il nome di Basilea 3 e che
toccano questa volta, oltre al livello dei mezzi propri, anche quello
del livello di liquidità, mentre affrontano anche il problema del
rischio sistemico (v.). Si trae l’impressione che, pur presentandosi
esse come un passo avanti abbastanza rilevante rispetto a quelle
precedenti, siano comunque ancora inadeguate rispetto alle necessità e
comunque esse dovrebbero entrare in funzione pienamente soltanto nel
2019
Basis point v. punto base
Benchmark significa
“parametro di riferimento” e viene utilizzato per confrontare i
risultati ottenuti da fondi azionati, obbligazionari ed altri strumenti
finanziari con qualche indice di riferimento
Bestia “affamare
la bestia” (la parola è qui sinonimo di Stato) era una delle basi del
programma politico dei repubblicani statunitensi, con in testa Bush, che
volevano ridurre al minimo il ruolo e le risorse del settore pubblico;
con la crisi, paradossalmente, essi sono stati invece costretti ad
ingrassare la stessa bestia il più possibile per cercare di
ridimensionare le difficoltà incombenti. Passati apparentemente i giorni
più cupi della crisi, gli stessi repubblicani sono tornati al loro più
stretto fanatismo ideologico. Quos deus vult perdere, ementat
Bolla(bubble)
valutazione a prezzi troppo elevati di un’attività o di un insieme di
attività, per esempio le azioni presenti in una borsa, che così si
gonfiano progressivamente e a volte molto rapidamente; ma le bolle prima
o poi scoppiano, portando al crollo dei prezzi. L’ultima bolla
importante, in ordine di tempo, prima di quella attuale, è stata quella
dei primissimi anni del nuovo millennio legata ai titoli internet. Il
mercato finanziario sembra sostanzialmente funzionare, negli ultimi
decenni, per bolle successive
Bond v. obbligazione
Bonus i
manager di livello elevato delle imprese di molti paesi ricevono una
parte importante della loro remunerazione sotto forma di bonus, in
genere annuale, il cui importo è almeno teoricamente legato ai risultati
ottenuti. Ma va sottolineato che in realtà tali bonus in genere non
diminuiscono in periodi di risultati non soddisfacenti dell’impresa; per
altro verso, si tratta di una leva di gestione complementare o
alternativa a quelle delle stock grants (v.) e delle stock options (v.)
Break-up in
inglese significa rottura, dissoluzione e l’espressione viene usata di
questi tempi per fare soprattutto riferimento alla possibile fine della
moneta unica, che non ce la farebbe a reggere sotto il peso delle sue
contraddizioni, magari sotto la spinta di un forte attacco speculativo
Bretton Woods
dal nome della località degli Stati Uniti dove si riunirono verso la
fine della guerra i paesi vincitori per definire le strutture economiche
e finanziarie internazionali di governo del mondo. Il sistema di
Bretton Woods sanciva, tra l’altro, l’egemonia statunitense sugli affari
del pianeta. Tra le principali decisioni prese in quella sede, oltre
alla messa in opera di un sistema di cambi fissi con al centro il
dollaro, ormai unica moneta di riserva, il varo di una struttura di
coordinamento finanziario internazionale centrata, tra l’altro, sulla
creazione della Banca Mondiale (WB) e del Fondo Monetario Internazionale
(IMF)
BRIC con tale espressione, inventata nei
primi anni del nuovo millennio negli uffici della Goldman Sachs, si fa
riferimento a quattro paesi chiave tra quelli emergenti: Brasile,
Russia, India, Cina, che sarebbero quelli sui quali si vanno
concentrando i processi di sviluppo economico a livello mondiale. La
crisi ha toccato solo marginalmente tali paesi, con l’eccezione forse
della Russia ed anzi alla fine essa ha segnato un’affermazione ancora
più rapida di tali paesi sulla scena economica e politica mondiale
Broker
intermediario del mercato finanziario che acquista e vende valori
mobiliari (azioni, obbligazioni, derivati, ecc.) o divise per conto di
terzi
BTp Buoni del Tesoro poliennali italiani, che
hanno in genere una durata che va dai 3 sino, in qualche caso, anche a
30 anni; le cedole sono fisse e semestrali. Il BTp decennale è, tra
l’altro, il titolo di riferimento per misurare il rischio Italia nei
confronti dei titoli pubblici di altri paesi; normalmente è tipico il
rapporto BTp - Bund (v.), che si esprime in un differenziale (spread v.)
di tassi si interesse tra i due titoli e che viene considerato di
solito il termometro del rischio che il mercato percepisce sulla tenuta
dei conti pubblici
Bund titoli di stato a
medio-lungo termine emessi dallo stato tedesco e che sono considerati il
benchmark (v.) di riferimento per valutare la situazione di titoli di
altri paesi
Capitalismo finanziario fu a suo tempo
Rudolf Hilferding con il suo libro che portava proprio il titolo “Il
capitalismo finanziario” e pubblicato nel 1910 a mettere l’accento su di
una mutazione che lui intravedeva nel sistema capitalistico e che
consisteva nel fatto che il settore finanziario dell’economia prima
aveva teso a rendersi autonomo da quello produttivo e successivamente a
dettare legge anche ad esso. Il concetto, dopo un relativo declino nel
periodo del secondo dopoguerra, si è riproposto prepotentemente ai
nostri giorni, quando in particolare la crisi ha mostrato la preminenza
dei fenomeni di finanziarizzazione dell’economia, preminenza
semplificata ad esempio da una parte dal fatto che le attività di tipo
finanziario rappresentano un multiplo sempre crescente del pil del mondo
e di quello di tutti i principali paesi occidentali, dall’altra che il
settore finanziario tende a ottenere una quota crescente dei profitti
complessivi generati in molti paesi ogni anno
Capitalizzazione di borsa la
capitalizzazione di borsa di una società esprime, a una certa data, il
valore che la borsa attribuisce a quella società; essa si ottiene dal
punto di vista pratico moltiplicando il numero dei titoli azionari che
compongono il capitale di una società per il loro corso unitario in
borsa
Carried interests i promotori dei fondi di
private equity vengono in generale remunerati attraverso delle
commissioni di gestione annuali, ma poi soprattutto con una quota dei
profitti – pari di solito il 20% del totale- ottenuti dai singoli fondi; tale quota prende appunto il nome di carried interest
Carry trade è
la pratica di prendere a prestito dei soldi in una moneta che presenta
in quel momento dei bassi tassi di interesse per investirli in un’altra
valuta che ha rendimenti maggiori, guadagnando sulla differenza; negli
scorsi anni questa tecnica è stata applicata ad esempio agli yen
giapponesi, mentre nell’ultimo periodo la moneta preferita appare il
dollaro. Ma in questo tipo di operazioni c’è ovviamente un
rischio di cambio, rappresentato dalla possibilità che nel periodo in
cui dura il prestito la moneta in cui ci si è indebitati si rivaluti
Carta commerciale(commercial paper)
strumento di finanziamento a breve termine da parte di grandi imprese e
istituzioni finanziarie; si emettono dei titoli, che vengono collocati
sul mercato, con scadenze entro un numero limitato di mesi. Nel corso
della crisi, negli Stati Uniti anche grandi imprese tra le più
prestigiose hanno avuto ad un certo punto difficoltà a raccogliere
denaro su tale mercato
Cartolarizzazione o Titolarizzazione (securitisation) operazione
che consiste nel prendere dei crediti non negoziabili ( di solito, ma
non sempre, si tratta di più crediti dello stesso tipo) verso degli
agenti economici (crediti bancari, mutui immobiliari, crediti
commerciali delle imprese, ecc.) e di trasformarli in titoli cedibili
sul mercato. È quanto è successo su larga scala prima della crisi; i
prestiti immobiliari, normali e sub-prime, sono stati impacchettati in
titoli e sono stati ceduti sul mercato. Il fatto che i crediti possano
essere ceduti, liberandosi anche dei rischi sottostanti, attraverso le
operazioni di cartolarizzazione, ha indotto molti operatori a fare
prestiti sconsiderati, senza tenere in alcun conto il merito del credito
Casino finance una finanza che trascura il
sostegno all’economia reale, cioè alla produzione di beni e servizi da
parte in particolare delle imprese e volge la sua attenzione soprattutto
alla speculazione e al raggiungimento di ritorni molto elevati,
prendendosi molti rischi. Si usa questa espressione, tra l’altro, con
riferimento alle modalità di funzionamento dei mercati e delle
istituzioni finanziarie in molti paesi negli ultimi quindici-venti anni
CBO v. CDO
CDO (Collateralized Debt Obligation),
sottospecie di ABS (v.), titoli aventi come garanzia un portafoglio di
altri titoli. Si distinguono come sottocategorie i CLO, Collateralized
Loan Obligation, nei quali la garanzia è costituita da un portafoglio di
prestiti alle imprese; CBO, Collateralized Bond Obligation, nei quali
la garanzia è costituita da un portafoglio di obbligazioni emesse dalle
imprese; CMO, Collateralized Mortgage Obligation, nei quali la garanzia è
costituita da un portafoglio di mutui
CDO al quadrato cdo (v.) aventi come garanzia altri cdo
CDO al cubo cdo (v.) aventi come garanzia cdo al quadrato. Siamo in pieno delirio finanziario
CDO sintetici i
cdo sintetici hanno reso la crisi del sub-prime molto più grave di
quello che essa poteva essere. Un cdo normale (v.) è collegato a delle
comuni obbligazioni che garantiscono lo stesso titolo, mentre la
versione sintetica è collegata invece a dei cds (v.), derivati che fanno
poi solo riferimento a un gruppo particolare di obbligazioni sui mutui
immobiliari. Non era necessario, in altre parole, per creare dei cdo
sintetici e al contrario che per i cdo ordinari, che venissero emessi
dei nuovi mutui sub-prime, ma si poteva invece crearne un numero
infinito sulla base di obbligazioni che esistevano già. Questo ha
aumentato a dismisura il volume dei cdo sintetici in circolazione
CDS (Credit Default Swap)
strumenti della categoria dei derivati (v.), che assicurano gli
investitori contro il mancato pagamento di un’obbligazione e contro il
fallimento di una società o anche di un paese. Sono stati ampiamente
utilizzati durante la crisi; negli Stati Uniti si sono specializzati nel
garantire le emissioni di obbligazioni le cosiddette assicurazioni
monoline (v.), che poi si sono trovate in grandi difficoltà. Più
in generale, tali strumenti sono stati emessi in passato in maniera
sconsiderata, per fini speculativi, sino ad arrivare nel 2007 ad un
livello complessivo di circa 62.000 miliardi di dollari. Negli ultimi
anni sono diventati particolarmente importanti come strumento di misura
del livello di rischio dei titoli dei paesi in difficoltà di bilancio
CLO v. CDO
Club-Med si
tratta di un’espressione che fa riferimento ai paesi del Sud
dell’Europa, Grecia, Portogallo, Spagna, Italia, che vengono considerati
a rischio, in quanto almeno potenziali portatori di politiche
economiche non rigorose, con la conseguenza di elevati deficit di
bilancio e/o di un alto rapporto debiti/pil
CMBS (Commercial Mortgage Backed Securities) obbligazioni
della categoria degli ABS (v.). Gli organismi emittenti di questi
titoli sono delle società veicolo create dalle banche (v. SIV)
CMO v. CDO
Coco bonds Contingent convertible bonds speciali
obbligazioni che vengono di recente emesse dalle banche e che
verrebbero automaticamente trasformate in azioni degli stessi istituti
in caso di loro difficoltà rilevanti; il meccanismo di Basilea III
prevede l’utilizzo anche di tale strumento per coprire gli istituti dai
rischi di solvibilità (v.)
