Leggo i post sui i diversi social di molti deputati uscenti e non rieletti.
Un filo rosso li lega: quello di indicare nei "giuda" e nel combinato disposto tra dirigenze regionali e nazionali la responsabilità del loro insuccesso elettorale.
Comprendo che le sconfitte bruciano, che perdere uno scranno parlamentare è molto doloroso ma prima di addossare agli altri la responsabilità si facessero un esame di coscienza. (Approfondito, però)
Molto belli da leggere sono, inoltre, i commenti degli estimatori.
I nostri poveri ex deputati sono dipinti come degli arcangeli, senza macchia e paura, impegnati a combattere il malaffare, la mala politica, il sottosviluppo e le esclusioni sociali.
Sarà. (non ne sono molto convinto)
Non ce ne siamo accorti.
Quello che mi chiedo è se gli emeriti deputati (nel senso di ex) quando sono stati eletti per la prima volta, sconfiggendo i loro competitor, avranno immaginato di poter essere indicati quali giuda o quali congiurati che hanno pugnalato alle spalle?
Nella vita, come in politica si vince e si perde. Se ne facessero una ragione.
Da carnefici a vittime, andata e ritorno.
Nessuna ambizione giornalistica, solo il desiderio di esprimere le mie riflessioni su alcuni fatti che accadono. Tutto è opinabile però. Sempre
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