Quel che è successo nel caso Mussari-MPS ripete un copione noto, da
New York a Siena: operazioni finanziarie spericolare per coprire perdite
presenti e rimandarle a bilanci futuri. Ci sono in altre realtà
finanziarie italiane altre perdite nascoste dentro titoli tossici?
Il
nostro paese rischia, a causa delle polemiche politiche scatenatesi sul
Pd, (che dovrà spiegare tante cose) di perdere un’occasione utile per
guardare all’interno del proprio sistema bancario, che nasconde, come
tutte le banche del mondo, segreti inconfessabili.
Mi auguro che
la magistratura faccia diligentemente il proprio lavoro, scoprendo
eventuali reati, chi li ha commessi e riesca a punirli.
E’ bene
ricordare che mentre negli Stati Uniti il reato di falso in bilancio è
punito in maniera severissima, in Italia, su proposta di Berlusconi,
tale reato è stato depenalizzato.
Tutti sapevano che la crisi nata
dai mutui sub-prime si sarebbe diffusa sul sistema creditizio mondiale,
in considerazione che i derivati costruiti su quei mutui sono stati
venduti a tutte le banche.
Per anni ci hanno ripetuto che il nostro sistema bancario fosse rimasto immune da questo cancro.
Lo scandalo MPS ci riporta alla dura realtà.
Anche noi, ne siamo contagiati.
Sarebbe
opportuno, per una volta, lasciare da parte le polemiche, figlie della
campagna elettorale, e si decidesse in maniera seria di affrontare il
problema, per evitare il ripetersi di tali situazioni.
Quante banche italiane hanno in cassaforte titoli e derivati che sono universalmente definiti, tossici?
A quanto ammonta il controvalore?
Come sono stati iscritti in bilancio e a che valore?
Come hanno operato le istituzioni di controllo e di vigilanza, a partire dalla Banca d’Italia?
Come vuole intervenire il Governo per garantire i piccoli, ripeto, piccoli risparmiatori?
A queste domande si deve dare immediata risposta, intervenendo per evitare il ripetersi della situazione MPS.
Se il buongiorno si vede dal mattino, non ci siamo proprio.
A risanare il Montepaschi è stato chiamato il dott. Alessandro Profumo, rinviato a giudizio per evasione fiscale.
Tutto un programma
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