Collateral (collaterale) un’attività – un bene materiale, un titolo – posta a garanzia di un prestito
Commercial paper v. Carta commerciale
Conduit v. SIV
Consob autorità
di vigilanza dei mercati finanziari italiani; è peraltro nota, in
generale, per la sua scarsa efficienza e capacità di intervento. Ad
esempio, durante la recente crisi delle borse, le sue azioni per tenere
sotto controllo le vendite allo scoperto sono state nella sostanza molto
lacunose
Contingent Capital v. coco bonds
Core tier one
è la misura più importante e più stringente della forza patrimoniale
delle banche e fa riferimento in particolare ad una definizione rigorosa
di che cosa costituisca il primo e più sicuro livello di mezzi propri
di un istituto secondo le regole di Basilea (v.)
Corporate governance v. Governance
Credit crunch
stretta creditizia, indotta in genere da mancanza di fondi o da timori
di difficoltà da parte delle istituzioni creditizie. La situazione di
stretta creditizia può anche essere provocata volontariamente dalle
stesse banche centrali di un paese, in caso, ad esempio, di una
situazione di surriscaldamento dell’economia. Si temeva che, a causa
della crisi in atto, le banche potessero essere spinte a ridurre il
credito alle imprese e ai privati, ciò che avrebbe portato a un
approfondimento delle difficoltà finanziarie; il fatto si è in effetti
verificato in particolare nei confronti delle piccole e medie imprese
Crisi atlantica nomen est essentia rerum,
affermava qualcuno nell’antichità; la crisi in atto ormai da diversi
anni non ha veramente un nome e questo riflette, almeno in occidente,
l’incertezza di analisi sull’essenza stessa del fenomeno, sulle sue
cause, sulle sue caratteristiche più importanti; negli ultimi tempi,
peraltro, almeno in Asia, si è cominciato a definirla appunto come crisi
atlantica, in relazione al fatto che essa marca le difficoltà e forse
il declino di una parte del mondo sino ad allora dominante
Crisi di liquidità situazione nella quale una banca, un paese, un privato, non può più far fronte transitoriamente
alle richieste di restituzione di un debito. È la situazione davanti
alla quale si sono trovate molte istituzioni finanziarie e sempre si più
si trovano ora anche diversi paesi, davanti alla crisi; la situazione è
stata governata, tra l’altro, dalle banche centrali dei vari stati, che
hanno inondato il mercato di denaro, nonché dagli stessi interventi dei
governi. A volte,se non risolta tempestivamente, una crisi di
liquidità, può diventare una crisi di solvibilità (v.)
Crisi sovrana crisi finanziaria che tocca uno Stato, che ad un certo punto non riesce a far fronte ai pagamenti
Crowding out effect (effetto di spiazzamento) si
parla di effetto di spiazzamento con riferimento al fatto che
l’ingresso sul mercato finanziario di un operatore molto importante,
quale lo stato, o, quanto meno, un aumento sensibile delle sue emissioni
di titoli, può indurre la conseguenza che le risorse disponibili in
quel momento su tale mercato vengano indirizzate in gran parte verso
tale operatore, lasciando ad esempio il sistema delle imprese privo di
almeno una parte dei mezzi di cui esso avrebbe bisogno
Dealer
operatore del mercato finanziario che acquista e vende valori mobiliari
(azioni, obbligazioni, derivati, ecc.) o valute, per conto proprio. Le
banche di investimento statunitensi sono entrate in gravi difficoltà
anche perché, invece di limitarsi all’attività di broker (v), hanno
cominciato ad operare in conto proprio sui mercati finanziari, perdendo
alla fine somme molto rilevanti
Debito sovrano l’insieme dei debiti accumulati da uno stato nelle sue varie articolazioni territoriali e settoriali
Decoupling con
l’espressione si fa riferimento all’idea, avanzata nelle prime fasi
della crisi, che certi paesi emergenti quali la Cina, l’India, il
Brasile, sarebbero stati risparmiati dalle difficoltà ed avrebbero
continuato a svilupparsi, cosa che è poi in effetti avvenuta, almeno per
la gran parte
Deflazione può essere
definita come il fenomeno esattamente contrario a quello dell’inflazione
(v.) e consiste in una diminuzione generale e duratura dei prezzi – in
Giappone una situazione di questo tipo è durata all’incirca una
quindicina d’anni, a partire dal 1990. Da non confondere con il fenomeno
di disinflazione (v.), che evoca una situazione sempre di inflazione,
ma il cui livello si va riducendo. La deflazione è ancora più pericolosa
dell’inflazione ed è ancora più difficile da combattere. Si teme per il
futuro anche prossimo un possibile affermarsi del fenomeno in Europa e
negli Stati Uniti
Default (insolvenza) un debitore
si trova in una situazione di default quando non è in grado di far
fronte, temporaneamente o strutturalmente, a tutti od anche ad una parte
dei suoi impegni di pagamento alla scadenza
Deleveraging uno dei problemi delle istituzioni finanziarie oggi è quella di un troppo elevato livello di indebitamento (in inglese si parla di leverage elevato).
Da questo ha origine l’esigenza di un deleveraging, cioè di una
riduzione del suo livello. Ora, un’operazione di questo genere si può
fare, nella sostanza, o aumentando il capitale sociale, o riducendo il
livello dei prestiti alla clientela, o attraverso l’accumulazione
interna –profitti, ammortamenti, ecc. La prima operazione appare
difficile perché scarseggiano i soldi, l’altra comporta qualche
difficoltà per l’economia reale; nell’ultimo periodo la terza opzione
sembra acquistare qualche importanza. Il fenomeno di un eccessivo
indebitamento tocca peraltro in questo momento anche i privati, in
particolare in alcuni paesi, mentre il sistema delle imprese, almeno nel
suo complesso, sembra un po’ meno colpito
Depressione situazione
nella quale si registra una diminuzione importante del pil di un paese –
in genere si fa riferimento a un declino di almeno il 10% – o una
diminuzione quantitativamente anche ridotta ma la cui durata sia di
almeno tre anni, mentre l’espressione recessione (v.) fotografa una
situazione in cui il livello del pil diminuisce in maniera relativamente
moderata e per un più breve periodo di tempo
Deregolamentazione
tendenza a ridurre il peso delle normative e dei controlli pubblici che
regolano l’attività dei mercati e l’operare delle imprese; questa
tendenza è stata a suo tempo avviata da M. Thatcher in Gran Bretagna e
da R. Reagan negli Stati Uniti ed essa è stata molto forte negli ultimi
venticinque anni in particolare nei mercati finanziari e valutari dei
paesi occidentali. Essa ha contribuito in maniera molto rilevante allo
scoppio dell’attuale crisi
Deregulation v. deregolamentazione
Derivati(derivatives)
come dice il suo nome, un prodotto derivato deriva da un prodotto
sottostante (v.). Questo prodotto sottostante può essere una valuta, un
tasso di interesse, un’azione, un’obbligazione, un credito, una materia
prima. Le principali sottocategorie di questa famiglia di prodotti fa
riferimento a opzioni (v.), swaps (v.), futures (v.). e alle loro
combinazioni, tutte legate ad un attivo: avremo così un’opzione su
azioni, uno swap sui tassi di interesse o sulle valute, un future sul
petrolio. Attraverso tali strumenti si può annullare o ridurre il
rischio di una qualche operazione finanziaria pagando in genere un
premio relativamente modesto. La crisi è stata proprio innescata, tra
l’altro, dal fatto che gli operatori del mercato hanno molto spesso
sottovalutato il rischio di tali operazioni, accollandoselo a cuor
leggero, attirati dal miraggio di guadagni importanti
Disinflazione situazione nella quale il livello del tasso di inflazione sta diminuendo
Disintermediazione negli
ultimi decenni si è diffusa la tendenza, almeno nei paesi occidentali, a
ridurre da parte dei risparmiatori i depositi nelle banche, a favore di
forme di impiego più differenziate, in particolare verso il settore
degli investitori istituzionali – fondi comuni di investimento, fondi
pensione, hedge funds, fondi di private equity. La tendenza si manifesta
anche dal lato delle imprese, che tendono a rivolgersi per i loro
bisogni di finanziamento, in maggior misura di un tempo, ai mercati
finanziari, invece che di nuovo agli istituti bancari tradizionali
Disuguaglianze negli
ultimi decenni, in relazione in particolare ai processi di
deregulation, liberalizzazione, privatizzazione, sgravi fiscali ai ceti
