Nessuna ambizione giornalistica, solo il desiderio di esprimere le mie riflessioni su alcuni fatti che accadono. Tutto è opinabile però. Sempre
sabato 11 febbraio 2023
Noi non siamo razzisti. Assolutamente no. E una nera, immigrata (seppur di seconda generazione), sessualmente fluida non deve permettersi di dire il contrario
lunedì 6 febbraio 2023
Guardare il dito e non la luna. Le chat di Matteo Messina Denaro
Tutti i mezzi di informazione si sono premurati a farci conoscere un messaggio vocale di Matteo Messina Denaro che, rimasto bloccato in autostrada in occasione della celebrazione dell'anniversario dell'attentato costato la vita a Giovanni Falcone, a sua moglie e agli uomini della scorta, inveiva per la manifestazione, pronunciando improperi irripetibili contro il magistrato e a quanti quel giorno lo ricordavano.
Ora tutti a riconoscere in queste parole la violenza, il disprezzo per i servitori dello stato da parte del boss.
Alcuni commentatori hanno fatto di più, sono apparsi sorpresi che Messina Denaro abbia usato quel linguaggio, dimenticando un piccolo particolare che per quella strage, il cui ricordo tanto infastidiva il nostro capomafia è stato quale mandante condannato all'ergastolo.
Il talk show e il Parlamento. Per qualcuno sono la stessa cosa. Il caso Donzelli.
Il Foglio di sabato 4 febbraio ha dedicato un interessantissimo articolo a Giovanni Donzelli, protagonista insieme al suo coinquilino e si da il caso anche sottosegretario alla giustizia con delega al DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) Andrea Delmastro dell' utilizzo ai fini politici e contro gli avversari di notizie riservate, acquisite in virtù dei loro incarichi istituzionali
Non voglio entrare nel merito delle polemiche (durissime e che avranno, a quanto pare, strascichi giudiziari) che da quelle dichiarazioni ne sono scaturite, desidero, invece, sottolineare il fatto che l'ascesa sul palcoscenico nazionale di Donzelli è più dovuta alle partecipazioni a talk show (in alcuni casi diventandone presenza fissa) che alle spiccate doti di intelligenza.
La battuta pronta, la vis polemica, la capacità di sopraffare il proprio interlocutore ne hanno fatto un personaggio nazionale, un dirigente di punta del proprio partito, idoneo ad assolvere compiti istituzionali di una delicatezza non secondaria. E' diventato il vice presidente del COPASIR
Poi che dietro alle apparizioni televisive non ci sia senso dello stato e delle istituzioni, che il Parlamento sia vissuto come una piazza e che gli interventi parlamentari siano dei comizi elettorali, diventa assolutamente ininfluente.
Saranno i tempi che viviamo ma se la scelta della classe dirigente del nostro paese è legata ai like o agli share che si ottengono, forse è meglio riflettere sul futuro che ci attende.
Così come dovrebbero riflettere i giornalisti che per una percentuale in più di spettatori sarebbero pronti a vendere la propria madre o come in questo caso trasformare un Donzelli qualsiasi in politico di razza a cui affidare i destini dell'Italia e degli italiani..
Le ombre di Palermo di Nino Amadore
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