Nessuna ambizione giornalistica, solo il desiderio di esprimere le mie riflessioni su alcuni fatti che accadono. Tutto è opinabile però. Sempre
giovedì 31 dicembre 2020
Cosa non dovrebbe essere la politica. Note a margine delle dimissioni del coordinatore agrigentino di Forza Italia
venerdì 18 dicembre 2020
Se i pescatori "mazaresi" non sono tutti mazaresi
E' bella questa foto. Ritrae i diciotto marinai "mazaresi" rimasti per oltre tre mesi nelle mani delle milizie libiche e liberati dopo il blitz del Presidente del Consiglio e del Ministro degli Esteri.
I marinai e le loro famiglia potranno, quindi, trascorrere le festività natalizie e di fine anno nelle proprie case.
Un grazie anche alla comunità mazarese che si è mobilitata per giungere a questo risultato.
C'è un aspetto della vicenda che non si è molto sottolineato e cioè che i pescatori mazaresi rapiti erano solo 8 su 18. Gli altri 10, mazaresi si ma di provenienza extracomunitaria.
A dimostrazione che senza immigrati i pescherecci restano nei porti, che gli immigrati vivono, soffrono e gioiscono come la comunità nella quale vivono.
Sarebbe bello che festeggiando la loro liberazione ci ricordassimo di quanti che nel silenzio di tanti contribuiscono con il loro lavoro, con i loro sacrifici a fare vivere, crescere e sviluppare le nostre comunità.
giovedì 3 dicembre 2020
La pubblicità è l'anima del commercio. A proposito di un comunicato stampa del Governo della Regione Siciliana.
Un aiuto al mondo del terzo settore? Sembrerebbe così se non fosse che l'articolo 128 di cui parla l'assessore all'economia è di una legge del 2010 (avete letto bene 2010) quando la pandemia non era nemmeno nella fervida fantasia di uno scrittore di fantascienza.
Perché, caro Assessore, contrabbandare una legge di 10 anni fa per l'impegno attuale del Governo a favore del mondo del non profit?
mercoledì 2 dicembre 2020
Una riflessione sul Piano di Resilienza della Regione Siciliana
Abbiamo avuto modo di leggere il piano regionale per la ripresa e la resilienza preparato dalla Giunta di Governo della Sicilia e non abbiamo capito se si tratta di un documento ufficiale o del riuscito scherzo di un buontempone.
Mai avremmo immaginato di trovarci a leggere di un hub aeroportuale a Milazzo, del ponte sullo stretto di Messina o della realizzazione del porto di Marsala.
Sono tante e tali le perle in esso contenute che il dubbio è diventato certezza: delle due l’una o non hanno letto le carte o se lo hanno fatto non ne hanno compreso il significato.
Le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea hanno quale obbiettivo quello di consentire ai paesi membri di determinare le condizioni per garantire una ripresa non solo stabile ma soprattutto sostenibile, con un occhio vigile e attento alle nuove generazioni.
Nulla di tutto ciò è riscontrabile nel documento del Governo Regionale.
Esso appare una cernita nemmeno molto attenta di progetti già inseriti in altri documenti di programmazione o nei diversi POR già, peraltro, finanziati con altri strumenti comunitari.
Anche la collocazione delle risorse appare quanto meno inappropriata se si pensa al 3,4 % per una Sicilia più sociale e solidale o al 3,70% per la sanità.
Se ha una sua giustificazione l’esiguo finanziamento della sanità, in considerazione che la gran parte degli investimenti trovano finanziamenti in altri strumenti, lascia basiti il finanziamento del welfare.
La pandemia ha messo in evidenza tutta la fragilità del nostro sistema di sicurezza sociale, che costruita negli anni 80 necessità di interventi strutturali che mettano al centro la persona, che facciano dell’innovazione e della sperimentazione di nuovi servizi la strada maestra da perseguire.
La gran parte delle risorse le troviamo concentrate nelle infrastrutture, sicuramente utili ma finanziabili con altre risorse.
No, non ci siamo.