più abbienti, fenomeni avviati a suo tempo dalla Thatcher e da Reagan,
sono aumentate di parecchio le diseguaglianze di reddito e di ricchezza
nel mondo occidentale; tale fenomeno sarebbe all’origine dell’attuale
crisi (v. domanda)
Diversificazione nella teoria e
nella pratica finanziaria è comune l’idea che si possono ridurre i
rischi di investimento non mettendo tutti i soldi disponibili in un
unico titolo, ma diversificando gli impieghi in più direzioni, secondo
opportune tecniche, avanzate per primo dal premio Nobel per l’economia
H. Markowitz. Ma se tutti i protagonisti di un mercato si diversificano
più o meno allo stesso modo si crea un nuovo tipo di rischio, quello di
scarsa differenziazione, che introduce una variante pericolosa del
rischio sistemico
Dodd-Frank act si fa riferimento
alla normativa che prende il nome dai due senatori statunitensi che la
hanno presentata e fatta approvare dal Senato del loro paese e che
dovrebbe servire – essa non è ancora pienamente entrata in funzione per
l’ostruzionismo dei repubblicani – a controllare meglio il sistema
finanziario dopo la crisi
Domanda secondo l’avviso
di molti economisti la crisi attuale sarebbe una crisi da carenza di
domanda di beni e servizi sul mercato, crisi originata a sua volta dal
fenomeno della crescita delle diseguaglianze a livello di reddito e di
ricchezza negli ultimi decenni in Occidente, con il forte aumento della
quota del pil dei principali paesi che va al capitale e la diminuzione
di quella che va al lavoro, ciò che avrebbe appunto provocato
l’impossibilità per le classi medie e popolari di accrescere i propri
consumi; peserebbe inoltre sul fenomeno la mancanza di una qualche nuova
ondata tecnologica che in passato è stata all’origine di diversi
periodi di forte crescita economica. Qualcuno intravede nello sviluppo
di forti investimenti nell’economia verde il possibile atout che
potrebbe servire oggi alla bisogna
Double dip
si fa riferimento al manifestarsi di un fenomeno recessivo seguito da
una momentanea ripresa che da poi il via ad un secondo andamento
negativo dell’economia
Ecofin organismo
dell’Unione Europea costituito dai 27 ministri dell’economia e delle
finanze dell’Unione; esso ha avuto un ruolo di qualche rilievo nei
provvedimenti che hanno cercato di bloccare, ad un certo punto, la crisi
finanziaria
EBAEuropean Bank Authority v. Authority finanziarie europee
Effetto di spiazzamento v. crowding out effect
EFSF European Financial Stability Facility si
tratta di un fondo messo in opera dai diciassette stati facenti parte
della zona euro, insieme al Fondo Monetario internazionale, per far
fronte ai possibili problemi finanziari degli stessi stati; il fondo ha
una durata temporanea e sarà sostituito, a metà 2012, da un’altra
struttura questa volta di tipo permanente, lo European Stability
Mechanism (v.), molti hanno sottolineato la insufficiente dotazione
dello stesso fondo
ESM European Stability Mechanism fondo
permanente che dovrebbe entrare in funzione a metà 2012 sostituendo (o
integrando, non è ancora chiaro) l’Efsf (v.) e che dovrebbe servire a
sostenere finanziariamente i singoli stati dell’eurozona
ETF Exchange Traded Funds si
tratta in sostanza di fondi di investimento, normalmente quotati in
borsa, il cui rendimento è collegato ad un indice sottostante, che può
essere azionario, obbligazionario o di altra natura; tra le altre
caratteristiche, tali fondi presentano il vantaggio di commissioni e
altri compensi da riconoscere ai gestori di solito molto più bassi che
nel caso dei normali fondi comuni di investimento, dal momento in
particolare che essi presuppongono una gestione soltanto passiva dei
fondi loro affidati
Euforia irrazionale tendenza,
che si manifesta sui mercati finanziari in certi periodi, a cavalcare
una bolla (v.) speculativa, acquistando titoli a valori molto superiori a
quelli che sarebbero ragionevoli. Il termine è stato a suo tempo messo
in auge dal presidente della Fed, A. Greenspan
Euribor
tasso di riferimento del mercato interbancario, mercato sul quale le
banche, per far fronte a momentanei scompensi di cassa, possono ottenere
prestiti da altri istituti di credito. In relazione alla crisi
finanziaria, tale tasso ha raggiunto ad un certo punto livelli elevati; i
tassi si differenziano comunque, in generale, a seconda della durata
del prestito (di solito, da una settimana a dodici mesi). L’euribor è
molto importante anche per i privati, perché, tra l’altro, viene di
frequente utilizzato come parametro di indicizzazione per i mutui
ipotecari a tasso variabile
Eurobond si tratta di
un progetto, originariamente proposto da Jacques Delors, secondo il
quale i vari paesi della zona euro dovrebbero emettere in comune titoli
del debito pubblico, titoli per i quali la responsabilità dei vari paesi
sarebbe congiunta. Rispetto a questa idea di base, ci sono poi delle
proposte operative anche molto diverse tra di loro, ad esempio per
quanto riguarda la percentuale del debito pubblico dei singoli stati che
sarebbe coperta da tali emissioni e per quello che concerne la
questione di chi dovrebbe essere l’ente incaricato di gestire la
partita. Si tratterebbe in ogni caso di un possibile strumento per
fronteggiare l’attuale crisi dell’euro. Al progetto appaiono, sino a
questo momento almeno, contrari la Germania e anche i paesi del Nord
Europa. Tra le obiezioni avanzate c’è quella che i paesi virtuosi
dovrebbero coprire le magagne di quelli troppo prodighi e poi che i
tassi di interesse sui titoli del debito pubblico emessi dagli stessi
paesi del Nord sarebbero gravati di interessi passivi molto più alti di
quelli attuali
FASB (Financial Accounting Standard Board) organismo
privato incaricato negli Stati Uniti di preparare e di aggiornare le
norme contabili sulla base delle quali le imprese devono redigere il
bilancio di esercizio
Financial restructuring quando
un paese, o anche un’impresa, si trova in una situazione di insolvenza,
di solito si mette in opera un intervento di ristrutturazione del suo
debito (riduzione dell’importo stesso, allungamento delle scadenze dei
pagamenti delle rate di restituzione, diminuzione dei tassi di interesse
sul capitale residuo, ecc.), collegato normalmente ad una serie di
obblighi da parte del paese/ impresa insolvente
Fire (finance, insurance, reale estate – finanza assicurazioni, attività immobiliari) con questa sigla si indicano i settori che sono stati quelli che hanno innescato e sostenuto la bolla (v.) che è poi scoppiata
Fiscal compact si
tratta di un’espressione coniata da M. Draghi e che fa riferimento a
quel sistema di norme, fortemente volute dalla Germania, messe a punto a
livello di Unione Europea nel dicembre 2011 e perfezionate nelle prime
settimane del 2012 e che fanno riferimento ad un maggior controllo sulle
finanze pubbliche dei vari paesi dell’area
Fondo salva stati v. EFSF
Foreclosure significa
nella sostanza “chiudere fuori”; con l’espressione si fa riferimento al
caso in cui si interrompe un’operazione di finanziamento immobiliare
con ipoteca, chiudendo “fuori di casa” il contraente, perchè egli non ha
pagato le rate relative al finanziamento stesso e il bene entra dunque
in possesso dell’istituto finanziatore. Il fenomeno delle foreclosure è
diventato un problema molto grave negli Stati Uniti a cui si sta
cercando in qualche modo, affannosamente e in modo confuso, di fare
fronte
Fair value v. Marked to market
FED (Federal Reserve)
è la banca centrale degli Stati Uniti. Attualmente il presidente della
riserva federale è B. Bernanke, mentre il precedente, A. Greenspan, è
stato accusato, ci sembra a ragione, di avere in modo sostanziale
contribuito alla scoppio della attuale crisi, in particolare con la sua
politica di bassi tassi di interesse e di denaro facile
Firewall
significa letteralmente “muro antincendio”; tale espressione nel
linguaggio finanziario si può meglio tradurre come “muro anticontagio” e
fa riferimento a quei provvedimenti che si possono prendere per evitare
che le difficoltà di un paese o di una banca si estendano ad altri
paesi o a tutto il sistema bancario
Fondi pensione una
delle conseguenze più rilevanti della crisi finanziaria è quella che i
pensionati attuali e quelli futuri, in particolare in paesi come gli
Stati Uniti e la Gran Bretagna, hanno visto ridimensionate le loro
prospettive di redditi futuri, in certi casi in maniera drastica.
