venerdì 18 febbraio 2011

Indagine sul funzionamento del servizio 118 in Sicilia

Il 27 gennaio scorso la Sezione di controllo della Corte dei conti per la Regione siciliana ha approvato la relazione sul funzionamento del servizio 118 di emergenza-urgenza in Sicilia, avente ad oggetto i risultati dell’indagine sulle misure conseguenziali adottate dall’Amministrazione regionale per ovviare alle criticità riscontrate dalla stessa Sezione di controllo nel sistema di gestione del servizio 118 (delibera 2/2008) e concernenti fra l’altro, l’aumento del numero delle ambulanze (da 157 a 280) e degli autisti soccorritori (da 1570 a 3009 unità) con conseguente anomala lievitazione dei costi. La Corte siciliana ha osservato che il servizio è stato interamente riorganizzato a seguito della nuova regolamentazione recata all’art. 24 della legge regionale 14 aprile 2009 n. 5, di riforma del sistema sanitario regionale, che ha previsto la costituzione di una società consortile per azioni (la SEUS s.c.p.a.) quale nuovo soggetto cui affidare la gestione in house del servizio. L’indagine condotta ha, tuttavia, messo in evidenza il permanere di ulteriori criticità non ancora del tutto superate malgrado il processo di riorganizzazione avviato. Fra queste, in primo luogo, la previsione di un utile di impresa che la Regione dovrà corrispondere al precedente gestore per tutto il periodo transitorio della gestione. In secondo luogo, l'esistenza di contenziosi a riguardo di pretese di compensi per lavoro straordinario che seppure contestati dalla Regione lasciano permanere il rischio di eventuale soccombenza (circa € 42 mln). Fra le raccomandazioni della Corte figura, innanzitutto, l’esigenza di evitare in modo assoluto ulteriori assunzioni di personale, in considerazione della consistenza dell’organico, in esubero rispetto alle esigenze del servizio e la necessità di fissare precise regole da seguire all’atto dell’acquisizione dei beni strumentali. Andranno, infatti, previste, dopo una prima fase di assestamento, l’obbligatorietà della procedura di evidenza pubblica nella scelta del contraente fornitore, nonché un’ampia attività preliminare di valutazione al fine di individuare sempre la soluzione (leasing, acquisto etc.) economicamente più conveniente sulla base di costi standard (attraverso, ad esempio, il ricorso a Consip). (mll)

La relazione della Corte dei Conti

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