Comprendo che il confronto non è mai agevole ed è pratica difficile ma che il governo abbia deciso di procedere da solo, immaginando di essere l’unico soggetto in grado di disegnare la Sicilia che vorremmo che fosse, mi sembra quello che gli economisti definiscono un azzardo morale.
Ci saremmo attesi una discussione aperta che coinvolgesse la collettività siciliana invece ci troviamo un documento senza visione, senza un’anima, senza futuro.
E’ logico chiedersi se riusciranno i nostri eroi a spendere – e bene – il Next Generation Europe?
Senza dimenticare che condizione fondamentale per il finanziamento degli interventi siano immediatamente cantierabili e che la loro realizzazione deve trovare conclusione entro il 2023.
In caso contrario è fare un torto all’intelligenza dei siciliani.
Non ce lo meritiamo. Del resto anche il prestigioso The Economist nella recente intervista fatta al presidente Musumeci ha rilevato l'irrealizzabilità del piano della regione ma soprattutto ne ha rilevato la vacuità.
Per passare dalle parole ai fatti servono riforme, risorse umane qualificate, comprensione delle regole europee e sinergie a tutti i livelli. La strada non è facile e se le premesse sono quelle del documento regionale crediamo sarà impossibile percorrerla.
Scrivere un piano di sviluppo, vorremmo ricordare, non è scrivere un’ordinanza, è fatica, studio, visione. Ciò che fino adesso è mancato.
Credo che la società civile siciliana sia pronta a cogliere la sfida, l’augurio è che anche il Governo regionale lo sia ma soprattutto lo voglia.
martedì 24 novembre 2020
Come finiu chi centumiliuni di euri? un aggiornamento
Il 30 marzo scrivevo un post dal titolo "Come finiu chi centumiliuni di euri?" in relazione alla delibera della Giunta di Governo Siciliano che aveva stanziato 100 milioni di euro per contrastare il disagio delle famiglie siciliane che a causa degli effetti della pandemia rischiavano (e ancora rischiano) di non mettere insieme il pranzo con la cena.
Appunto, come finiu chi centumiliuni di euri? Sull'argomento il Forum del Terzo Settore ha scritto una nota che viene riportata
Il Censis ha reso pubblici i dati relativi alla povertà alimentare nel nostro Paese.
Il 5% della popolazione italiana non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena.
I dati evidenziano come tre province siciliane (Palermo, Caltanissetta e Agrigento) risultano essere tra le più problematiche.
Eppure, il governo Musumeci aveva stanziato ben 100 milioni di Euro per rispondere al disagio alimentare delle famiglie siciliane.
Stanziamento, che aveva consentito al presidente di guadagnare qualche titolo di giornale e di potere affermare che la Sicilia da sola aveva fatto più del governo nazionale che di milioni ne aveva stanziato solo 400 ma per tutta Italia.
Ma è andata veramente così?
A distanza di 7 mesi un primo bilancio può essere fatto.
I famosi 100 milioni di Euro, previsti dalla delibera della Giunta Regionale Siciliana del 28 marzo erano destinati ai 389 comuni siciliani per alleviare il forte disagio causato alle famiglie dalla pandemia.
Va chiarito che la disponibilità della Giunta all’atto dell’assunzione della delibera era solo di 30 milioni di €, in quanto l’utilizzo dei restanti 70, provenienti dai Fondi Poc, andava prima concordato con il Governo Nazionale e successivamente autorizzato dalla Commissione europea. (hanno venduto la pelle dell’orso prima di averlo ucciso, questo, però, nelle conferenze stampa non si dice)
Ricapitolando, disponibilità immediata di 29.999.346 € e avvio delle procedure per l’utilizzo dei restanti 70 milioni.
A questo punto qualcosa si deve essere inceppato perché 6 comuni (Calamonaci, Campofelice di Fitalia, Furnari, Porto Empedocle, Rodi Milici, Sclafani Bagni) hanno ritenuto di non richiedere i fondi e due comuni (Ramacca e Siracusa) hanno chiesto di conoscere le modalità di restituzione delle risorse ricevute.