Infatti, ad esempio negli Stati Uniti i fondi pensione hanno investito
in media il 70% circa delle loro risorse in titoli azionari. In Italia,
poi, si rivela il punto debole di una politica anche sindacale che ha
spinto alla creazione dei fondi pensione nel nostro paese
Fondi sovrani(sovereign funds)
fondi di investimento in cui si concentra un rilevante insieme di
risparmi di un dato paese, in particolare della Cina e dei paesi
petroliferi; tali risorse sono impiegate principalmente in azioni ed
obbligazioni, ma anche nell’acquisizione di imprese e i fondi
appartengono a degli stati o a delle banche centrali di tali stati, in
particolare di paesi asiatici e mediorientali
FSA(Financial Services Authority)
ente britannico incaricato della sorveglianza complessiva del sistema
finanziario del paese, per quanto riguarda quindi i mercati, la borsa,
le imprese. Il nuovo governo conservatore vuole peraltro chiudere l’ente
e passare i suoi poteri alla Bank of England
FSB Financial Stability Board (già
Financial Stability Forum) costituito nel 1999, tale organismo riunisce
periodicamente i responsabili dei governi, delle banche centrali e
delle autorità di vigilanza preposte al settore finanziario di tutto il
mondo; esso, che è in ogni caso un crocevia per lo scambio di
informazioni tra gli addetti ai lavori, ha il compito di promuovere
analisi e raccomandazioni volte ad assicurare la stabilità del sistema
finanziario a livello internazionale. È stato a lungo presieduto da
Mario Draghi, ma la sua attività è stata nella sostanza priva di grande
rilevanza
Futures contratti appartenenti alla
categoria dei derivati e che impegnano gli operatori a comprare o a
vendere un’attività a un prezzo prefissato a una data futura; essi
vengono trattati in borse specializzate
Glass-Steagall Act si
tratta di una legge, varata a suo tempo dopo la grande crisi del 1929,
che separava le attività di banca di deposito (v.) da quelle di banca di
investimento (v.). La legge è stata poi cancellata per mano del
presidente Clinton negli anni novanta, nel pieno dell’euforia
finanziaria. Con la crisi molti chiedono a gran voce il ritorno alla
situazione precedente
Goldman Sachs si
tratta della più prestigiosa e più redditiva banca di investimento
statunitense, anche molto interconnessa con il mondo politico negli
Stati Uniti e anche altrove (compresa l’Italia), che nel 2010 è stata
coinvolta in una serie di casi non propriamente edificanti, ampiamente
riportati dalla stampa e dai quali la sua reputazione esce fuori molto
appannata
Governance fa riferimento al sistema di
governo di un’organizzazione, in particolare di un’impresa; il nodo
principale, ma non il solo, di tale questione riguarda il rapporto tra i
poteri posseduti dagli azionisti e dai suoi rappresentanti da una parte
– nonché il loro meccanismo di nomina – e quello dei manager – nonché i
loro meccanismi di remunerazione – dall’altra. Si tratta di una grande
lotta in atto per il potere in molte grandi imprese occidentali
G-2 per alcuni il vero organismo informale che oggi governa il mondo e che è rappresentato dal binomio Stati Uniti-Cina
G-8
organismo, ormai archeologico, che raccoglie i sette paesi una volta
più industrializzati del mondo, compresa l’Italia, più la Russia
G-20
organismo che raccoglie, oltre ai paesi del G-8, anche quelli emergenti
più importanti, compresi, tra l’altro, la Cina, l’India, il Brasile.
Esso è nato di recente dalla consapevolezza che ormai i paesi
occidentali non sono assolutamente in grado di governare il mondo da
soli; ma i primi passi di tale organismo non sembrano in generale molto
brillanti
Grecia bisogna intanto onestamente ricordare che si
tratta di un paese storicamente molto poco incline al rispetto di
criteri di serietà finanziaria, tanto che dal momento ormai lontano
dell’indipendenza e sino a oggi esso si è sostanzialmente trovato in una
situazione di dissesto quasi permanente. Dopo l’ingresso nell’euro e
con la crisi è stato rivelato che i conti presentati dal paese erano
sistematicamente truccati da molti anni. Va sottolineato che a portare
degli squilibri rilevanti hanno contribuito le grandi spese sostenute
per i giochi olimpici del 2004; la crisi in atto, con la caduta delle
entrate e l’aumento delle spese per far fronte alle difficoltà, ha dato
un ulteriore colpo durissimo al paese. Esso si trova oggi al crocevia di
molte contraddizioni. La crisi del paese ha anche mostrato tutta la
debolezza della costruzione dell’euro, priva di meccanismi di
salvaguardia e di intervento in caso di difficoltà, senza una politica
economica a livello di Unione Europea, mentre la Germania, il paese
guida dell’Europa, si rinchiudeva in un egoismo nazionale miope. Mentre i
paesi europei per intervenire a favore del paese hanno richiesto
condizioni impossibili economicamente e socialmente, che aggravano le
difficoltà. Dopo il problema greco si sono affacciati alla ribalta
quelli dell’Irlanda, del Portogallo, della Spagna e poi anche
dell’Italia. Una cosa sembra quasi certa: o dall’euro usciranno
progressivamente tutti i paesi del Sud Europa, con la formazione quindi
di una moneta unica ristretta ai paesi del Nord o comunque la
frantumazione del sistema della moneta unica, oppure si procederà con
determinazione verso un’unione anche politica del continente
Green shots nei
primi mesi del 2009 si era diffusa tra alcuni economisti ed operatori
la convinzione che stessero spuntando i primi germogli della ripresa
economica
Haircut con questa espressione, che
significa letteralmente “taglio dei capelli”, si fa riferimento, nel
linguaggio finanziario, ad un’azione, sotto varie possibili forme, di
ristrutturazione del debito di uno stato o di un privato, riducendone in
sostanza l’ammontare
Hedge funds fondi di
investimento non quotati in borsa, a vocazione altamente speculativa. Un
hedge fund utilizza di solito meccanismi quali un leverage (v.)
elevato, per mobilitare un volume di capitali molto maggiore di quelli
messi in gioco dagli investitori del fondo, nonché il mercato dei
derivati. I suoi risultati sono, almeno in teoria, scollegati da quelli
dei mercati delle azioni e delle obbligazioni e le società di hedge fund
diffondono l’idea che attraverso le loro attività si può guadagnare
molto di più che con i normali fondi di investimento. La chiusura
forzata di due hedge fund controllati dalla banca di investimento Bear Stearns è stato, nel giugno del 2007, il primo atto della crisi del sub-prime. Nel
2008 una parte molto consistente del comparto è entrata in crisi e i
rendimenti si sono fortemente degradati; molte strutture del settore
hanno chiuso, mentre gli investitori cercavano con difficoltà di
ritirare i fondi a suo tempo collocati nel settore. Da allora il settore
ha registrato una serie di alti e bassi
Helicopter money (o helicopter drop of money) con
l’espressione “denaro lanciato giù dall’elicottero” si fa riferimento
all’arma estrema che le autorità monetarie possono utilizzare per far
fronte ad una crisi finanziaria in cui i redditi sono in
diminuzione, i mercati delle merci in declino, il denaro non circola e
si presenta il rischio di una deflazione (v.); si tratta in concreto di
inondare il mercato di liquidità in diversi possibili modi,
distribuendolo ai cittadini, magari anche, in ultima ratio,
lanciandolo dall’elicottero. Questa misura non è però priva di possibili
inconvenienti, quali la fuga dalla valuta del paese e l’innescarsi di
un alto livello di inflazione
High-frequency trading si
tratta di una tecnica sofisticata di compravendita di titoli sul
mercato da parte delle grandi organizzazioni finanziarie e che consiste
in sintesi nell’individuare in strettissimo anticipo, mediante complessi
programmi computerizzati e con la complicità degli organismi di borsa,
le tendenze che si vanno delineando su di un mercato e di orientare
istantaneamente quindi di conseguenza i propri investimenti
IASB (International Accounting Standard Board) organismo
internazionale incaricato di preparare e di aggiornare le norme
contabili internazionali ( v. IFRS), che indicano con quali criteri
bisogna redigere un bilancio d’esercizio; a tale organismo non
aderiscono sino ad oggi gli Stati Uniti che hanno un proprio organismo
specifico ( v. FASB) che lavora allo stesso obiettivo
IFRS (International Financial Reporting Standards) norme
contabili internazionali, messe a punto dall’International Accounting
Standard Board (IASB), che indicano con quali criteri specifici bisogna
valutare le singole voci che compongono un bilancio. Tali norme sono
state adottate a partire dal 2006 dall’Unione Europea per tutte le
società quotate in borsa; esse impongono, tra l’altro, per quanto
riguarda le attività finanziarie, la regola del marked to market (v.)
