venerdì 9 marzo 2012

Il Libro Bianco dell'Unione Europea sulle pensioni

Con parecchio ritardo rispetto alla tabella di marcia prevista l'Unione Europea ha dato il via libera dopo la consultazione svolta al "Libro Bianco" sulle pensioni.
Si tratta di indicazioni alle quali i paesi membri nei prossimi anni dovranno adeguare la propria legislazione.
Ecco le principali indicazioni contenute nel Libro bianco:
aumentare la partecipazione al mercato del lavoro delle donne e dei lavoratori più anziani (questo obiettivo è anche uno dei fulcri dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni 2012);
- Allineare l’età pensionabile all’aumento della speranza di vita;
- Limitare l’accesso ai regimi di prepensionamento e altri percorsi di uscita anticipata;
- Equiparare l’età pensionabile delle donne a quella degli uomini;
- Sostenere lo sviluppo del risparmio a fini di pensioni complementari;
- Varare leggi a tutela dei diritti pensionistici dei lavoratori mobili per rendere le pensioni integrative compatibili con la mobilità, e promuovendo l’istituzione di servizi di ricostruzione delle pensioni in tutta l’UE.
La Confederazione europea dei Sindacati (CES) si è detta fortemente rammaricata per le proposte presentate dalla Commissione. Il Libro bianco non dice nulla, infatti, su come rafforzare i sistemi pensionistici pubblici che, più propensi a garantire redditi ai pensionati essendo basati sulla solidarietà tra le generazioni. Per la CES, questo rafforzamento deve avvenire dando priorità agli investimenti per la crescita e allo sviluppo di un’occupazione di qualità.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche la posizione della Federazione europea dei sindacati dei pensionati e delle persone anziane: il primo pilastro deve essere affidato alla previdenza pubblica a garanzia degli pensionati in un momento storico, come quello attuale, in cui si assiste ad una costante condizione di emergenza finanziaria, rendendo sempre più incerta la condizione delle categorie deboli, fra cui gli anziani, assoggettati a drammatiche economie di carattere previdenziale. Un altro aspetto sollevato dalla Ferpa riguarda l'interpretazione dell'invecchiamento attivo, a cui peraltro è dedicato l'Anno europeo 2012, come elemento di arricchimento e di vitalità sociale degli anziani nel generale contesto della vita degli stati membri dell'Unione, ed in cui l'allungamento della carriera lavorativa deve essere considerata una libera scelta e non un obbligo.

Il Libro bianco 

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