Così come è un dato che circa un quarto dei comuni siciliani ha già comunicato di non voler richiedere le ulteriori somme provenienti dai Fondi POC.
Altro dato che desta preoccupazione è il 20% dei comuni siciliani non ha attivato alcuna spesa e che risultano rendicontati importi per meno 3 milioni di €, con il rischio di non raggiungere i livelli di spesa previsti.
Questi i numeri, qualche domanda, però, appare lecita:
il disagio delle famiglie è stata un’invenzione giornalistica?
i comuni dispongono di risorse proprie da potere fare a meno dell’aiuto regionale?
Che le procedure previste per l’utilizzo delle risorse ne ha reso per moltissimi comuni impossibile utilizzo?
Che il provvedimento adottato dalla Giunta di Governo non ha tenuto assolutamente conto di quella che è la vera realtà siciliana?
Credo non esista una sola risposta ma compito del Governo regionale è capire ciò che è accaduto e porvi rimedio.
Porvi rimedio significa anche aprire una discussione con il terzo settore che nel tempo ha saputo dimostrare di sapere aiutare, nel silenzio generale, chi ha bisogno.
Sono convinto che se il governo regionale avesse ascoltato quanti operano quotidianamente sul territorio a stretto contatto con chi vive il disagio, oggi la situazione sarebbe sicuramente diversa.
lunedì 30 marzo 2020
Comu finiu chi centumiliuni di euri?
- non basta fare un bell'intervento in un'occasione importante o prendere qualche voto in primarie (senza alcuna garanzia sulla trasparenza del voto) alle quali partecipano meno persone di un'assemblea di condomino per scoprirsi dall'oggi al domani ministro, presidente di una regione o sindaco. La politica e le responsabilità istituzionali sono cose serie per lasciarle a personaggi che abbiamo imparato a conoscere e, appunto per questo, a disistimare per quello che hanno detto o fatto in questa occasione.
- mai e poi mai avrei pensato di dovere ringraziare Salvini, è solo grazie a lui che oggi sta all'opposizione e non al governo;
- che i provvedimenti legislativi o amministrativi che siano, prima si annunciano a rete unificate e poi, se serve, si possono anche scrivere;
- che un tweet o un post su facebook è qualcosa di cui un politico non può fare a meno a prescindere dal contenuto. Tanto un cretino che lo rilanci si trova sempre;
- che certe trasmissioni televisive (vi lascio immaginare quali) andrebbero chiuse. Nuocciono alla salute dei cittadini più del coronavirsus;
- che il Pd da quando Zingaretti è in quarantena (mi dispiace e gli auguro una pronta guarigione) aumenta nei consensi. Ne ricavo che se tutto il gruppo dirigente del Pd si autoisolasse, forse il 51% dei consensi sarebbe alla portata.
- che ci sono giornalisti (guarda caso sempre gli stessi) che quotidianamente in tutti i talk show si scoprono virologi, ministri degli interni, economisti, presidenti del consiglio o di regione o anche sindaci ed in ultimo responsabili della protezione civile. E ogni volta mi pongo la stessa domanda: "ci pensano prima o le cazzate le sparano sul momento?"
- che il nostro presidente della regione ha fatto presto a imparare il punto 3. Infatti, chiedo "ma come finiu chi centomiliuni di euri" che ha dichiarato essere disponibili per i comuni siciliani e di cui sui siti istituzionali della regione non si trova traccia?
domenica 29 marzo 2020
Non ne approfittiamo
domenica 22 marzo 2020
Aspettando il testo del DPCM sulle nuove restrizioni (22 marzo 2020)
Le ombre di Palermo di Nino Amadore
Mi ero ripromesso di non leggere più libri gialli italiani. Troppo improvvisazione, poca fantasia e soprattutto il tentativo di imitare l...
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Denominazione Azienda : S.I.F.I. Società industria farmaceutica italiana con sede in : ACI SANT'ANTONIO Causale di Intervento...