regola oggi, con la crisi, molto contestata e messa qua e la in dubbio
Index linked i prodotti finanziari index-linked sono assicurazioni sulla vita il cui andamento è correlato alle performance
di azioni, obbligazioni, o panieri di indici. La questione è venuta a
galla in Italia verso la metà del mese di settembre del 2008, quando,
con il fallimento della Lehman Brothers, si è scoperto che in alcuni
tipi di polizze sulla vita il nome dell’emittente-garante è nascosto
nella nota informativa; in molti casi si trattava proprio della Lehman,
mentre quello della compagnia che ha emesso la polizza è scritto in
grandi caratteri sul documento. Le compagnie assicurative non offrono in
generale alcuna garanzia di restituzione del capitale nominale, come
potrebbe sembrare ad un lettore non molto esperto, perché essa è fornita
dalla società – in questo caso sempre la Lehman – che ha emesso
l’obbligazione alla base della polizza, come è peraltro spiegato nei
prospetti informativi, che di solito quasi nessuno legge. I responsabili
delle società assicurative coinvolte nel problema hanno comunque
cercato di rimborsare in qualche modo i clienti danneggiati
Indignados Stephen
Hessel ha pubblicato nel 2011 un libretto dal titolo “Indignez Vous”
che ha avuto un grande successo, oltre che in Francia, in molti paesi
del mondo e che ha contribuito a dare origine a dei movimenti di
protesta prevalentemente giovanili in diversi luoghi contro l’attuale
situazione economica, sociale, politica, del mondo. Tra i movimenti più vigorosi si segnalano appunto quelli sorti in Spagna
Inflazione
aumento generalizzato e durevole dei prezzi dei beni e servizi in un
paese. Questa situazione corrisponde in genere ad una diminuzione del
potere d’acquisto di una moneta, il che significa che con la stessa
somma si denaro si possono acquistare meno beni e servizi di prima. La
Banca Centrale Europea ha tenuto a lungo alti nel 2008 i tassi di
interesse, nonostante le richieste contrarie del mondo produttivo,
appunto per timore di un aumento rilevante dei prezzi e solo
successivamente si è decisa ad abbassarli
Investitore razionale investitore
le cui decisioni, basate tra l’altro su tutte le informazioni
disponibili sul mercato, sono dettate esclusivamente dalle aspettative
di rendimento/rischio legate ai singoli titoli; l’ipotesi
dell’investitore razionale è alla base di gran parte delle teorie
finanziarie e la crisi recente ha contribuito a mostrare la sua
sostanziale infondatezza
Investitori istituzionali
sono compresi in questa categoria, in particolare, i fondi comuni di
investimento, i fondi pensione, le società di assicurazione, ma anche i
fondi di private equity e gli hedge fund. L’ingresso nell’ultimo periodo
di queste categorie di investitori in modo massiccio nel capitale delle
imprese, finanziarie e non finanziarie, ha aperto una grande lotta di
potere all’interno delle imprese quotate in borsa (v. governance) e ha
spinto comunque i manager delle stesse imprese, incentivati anche da un
sistema retributivo centrato sui risultati economici ottenuti, a
prendersi maggiori rischi per aumentare i rendimenti. Questo ha
contribuito in misura rilevante, poi, allo scoppio delle difficoltà in
atto
Ipotesi del mercato efficiente secondo tale
ipotesi i prezzi dei titoli in borsa riflettono pienamente e
istantaneamente tutte le informazioni disponibili sui titoli stessi. In
altri termini, non si può battere il mercato e i titoli non sono mai né
sopravalutati né sottovalutati. L’ipotesi non è solo importante in sé,
ma essa sta anche alla base di una parte consistente della teoria
finanziaria. Anche la recente crisi ha mostrato la fallacia di tale
impostazione
Islanda la crisi finanziaria non ha
toccato soltanto le banche e le imprese; essa ha successivamente
riguardato anche numerosi paesi, anche europei, in parte anche in
relazione alla crisi delle stesse banche ed imprese. Il primo a essere
colpito, e in misura rilevante, è stato fra tutti a suo tempo l’Islanda,
paese nel quale le banche nazionali si sono in passato fortemente
indebitate all’estero, per finanziare in particolare una loro forte
espansione internazionale e un processo di diversificazione verso altri
settori. Con le difficoltà del mercato dei prestiti, il paese ha a un
certo punto praticamente fatto bancarotta
LBO (Leveraged Buy-Out) operazione
finanziaria che permette l’acquisto di una società grazie ad un elevato
effetto di leva: i promotori non mettono nella partita che una parte
modesta dei capitali necessari, mentre la quota più rilevante è
assicurata dal ricorso a un prestito; questo è contratto da una società,
cosiddetta società veicolo, di solito creata ad hoc dagli
acquirenti ed è tale struttura che rimborsa i debiti grazie al flusso
dei dividendi della società acquisita. In alternativa, tali debiti
vengono scaricati sulla stessa società acquisita, fondendo la società
veicolo con l’impresa oggetto della scalata. Tale tecnica è in
particolare utilizzata dai fondi di private equity
Lender of last resort (v. prestatore di ultima istanza)
Leva finanziaria (v. leverage)
Leva negativa (v. leverage)
Leverage (leva finanziaria) utilizzazione
del debito al fine di accrescere il livello delle risorse disponibili
per, ad esempio, sviluppare un maggior livello di attività. Una delle
ragioni per lo scoppio della crisi del subprime, come di molte crisi
precedenti – tra cui, quella del 1929 – è proprio quello che le
istituzioni finanziarie, nel nostro caso le banche, le banche di
investimento, i privati, gli hedge funds, i fondi di private equity,
hanno fatto ricorso a un troppo alto livello di debito. Così la Goldman
Sachs, la più prestigiosa banca di investimento e a capo della quale è
stato lungamente l’attuale ministro del tesoro Usa, H. Paulson,
presentava, alla metà del 2008, un rapporto mezzi propri/debiti che era
pari a circa uno a trentadue. È quindi ora in atto, tra mille
difficoltà, un’operazione di deleveraging (v.). Ma, in periodi di
difficoltà, l’effetto di leva può esercitarsi anche in senso negativo,
contribuendo ad ampliare la caduta di un’istituzione. Se ad esempio i
risparmiatori chiedono indietro i loro soldi a un hedge fund, questo,
per restituire ad esempio mille euro, per non aggravare il suo livello
di indebitamento, è costretto a vendere in tutta fretta sul mercato
titoli per cinquemila euro, contribuendo ad aumentare le perdite per la
conseguente caduta dei prezzi degli stessi titoli in borsa
Liquidità
capacita di un’impresa, di una banca, di una qualsiasi organizzazione
economica, a far fronte ai suoi impegni finanziari di breve termine.
Molte banche, durante la crisi, si sono ritrovate con una liquidità
molto scarsa anche per il pratico azzerarsi di alcune fonti di
approvvigionamento di denaro, quale, in particolare, il mercato
interbancario (v.), prosciugatosi nella sostanza perché da un certo
punto in poi nessuna banca si è più fidata a prestare dei soldi a
nessun’altra
Living wills tra le misure che sono
state proposte per evitare future crisi sistemiche c’è anche quella che
prevede che le grandi banche preparino in anticipo i piani e gli
strumenti per una loro liquidazione ordinata in caso di crisi
Longevity risk è
un rischio presente nelle imprese assicurative che operano nel mercato
delle polizze vita, nonché nei fondi pensione; esso consiste nella
possibilità che i soggetti assicurati, o che percepiscono una pensione,
vivano in media più a lungo di quanto previsto nei calcoli. Tale rischio
può essere ridotto o annullato sul mercato attraverso degli speciali
tipi di contratti
Madoff H. v. Ponzi scheme
Marked to market
metodo di valutazione di un contratto o di un attivo finanziario
utilizzando il suo prezzo di mercato. I principi contabili
internazionali, adottati anche dai paesi dell’Unione Europea, così come
le regole in proposito varate da tempo negli Stati Uniti, tendono a
seguire ormai tale regola, che tende, per sua natura, ad accentuare,
aggravandoli, i movimenti di un mercato. La regola, per i molti problemi
insorti, è stata sospesa temporaneamente nell’ottobre del 2008 sia
negli Stati Uniti che nell’Unione Europea
Mercato interbancario
mercato sul quale gli istituti di credito possono ottenere dei
prestiti, di solito a breve e a brevissimo termine, da altri istituti di
credito. Durante la crisi questo mercato si è bloccato per la mancanza
assoluta di fiducia tra le varie banche
MBS (Mortgage Based Security) titolo,
sottocategoria degli ABS (v.), garantito da crediti ipotecari. Un
titolo di questo genere si costruisce mettendo insieme molti mutui
ipotecari e frutta un rendimento che viene finanziato con il pagamento
degli interessi da parte dei mutuatari
Minsky H. l’economista
statunitense che forse meglio di ogni altro aveva già diversi anni fa
analizzato i meccanismi delle crisi finanziarie attraverso le sue varie
fasi e aveva in particolare descritto il ruolo delle banche nelle
stesse, che lo studioso vedeva come quello di destabilizzatori endogeni
dei mercati finanziari. Una sua idea di base è quella che, per
permettere un tranquillo svolgimento delle attività economiche private,
bisognerebbe socializzare il sistema del credito
Minsky moment nell’analisi
delle varie tappe di una bolla finanziaria l’economista (v. Minsky),
discepolo di Keynes, parla appunto di un momento, che dal suo nome è
conosciuto come Minsky moment, nel quale una situazione di euforia da il
via ad un’ondata di panico
MLBO (Management Leveraged Buy-Out)
è una variante del LBO (v.); nell’MLBO il promotore dell’operazione è
costituito da un gruppo di manager della stessa azienda in via di
acquisizione
Moral hazard (rischio morale o comportamento opportunistico)
comportamento particolare di un agente economico, che, essendosi ad
esempio assicurato contro il rischio, non prende più delle precauzioni
contro la realizzazione dello stesso rischio; a volte, l’agente nasconde
anche alle controparti la reale consistenza dell’alea. Così, il fatto
che il rischio di solvibilità dell’acquirente di un mutuo potesse essere
scaricato sul mercato attraverso meccanismi di assicurazione o di
cartolarizzazione ha spinto le istituzioni finanziarie a non guardare
troppo per il sottile alla capacità di restituzione dei contraenti. Così
con la crisi si è scoperta l’esistenza di un moral hazard gigantesco,
con i banchieri che si sono presi rischi eccessivi: sino a quando le
cose sono andate bene, essi hanno intascato dei profitti enormi, quando
poi con la crisi sono cominciate le perdite esse sono state scaricate
sui contribuenti
Monoline imprese specializzate
nell’assicurare le emissioni obbligazionarie. All’inizio, negli Stati
Uniti, tali strutture si concentravano nell’assicurazione delle
emissioni pubbliche degli enti locali del paese; ma esse si sono poi
diversificate in direzione dei titoli delle imprese, legandosi
fortemente anche alle emissioni collegate al sub-prime. Da qui
sono sorti gravi problemi per le imprese del settore. La AIG, la più
grande società di assicurazione del mondo, è entrata in crisi profonda
anche per la sua esposizione in tale mercato ed è stata salvata soltanto
dall’intervento del governo federale Usa
Narrow banking
si tratta dell’idea, accarezzata da diversi esperti, secondo la quale
per superare la crisi si dovrebbe restringere il campo di attività delle
banche ordinarie, riportandolo soltanto ai suoi compiti tradizionali –
che sono, tra l’altro, quelli di raccogliere il risparmio tra i
depositanti e fare prestiti all’economia, gestire il sistema dei
pagamenti dei privati e delle imprese, ecc – e riducendo molto o
cancellando del tutto la possibilità per gli istituti di prendersi dei
rischi elevati
Neoliberismo ideologia dominante
negli ultimi decenni, almeno nei paesi occidentali e che predica la
riduzione al minimo dell’intervento dello stato in economia, le
liberalizzazioni, la deregolamentazione anche nel settore finanziario,
le privatizzazioni, con il convincimento che il mercato, lasciato a se
stesso, è in grado di risolvere in ogni caso i problemi meglio
dell’intervento pubblico. Una variante di tale dottrina, che ha preso il
nome di Washington Consensus, è quella applicata dagli organismi
internazionali, quali la Banca Mondiale e il Fondo Monetario
Internazionale, ai paesi del Terzo Mondo
Ninjas
la categoria più a rischio dei sottoscrittori di prestiti sub-prime; fa
riferimento a dei privati che hanno ottenuto in passato dei mutui pur
essendo senza reddito, senza lavoro e senza alcun patrimonio a
disposizione (la sigla significa no income, no job, no asset)
Obbligazione (bond)
titolo rappresentativo di un credito, emesso da una società, da un ente
pubblico, o da altre organizzazioni. Il proprietario, o portatore del
titolo, ha diritto a ricevere periodicamente degli interessi (a tasso
fisso, a tasso variabile, o indicizzati) durante la vita
dell’obbligazione – che di solito è di lungo termine – e a recuperare il
capitale alla scadenza. Esistono varie categorie di obbligazioni, tra
cui quelle convertibili, cioè eventualmente trasformabili
successivamente in azioni
Occupy Wall Street tra i
movimenti prevalentemente giovanili che protestano nell’ultimo periodo
in varie forme contro l’attuale assetto del sistema finanziario
nazionale ed internazionale si distingue tra l’altro quello
statunitense, appunto denominato Occupy Wall Street. Le rivendicazioni
del movimento si concentrano in particolare intorno a tre temi
specifici: la cattiva gestione del sistema finanziario, le remunerazioni
troppo elevate degli alti dirigenti di molte organizzazioni, la riforma
del sistema fiscale, che oggi favorisce i ricchi (l’1% della
popolazione contro il 99%)
Offbalance-sheet (attività e passività fuori bilancio)
con l’espressione si fa riferimento ad attività e passività che
vengono, attraverso vari meccanismi, tenute fuori dal bilancio di
un’impresa industriale o di una banca, per non appesantirlo e/o per
nascondere al mercato e/o al fisco la reale situazione di un’impresa.
