domenica 20 gennaio 2013

Il Porcellum

55, 20, 10, 8, 4, 3, 2.
Non sono i numeri estratti sulla ruota di qualche città, sono i numeri del sistema elettorale con il quale andremo a votare i prossimi 24 e 25 febbraio.
Vale la pena ricordare che nelle società moderne i sistemi elettorali assolvono al compito di trasformare in rappresentanza istituzionale, le sensibilità politiche dei cittadini che, organizzati in partiti o in movimenti, così come recita la Costituzione, intendono partecipare alla vita democratica del Paese.
Tale ragione imporrebbe che i sistemi elettorali fossero semplici e  nel contempo garantissero da un lato maggioranze chiare e dall'altro il massimo della rappresentanza.
Per anni il nostro sistema elettorale è stato quello proporzionale con una bassissima soglia di sbarramento.
L'alibi della non governabilità, di maggioranza sempre a rischio aveva portato il legislatore a modificare il nostro sistema da proporzionale puro a misto. Un 75% di parlamentari eletti in collegi uninominali maggioritari (chi prende un voto in più prende tutto) e un 25% con un sistema proporzionale in colleggi pluriprovinciali senza preferenze. Era il Mattarellum.

La preoccupazione di Berlusconi di perdere le elezioni del 2006 e nel tentativo di non consentire che dalle urne uscisse una maggioranza chiara di centrosinistra, sia al Senato che alla Camera, il Parlamento varò una modifica della legge elettorale, ancora in vigore e con la quale voteremo.

Prima:  
l'elettore precedentemente votava su due schede per la Camera dei Deputati, una per il collegio maggioritario e la seconda per la parte proporzionale.
Riceveva una terza scheda, quella per il Senato, nella quale esprimeva il voto per il candidato nel collegio maggioritario. Il recupero della quota proporzionale avveniva su base regionale fra i non eletti all'uninominale. 

Ora: 
riceve due schede, una per la Camera e una per il Senato nelle quali si limiterà a votare solo per le liste di candidati, senza la possibilità, a differenza di quanto si verifica per le elezioni europee, regionali e comunali, d'indicare preferenze.  
L'elezione dei parlamentari dipende quindi completamente dalle scelte e dalle graduatorie stabilite dai partiti. 


Premio di maggioranza: 
viene garantito un minimo di 340 (55%) seggi alla Camera dei Deputati alla coalizione che ottiene la maggioranza relativa dei voti. 
Da segnalare che 12 seggi, assegnati alla "circoscrizione Estero", sono contemplati a parte, come anche il seggio della Valle d'Aosta. I voti della Valle D'Aosta e degli italiani all'estero non sono calcolati nemmeno nella determinazione della coalizione vincente. 
Per quanto concerne il Senato, il premio di maggioranza è invece garantito su base regionale, in modo da assicurare alla coalizione vincente in ciascuna regione almeno il 55% dei seggi ad essa assegnati. 
In Molise (2 seggi) e all'estero (6 seggi) non è previsto alcun premio di maggioranza al Senato; nelle altre regioni ,la coalizione vincente otterrà almeno 13 seggi su 22 in Piemonte, 27 su 49 in Lombardia, 14 su 24 in  Veneto, 4 su 7 in Friuli Venezia Giulia, 5 su 8 in Liguria, 13 su 22 in Emilia Romagna, 10 su 18 in Toscana, 4 su 7 in Umbria, 5 su 8 nelle Marche, 16 su 28 nel Lazio, 4 su 7 in Abruzzo,  16 su 29 in Campania , 11 su 20 in Puglia, 4 su 7 in Basilicata, 6 su 10 in Calabria, 14 su 25 in Sicilia, 5 su 8 in Sardegna. 
In Valle D'Aosta, cui è assegnato un solo seggio, il sistema elettorale è forzatamente uninominale, come pure in Trentino Alto Adige per 6 dei 7 seggi assegnati alla Regione.
  • Programma elettorale e capo della forza politica: la legge prevede l'obbligo, contestualmente alla presentazione dei simboli elettorali, per ciascuna forza politica di depositare il proprio programma e di indicare il proprio capo.
  • Coalizioni: la legge prevede la possibilità di apparentamento reciproco fra più liste, raggruppate così in coalizioni. Il programma ed il capo della forza politica, in caso di coalizione, devono essere unici: in questo caso viene assunta la denominazione di Capo della coalizione. Egli tecnicamente non è candidato alla  Presidenza del Consiglio, poiché spetta al Presidente della Repubblica la nomina a quell'incarico.
  • Soglia di sbarramento alla Camera: per ottenere seggi alla Camera, ogni partito o lista deve ottenere almeno il 4% dei voti nazionali mentre le coalizioni devono ottenere almeno il 10%. Le liste collegate ad una coalizione che abbia superato la soglia prescritta, partecipano alla ripartizione dei seggi se superano il 2% dei voti, o se rappresentano la maggiore delle forze al di sotto di questa soglia all'interno della stessa (il cosiddetto miglior perdente). Questo vuol dire che se una coalizione fosse formata da 3 partiti di cui 2 superano il 2%, il terzo entrerebbe sicuramente alla Camera con qualsiasi percentuale; se una coalizione fosse formata da 4 partiti di cui solo 2 superano il 2%, entrerebbe alla camera solo il più votato degli altri 2 che non hanno superato la soglia. Se una coalizione non dovesse superare il 10%, ogni singolo partito che la compone deve superare il 4%.
  • Soglia di sbarramento al Senato: per ottenere seggi al Senato, ogni partito o lista deve ottenere almeno l'8% dei voti mentre le coalizioni devono ottenere almeno il 20%. Le liste collegate ad una coalizione che abbia superato la soglia prescritta, partecipano alla ripartizione dei seggi se superano il 3% dei voti.. La differenza sostanziale con la Camera è data dal fatto che le soglie e il premio di maggioranza non sono calcolati sui voti nazionali, ma su base regionale. Per questo motivo alcune regioni risultano più importanti di altre perché i seggi assegnati dipendono dalla popolazione regionale.
  • Minoranze linguistiche: le liste delle minoranze linguistiche riconosciute coalizzate o non, potranno comunque accedere al riparto dei seggi per la Camera dei Deputati ottenendo almeno il 20% dei voti nella circoscrizione in cui concorrono. Come già descritto, per il Senato della Repubblica è stato previsto che 6 dei 7 seggi spettanti al Trentino Alto Adige siano assegnati tramite collegi uninominali, mantenendo in quest'unica Regione il meccanismo previsto dal previgente sistema
Si è capito qualcosa? Cosa aggiungere? Solo menti perverse potevano escogitare un sistema elettorale così contorto. Non è un caso che questo sistema è meglio conosciuto come Porcellum.
In ogni caso, buon voto

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