Attraverso tali meccanismi moltissime banche di molti paesi hanno negli
scorsi anni nascosto anche agli organismi regolatori nazionali la reale
consistenza delle loro operazioni e il reale livello dei rischi nei
quali incorrevano
Offshore le società o le banche
collocano di frequente la loro o una delle loro sedi in un paese
offshore, cioè uno stato a bassa imposizione fiscale e/o a bassa
trasparenza informativa, per godere dei vantaggi di tale posizione. Lo
fanno, ad esempio, quasi tutti gli hedge fund. L’esistenza di
questi paradisi fiscali, che raggiungono complessivamente il numero di
molte decine, rendono problematico qualsiasi tentativo di nuova e più
stringente regolamentazione del sistema finanziario dei vari paesi. Ma
non sono in pochi a sostenere che nella sostanza i principali paesi
off-shore siano in realtà gli Stati Uniti e la Gran Bretagna
Opzione (option)
contratto, sottospecie della categoria dei derivati (v.), che dà il
diritto, ma non l’obbligo, di vendere o di acquistare una certa attività
a uno specifico prezzo durante uno specifico periodo o a una certa data
Over the counter (OTC) con questa espressione si
fa riferimento alla negoziazione di titoli che avviene al di fuori della
borsa. Gran parte degli strumenti derivati e di altri tipi di titoli
coinvolti pesantemente nella crisi vengono appunto trattati al di fuori
dei mercati regolamentati, in un far west senza regole
Paracadute d’oro (golden parachute) clausola
inserita nel contratto di lavoro di un alto dirigente d’impresa e che
prevede una liquidazione molto elevata in caso di licenziamento. Il tema
è venuto alla ribalta con l’uscita di scena di molti manager degli
istituti bancari e assicurativi in difficoltà, che hanno incassato a suo
tempo in parecchi casi somme di denaro molto grandi, anche diverse
decine di milioni di dollari e in qualche caso anche superiori ai 150
milioni, almeno negli Stati Uniti
Paradiso fiscale (v. offshore)
Paulson H.
il ministro del tesoro statunitense sotto G. W. Bush che ha gestito,
con competenza tecnica da una parte, ma anche per altro verso
maldestramente, i provvedimenti governativi statunitensi messi in opera
per far fronte alla crisi, di cui a suo tempo egli stesso, come
responsabile per molti anni della più grande banca di investimento di
Wall Street, la Goldman Sachs, aveva contribuito a porre le premesse
Pigs o Piigs con
l’espressione si fa riferimento ai paesi facenti parte dell’Unione
Europea che si sarebbero mostrati meno virtuosi degli altri sul piano
della gestione dell’economia e delle finanze pubbliche; si tratta di
Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna
Politiche di rientro
si richiede da più parti a gran voce che gli stati preparino al più
presto dei piani di rientro dai deficit pubblici e dai livelli di
indebitamento raggiunti con la crisi e con gli interventi di
contenimento della stessa. Si scontrano su questo fronte quelli che
vorrebbero interventi molto solleciti e quelli invece che, valutando che
la situazione economica dei paesi occidentali è ancora molto fragile,
vorrebbero invece attendere che essa si consolidi
Ponzi scheme (schema di Ponzi) viene
chiamato in tale modo dal cognome di un truffatore di origine italiana
che, nel periodo tra le due guerre, imperversò per un po’ negli Stati
Uniti, inventando un modo originale per fare denaro – tale strada è
stata peraltro seguita negli anni cinquanta anche in Italia da un certo
Giuffrè, il cosiddetto banchiere di Dio e successivamente da altri. Lo
schema ha acquisito una nuova notorietà con lo scandalo Madoff di fine
2008. Esso consiste molto sommariamente nel raccogliere denaro tra i
risparmiatori ed anche tra istituzioni finanziarie importanti, come in
quest’ultimo caso, promettendo guadagni molto forti. In effetti, nei
primi tempi ritorni di tutto rilievo vengono versati ai depositanti
utilizzando le somme versate dai nuovi clienti, attirati appunto dal
positivo andamento delle cose. Ma poi accade qualche incidente – in
questo caso, a un certo punto, diversi clienti, a corto di liquidità per
effetto della crisi, hanno chiesto indietro almeno una parte dei loro
soldi – e la truffa viene allo scoperto
Premio per il rischio la
teoria finanziaria afferma che normalmente gli investitori sono avversi
al rischio e che essi richiedono quindi un rendimento in più, rispetto a
quello delle attività prive di rischio – quali sono considerati i
titoli di stato –, per investire in attività rischiose. Più alto è il
rischio, poi, maggiore dovrà essere il premio per il rischio (v. anche
la voce “rapporto rischio-rendimento”)
Prestatore di ultima istanza (lender of last resort) banca
centrale che, in caso di necessità, presta delle liquidità ad una banca
commerciale o ad un altro ente che è in una situazione di difficoltà di
pagamenti. È quanto è successo durante la crisi del sub-prime, ciò che
ha contribuito a risollevare la situazione di diversi istituti, anche
perché le banche centrali si sono messe a prestare del denaro a tassi
bassissimi o nulli. La Banca Centrale Europea (v.) non ha a tutt’oggi il
ruolo di prestatore di ultima istanza
Private equity
attività finanziaria consistente in una presa di partecipazione, molto
spesso di controllo, da parte di organismi specializzati, in un’impresa
che si pensa abbia un prezzo sottovalutato; tale impresa viene in genere
ristrutturata e poi di nuovo ceduta sul mercato, di solito entro pochi
anni, sperabilmente con un profitto
Prociclica Una
politica monetaria o una regola contabile o finanziaria sono
procicliche quando esse accentuano l’andamento normale di un ciclo
economico, spingendolo ancora più in alto durante la fase ascendente e
accentuando il suo andamento verso il basso durante quella discendente;
durante la crisi si è scoperto che le regole contabili, i meccanismi di
Basilea2, il comportamento degli hedge fund e delle stesse banche
andavano appunto in tale direzione
Prodotto strutturato prodotto
finanziario nel quale la natura del rischio sottostante
(un’obbligazione d’impresa, un insieme di crediti, ecc.) è stato
trasformato. Ad esempio un’obbligazione strutturata consiste in genere
in un titolo nel quale alla componente ordinaria si aggiungono uno o più
derivati. La componente obbligazionaria vera e propria garantisce il
rimborso del capitale alla scadenza, mentre invece la componente
derivata determina la variabilità del rendimento dei tassi di interesse
Proprietary trading con
l’espressione si fa riferimento all’attività di speculazione in proprio
sui mercati finanziari e di altro tipo effettuata dai soggetti
finanziari. Molti sono convinti della necessità di proibire alle banche
di deposito, o, almeno, di limitare al massimo tale attività, fonte di
una presa di rischi spesso molto elevata v. Volckler rule
Protezionismo finanziario con
la crisi si è qua e là manifestata qualche tendenza da parte degli
stati a cercare di limitare le attività delle banche del proprio paese
al di fuori dei confini
Punto base unità di misura
dei tassi di interesse; essa indica un centesimo di punto percentuale.
Un aumento di trenta punti base in un tasso di interesse significa un
incremento di 0,30 punti percentuali
Quantitative easing con
questa espressione si fa riferimento a una possibile politica delle
banche centrali dei vari paesi usata normalmente in momenti difficili e
che consiste nell’allargare i cordoni della borsa prestando al sistema
bancario importi di denaro quantitativamente più rilevanti di quanto accada in tempi normali, attraverso in particolare l’acquisto di titoli posseduti dalle stesse banche
Rapporto rischio-rendimento
una delle poche “leggi” della finanza che gode di una rilevante
giustificazione reale è quella che il rendimento di un investimento
dovrebbe essere correlato al suo livello di rischio: più alto il
rendimento ottenuto, più alto il rischio incontrato. Nell’ultimo periodo
le istituzioni finanziarie, ma anche moltissimi investitori privati,
hanno ricercato rendimenti elevati per i loro impieghi di denaro e per
ottenerli hanno preso dei rischi spesso molto forti. Per un certo
periodo la cosa è andata avanti tranquillamente, poi il castello di
carte è crollato, perché i rischi si sono fatti avanti
Rating (classificazione, o votazione)
le agenzie di rating forniscono, su richiesta e a pagamento da parte di
un’impresa, di un ente pubblico, di un’organizzazione, una valutazione
sulla qualità dei titoli che saranno emessi o sono stati emessi da tali
enti; la valutazione può cambiare nel tempo. Uno degli aspetti dello
scatenamento della crisi attuale è stata costituita dal fatto che le
agenzie hanno dato una valutazione troppo ottimistica dei titoli
derivati dai prestiti sub-prime. Una delle ragioni dei pessimi risultati
ottenuti da tali agenzie risiede nel fatto che esse vengono pagate
dalle stesse organizzazioni che devono sottoporre a giudizio di
affidabilità, trovandosi quindi in un rilevante conflitto di interessi.
Nonostante le ripetute dimostrazioni di una mancanza di affidabilità di
questi enti, i loro giudizi continuano a condizionare pesantemente anche
le stesse vite dei vari stati nazionali (v. AAA)
Recessione
in un ciclo economico la recessione è una fase di diminuzione almeno
relativamente passeggera dei livelli di attività economica. Secondo una
definizione utilizzata ormai da tutti, ci si trova in una situazione di
recessione quando si registra una diminuzione, in genere non drammatica,
dei livelli del pil per almeno due trimestri. Si parla invece di
depressione (v.) se la diminuzione del pil dura più a lungo ed è più
profonda
Rientro (v. politiche di rientro)
Ripresa a V, a U, a W, L si
dibatte da tempo tra gli esperti su quale tipo di andamento economico
si avrà nel prossimo futuro, dopo la crisi. C’è chi pensava a una
ripresa rapida, netta e decisa, con la forma ad V, ma tale situazione
non si è verificata, chi ad un periodo di stagnazione o di ripresa
lenta, cui dovrebbe seguire una crescita più decisa, ad U, chi a una
ripresa cui seguirà una ricaduta e successivamente una nuova ripresa, a W
(v. double dip), chi infine invece immagina il permanere per molto
tempo di una situazione di sostanziale stagnazione, originandosi così
una forma ad L, chi infine ad una ripresa debole cui seguirebbe di nuovo
una situazione di stagnazione
Riscadenziamento quando
un debitore, compreso uno Stato, non riesce a far fronte al pagamento
dei suoi debiti alla scadenza si può addivenire a una soluzione
concordata tra il creditore e lo stesso debitore, o invece di tipo
unilaterale da parte del debitore e che può consistere ad esempio nel
riscadenzamento dei debiti, allungandone di solito appunto la scadenza;
la misura può essere anche accompagnata o meno da una riduzione dei
tassi di interesse che gravano sul debito e/o dello stesso valore
capitale dello stesso
Rischio di controparte rischio
legato al possibile fallimento di una delle due parti in una
transazione; tale parte non potrà così più pagare o consegnare all’altra
quello che si era impegnata a comprare o a vendere; ci si può coprire
da tale rischio ad esempio comprando un cds (v.)
Rischio di credito nel
mondo finanziario si definisce come rischio di credito la possibilità
che chi abbia preso del denaro a prestito sotto una qualche forma non
restituisca poi alla scadenza in tutto o in parte il dovuto, producendo
così una perdita a chi aveva prestato i fondi
Rischio sistemico nell’attuale
situazione del sistema bancario internazionale si teme che le
difficoltà che sorgono in un punto del sistema, ad esempio la crisi di
una banca o di qualche hedge fund, possano innescare una crisi
generale, o di sistema, per le interconnessioni di una singola
istituzione o di un tipo di istituzione, con il resto del sistema
finanziario
Rischio sovrano fa riferimento al
rischio che i titoli emessi da uno stato e dagli organismi da esso
controllati non vengano in tutto o in parte onorati alla scadenza
RMBS (Residential Mortgage-Backed Security) è una sottospecie degli ABS (v.), in cui la garanzia del titolo è legata al rendimento di un mutuo immobiliare ipotecario
ROE (Return On Equity)
è un indice finanziario molto usato dalle imprese e dai mercati per
misurare il rendimento dei capitali investiti da un privato, da una
banca, da una qualsiasi organizzazione, in delle attività, che possono
essere azioni, obbligazioni, materie prime, ecc. Tale indice misura il
rapporto tra l’utile netto ottenuto in un certo periodo – di solito un
anno – su di un investimento e il capitale proprio impiegato in
quell’investimento. All’origine della attuale crisi sta anche la volontà
da parte degli investitori di aumentare al massimo tale rendimento. E
in effetti molte banche, sino al 2007, avevano raggiunto una redditività
molto elevata, cosa che, in generale, non si può fare senza prendersi
dei rischi molto elevati. Successivamente, con la crisi, i rendimenti in
termini di roe sono fortemente diminuiti. Ora tutto sembra ritornare a
una precaria “normalità”
SEC (Security Exchange Commission)
è l’organismo messo in piedi dopo la crisi del 1929 negli Stati Uniti
per la vigilanza sulla borsa; a tale organismo si sono poi più o meno
ispirati consimili organizzazioni create in seguito negli altri paesi e
tra questi, molto più tardi, anche la nostra Consob
Securitisation v. cartolarizzazione
Security
letteralmente titolo; si fa riferimento sia ai titoli azionari che
obbligazionari, che titoli a metà strada tra le due forme, quali
obbligazioni convertibili o azioni di risparmio o privilegiate
Shadow financial system con
la crisi è venuto alla luce il fatto che molte grandi banche
nascondevano una parte consistente delle loro attività, specialmente
quelle più rischiose, in delle strutture societarie ombra, non inserite
comunque nel bilancio consolidato delle stesse banche, attraverso
diverse possibili forme giuridiche (v. anche le voci “off balance-sheet”
e “siv”). Più in generale con l’espressione si fa riferimento
all’insieme degli enti ed organismi finanziari che non sono soggetti a
meno regole delle banche
Short selling la pratica
di vendere delle azioni senza averne la proprietà, sperando di
ricomprarle più tardi, al momento di consegnarle al compratore, ad un
prezzo inferiore, realizzando così un profitto. Una variante di questo
tipo di operazioni consiste nel farsi prestare i titoli da qualcuno e di
restituirli poi, anche in questo caso, quando i prezzi saranno
sperabilmente scesi. A metà settembre del 2008, nel pieno della crisi,
la pratica dello short selling è stata limitata sia a Wall Street che a
Londra perchè essa è stata accusata, non a torto, di contribuire a far
crollare i prezzi dei titoli; un operatore, spesso un hedge fund, che
avvia un’operazione di short selling, cerca di spingere, in vari modi,
il prezzo di mercato del titolo verso il basso ed in certi casi è
tentato, tra l’altro, anche di diffondere false voci in borsa per far
scendere il suo valore.
Sifi Istituzioni
finanziarie sistematicamente rilevanti; con l’espressione si fa
riferimento a quelle istituzioni finanziarie il cui fallimento o le cui
difficoltà gravi potrebbero essere sistematicamente rilevanti, cioè
influire in maniera importante sull’andamento di altre istituzioni e del
sistema finanziario nel suo complesso. Il G20 di Cannes del novembre
2011 ha individuato, a livello mondiale, 29 istituti ritenuti
sistematicamente rilevanti; tra di essi, l’italiana Unicredit. Tali
istituti dovrebbero incrementare il loro livello di capitalizzazione al
di là anche di quelli indicati da Basilea 3 (v.)
Sistemic risk v. rischio sistemico
SIV (Structured Investment Vehicle)
nel corso degli ultimi anni molte banche, per aumentare il rendimento
dei loro mezzi propri (v. Roe), hanno ceduto una gran parte dei loro
rischi a delle entità non bancarie, sempre peraltro da loro controllate
ma non contabilizzate nei loro bilanci, emettendo delle
cartolarizzazioni (v.) e collocandole in tali entità. Riducendo così il
livello delle loro attività e quello dei rischi di tali attivi, hanno
potuto mantenere basso il loro capitale, rispettando formalmente, anche
se non sostanzialmente, le regole imposte dalle autorità monetarie e da
Basilea (v.). I Siv si finanziano di solito a breve termine, emettendo
carta commerciale. Si è creato così, per altro verso, un gigantesco
sistema bancario ombra (v. shadow financial system), di cui tutti
conoscevano peraltro l’esistenza ma che facevano finta di non vedere
Società veicolo v. SIV
Solvibilità
capacità di un’impresa a far fronte ai suoi impegni finanziari di
medio-lungo termine. Essa si misura ad esempio analizzando il rapporto
tra il capitale proprio e i debiti; maggiore tale rapporto, maggiore la
solvibilità. Le regole cosiddette di Basilea 2 e di Basilea 3 (v.)
prevedono appunto che le banche debbano possedere un certo rapporto
minimo tra mezzi propri e debiti, rapporto anche collegato al livello di
rischio dei loro impieghi di denaro
Sottostante viene
definita come attività sottostante qualsiasi attività sulla quale è
costruito un prodotto derivato (v.). Si può trattare di un’attività
finanziaria (azioni, obbligazioni, buoni del tesoro, divise, indici di
borsa, ecc.), o fisica (materie prime agricole o minerali, ecc.)
Spending review con
l’espressione si fa riferimento a un’analisi dettagliata per
individuare all’interno del settore pubblico (ma l’esercizio si potrebbe
svolgere anche all’interno di un’organizzazione privata) in quali aree è
possibile e di quanto tagliare le spese, facendo peraltro ovviamente
anche riferimento alle attività svolte dalle singole unità organizzative
sotto esame
Spread si tratta della differenza tra i
tassi di interesse di riferimento negoziati in un mercato (ad esempio,
l’euribor sul mercato dei prestiti interbancari, v.) e i tassi pagati da
una persona o una società quando prende a prestito del denaro; più alto
è considerato il rischio del prenditore, più alto lo spread. Si
dice spread anche la differenza tra prezzi di acquisto e di vendita di
un bene su di un mercato organizzato. Da diversi mesi preoccupa nel
nostro paese in particolare la forte crescita dello spread tra i titoli
pubblici italiani e quelli tedeschi
SPV(Special Purpose Vehicle) equivalente, ai nostri fini, a un SIV (v.)
Stagflazione
l’espressione deriva dalla fusione delle parole “stagnazione” e
“inflazione” e designa una situazione economica nella quale si
verificano una riduzione rilevante nei tassi di crescita dell’economia e
un tasso di inflazione elevato. Si tratta di un pericolo a cui oggi
sembra potenzialmente esposto il nostro continente
Stock grants distribuzione
gratuita di azioni ai manager di un’impresa, distribuzione di solito
collegata, almeno in teoria, all’ottenimento di certi risultati a
livello aziendale; si tratta di una leva complementare o alternativa a
quella delle stock options (v.) e dei bonus (v.)
Stock option plans
piani, complementari o alternativi a quelli delle stock grants (v.) e
dei bonus (v.), che accordano ad un manager il diritto ad acquistare in
futuro dei titoli azionari della società in cui egli lavora ad un prezzo
prefissato. Tale meccanismo dovrebbe spingere lo stesso manager ad
accrescere con il suo lavoro il valore di tali titoli, ciò che gli
dovrebbe permettere di realizzare un guadagno anche importante
rivendendoli. È anche per tale via che i manager di una impresa ricevono
alla fine una remunerazione molto elevata, anche quando i risultati
ottenuti dalla loro società sono stati in realtà molto modesti, dato che
i meccanismi di fissazione del prezzo dell’opzione sono spesso
addomesticati
Stress test si tratta di analisi di
resistenza di un istituto bancario a possibili eventi negativi; sulla
base di tali test si individuano di solito quali sono le banche
maggiormente esposte e quali misure patrimoniali e di altro tipo esse
dovrebbero prendere per far fronte alla situazione. L’esercizio è stato
negli ultimi anni effettuato, sia per quanto riguarda gli Stati Uniti
che l’Unione Europea, con riferimento agli istituti di maggiori
dimensioni
Stretta creditizia v. credit crunch
Sub-prime (al di sotto del livello primario) il credito sub-prime fa
riferimento ad un prestito immobiliare a rischio elevato, perché
concesso a delle persone il cui livello di ricchezza e di reddito è
scarso e che rischiano dunque di non poterlo restituire. Questo in
contrasto invece con i prestiti di livello prime, quelli cioè concessi a
persone che hanno ampiamente i mezzi per restituirli. Il caso peggiore è
quello che fa riferimento ai cosiddetti prestiti ninjas (v.). Per
compensare in qualche modo tale livello di rischio, i prestiti sub-prime
sono concessi a dei tassi di interesse elevati, che possono quindi
attirare l’attenzione di chi ricerca rendimenti elevati per i suoi
investimenti. Il fenomeno, com’è noto, è stato all’origine della crisi
ancora in atto nel mondo occidentale
Synthetic CDO v. cdo sintetici
Swap strumento
finanziario della categoria dei derivati (v.) che permette di ridurre o
annullare i rischi di cambio, di tassi di interesse, di credito,
attraverso lo scambio, tra due operatori con interessi o previsioni
diverse, dei flussi posseduti in valute diverse o dei flussi relativi ai
tassi di interesse
Summit incontri al vertice.
Negli ultimi tempi sono balzati all’attenzione del mondo quelli che si
svolgono tra i paesi del G-20 (v.) e quelli che hanno luogo tra il
cancelliere tedesco A. Merkel e il presidente francese N. Sarkozy, che
spesso precedono una riunione dei paesi dell’eurozona e che dovrebbero
servire a risolvere le periodiche crisi dell’euro, per la verità
normalmente senza grandi risultati
Tarp (Troubled Assets Relief Program) è
il nome dato al programma di lotta alla crisi finanziaria, per un
importo di 700 miliardi di dollari, messo a punto nel settembre 2008
dall’allora ministro del tesoro Usa, H. Paulson e dal responsabile della
riserva federale, B. Bernanke, che è stato poi approvato dalle due
Camere con qualche modifica; esso ha suscitato anche molte critiche da
parte di politici, economisti, giornalisti e dalla stessa opinione
pubblica
TCR (Transfer of Credit Risk) trasferimento del rischio di credito attraverso i meccanismi della cartolarizzazione (v.) e dell’assicurazione (v. monoline)
Texas ratio
viene anche così chiamato un indice che misura il livello di
patrimonializzazione delle banche; esso mette in rapporto il livello dei
loro mezzi propri con quello dei debiti
Titoli tossici v. toxic assets
Tobin tax negli
anni settanta l’economista J. Tobin ha proposto l’istituzione di una
tassa, sia pure con un’aliquota molto bassa, su tutte le transazioni
valutarie, al fine di limitare i movimenti internazionali speculativi di
capitale e di ridurre le fluttuazioni nei rapporti di cambio delle
monete. Tale proposta è stata ripresa con diverse varianti di recente,
in relazione alla crisi. Così, ad esempio, ne ha parlato il primo
ministro britannico, Gordon Brown, nel 2009, proponendo di istituire una
tassa su tutte le transazioni finanziarie. Il ricavato, che sarebbe
comunque molto cospicuo, potrebbe essere utilizzato, secondo anche le
proposte degli altermondialisti, per combattere la povertà nel mondo.
L’ipotesi di una tassa sulle transazioni finanziarie e/o sui bilanci
delle banche si sta facendo ora strada anche in diversi altri paesi
europei e viene riproposta in particolare da A, Merkel e da N. Sarkozy;
si è associato in qualche modo all’idea anche il governo Monti
Too big to fail si
dice di quelle banche che sono troppo grandi per essere lasciate
fallire e che quindi, in caso di crisi, devono essere salvate per
evitare che la loro chiusura comporti danni molto rilevanti al resto del
sistema finanziario e dell’economia. Si sono avanzate molte proposte
per ridurre o annullare questo problema
Toxic assets
attività che presentano gravi problemi a essere vendute sul mercato
senza perdite molto rilevanti; si fa riferimento in particolare, ma non
solo, ai titoli legati alla crisi del sub-prime
Trader i trader sono negoziatori
di valori, titoli o altri beni, assunti da una banca o da una società
di borsa per svolgere appunto attività di trading (v.)
Trading attività
di acquisto o di vendita di titoli o di altri beni su di un mercato
organizzato con l’evidente obiettivo di ottenere un profitto; è su
questo business che si sono concentrate nell’ultimo periodo le
investment bank (v.) e le stesse banche commerciali (v.), arrivando alla
fine a perdere delle somme colossali
Trappola della liquidità (liquidity trap) a
un certo punto del ciclo della crisi, un abbassamento dei tassi di
interesse e una politica di denaro facile perseguita dalla banca
centrale per stimolare l’attività economica possono invece indurre i
risparmiatori e le stesse imprese ad aumentare il loro livello di paura
per l’immediato futuro e quindi a tesaurizzare il denaro e ad evitare di
spendere, ciò che porterà a un’ulteriore riduzione dell’attività
economica, innescando un circolo vizioso diabolico
Valore parallelamente ai processi di finanziarizzazione dell’economia, si è sviluppata negli ultimi decenni l’idea
che le imprese e i manager che ci lavorano dovessero tendere
esclusivamente a massimizzare il valore dell’impresa per gli azionisti,
subordinando a tale obiettivo, invece, gli interessi degli altri
protagonisti dell’impresa, i dipendenti e i sindacati, le comunità in
cui l’impresa opera, i clienti, i fornitori, i depositanti nel caso
delle banche, i governi, ecc. Ogni mezzo era considerato lecito per
raggiungere l’obiettivo. Tale teoria è ora soggetta a ripensamenti
Vendita allo scoperto v. short selling
Vickers report dal
nome dell’esperto finanziario britannico incaricato di preparare un
rapporto su di una possibile riforma del sistema bancario britannico; il
rapporto, per la verità piuttosto blando, propone comunque di porre
delle barriere (firewalls) tra le attività di banca commerciale e quelle
di banca di investimento all’interno dello stesso istituto. Il governo
britannico ha manifestato la volontà di applicare pienamente i
suggerimenti avanzati dal rapporto
Volatilità la
volatilità di un titolo, di un fondo di investimento, di una borsa,
indica di quanto può variare, in aumento o in diminuzione, il valore
dello stesso titolo, fondo, borsa, rispetto al suo valore medio. Più
alta la volatilità, più alto il rischio
Volckler rule con
l’espressione si fa riferimento a P. Volckler, già in passato a capo
della Fed (v.) e stimato esperto finanziario, che ha proposto, per
contribuire a porre il sistema bancario in una situazione più sicura, di
limitare i confini di attività delle banche di deposito (v.). In
particolare esse: 1) non potrebbero più svolgere attività di trading
(v.) in proprio, 2) non potrebbero possedere hedge funds (v.) o fondi di
private equity (v.), né investire in essi o sponsorizzarli in qualche
modo, 3) sarebbero obbligate a non superare certe dimensioni complessive
delle loro attività, per evitare il problema del too big to fail (v.).
La Volckler rule è stata poi sostanzialmente incorporata nel Dodd-Franck
Act (v.) statunitense
Vulture funds si tratta di
speciali fondi di investimento specializzati nell’acquisto e nella
successiva potenziale valorizzazione di imprese in difficoltà gravi o
anche in situazione fallimentare o anche di crediti ed altre attività
comunque di difficile realizzo
Zeta score (indice di fallimento) un
indice, messo a punto molti anni fa da un esperto di finanza
statunitense, il prof. D. Altman, che cerca di misurare la probabilità
di fallimento di una società; molto attuale quindi in questo momento.
Peraltro, l’indice presenta dei punti di debolezza rilevanti e non
appare quindi un indicatore pienamente affidabile
Zirp (zero interest rate policy) in
caso di crisi, la politica monetaria delle banche centrali può arrivare
sino a prestare denaro alle istituzioni finanziarie ad un tasso di
interesse pari a zero, come del resto è successo dalla fine del 2008 in
poi negli Stati Uniti, mentre la Banca Centrale Europea ha applicato dei
tassi di poco superiori, ma sempre molto ridotti
Zombie
con l’espressione si fa riferimento alle imprese, e sono numerose, che
sono state acquisite poco prima dello scoppio della crisi da dei fondi
di private equity utilizzando un alto livello di indebitamento e che
successivamente di sono trovate ad avere un valore di mercato inferiore,
o molto inferiore, a quello dei debiti contratti; sono diventate nella
sostanza dei cadaveri viventi, degli zombie appunto
Nessun commento:
Posta un commento