Presentato a Rimini, in occasione del Meeting di Comunione e Liberazione, il dossier realizzato da Banco farmaceutico e Caritas Italiana: in aumento i cittadini che hanno difficoltà ad acquistare i medicinali. Boom di richiesta di farmaci al centro Italia: +476%.
(Pubblico il comunicato stampa)
Sono dati drammatici sui quali ci soffermiamo poco, sui quali, al contrario, dovremmo riflettere. Non ci si cura più. Curarsi si è trasformato da diritto, sancito costituzionalmente, a "lusso" che sempre meno persone possono permettersi.
ROMA - In Italia dal 2006 al 2013 la
povertà sanitaria è aumentata in media del 97%. In sintesi sono aumentati i
cittadini che hanno difficoltà ad acquistare i medicinali anche quelli con
prescrizione medica. Insomma: se prima la crisi colpiva le famiglie
costringendole a fare a meno di alimenti, di vestiario e di generi di consumo,
oggi è in difficoltà anche la capacità di procurarsi le medicine.È questo uno
dei dati che emerge dal dossier realizzato dalla Fondazione Banco Farmaceutico
Onlus e presentato insieme alla Caritas Italiana in occasione della XXXIV
edizione del Meeting di Rimini.
Come detto, i dati emersi dal dossier
sono il frutto del lavoro svolto da sette anni, dal 2006 al 2013, dalla
Fondazione Banco Farmaceutico Onlus che su tutto il territorio nazionale
raccoglie (grazie alla Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco e alle
donazioni aziendali) e distribuisce agli enti convenzionati che fanno richiesta
di medicinali. Tra questi le Caritas diocesane, il centro Astalli, la Comunità
di Sant’Egidio solo per citarne alcuni, tutte realtà che intercettano il
disagio sociale in “diretta”. Le categorie sociali che fanno richiesta di
medicinali sono ampie: dalle famiglie numerose, agli anziani con pensione
minima, fino agli immigrati, anche irregolari.
I risultati sono stati poi incrociati con i dati della Caritas Italiana
provenienti da un campione di 336 Centri di Ascolto attivi in 45 diocesi. “In
termini percentuali – affermano Banco farmaceutico e Caritas - l’aumento delle
richieste di farmaci è stato pari al 57,1% in tre anni, anche se in termini
assoluti non è tra le richieste prioritarie. Molto probabilmente, tale forma di
richiesta è assorbita da altre voci del sistema di classificazione. In effetti
tre sole voci - richiesta generica beni primari, richiesta generica sussidi
economici e assistenza sanitaria – coprono il 70,4 % delle richieste
complessive”.
I dati. Per facilitare la comprensione dei
dati l’Italia è stata suddivisa in tre macro aree: Italia del nord, centro
Italia e Italia del sud e isole.
Per quanto riguarda l’Italia del Nord in sette anni (2006-2013) la povertà
sanitaria è cresciuta del 71,91% passando da una richiesta dagli enti
assistenziali di 255.783 confezioni di medicinali agli attuali 439.719. “In un
contesto di crescita del disagio – si precisa - dobbiamo registrare anche un
incremento dei farmaci donati passando dalle 192.490 confezioni del 2006 alle
255.338 del 2013 (fino al mese di luglio compreso). Cresce la povertà, ma
aumenta al Nord anche la solidarietà di chi decide di donare un farmaco a chi
non se lo può permettere”.
Nel Centro Italia la richiesta di farmaci in sette anni
è cresciuta in maniera esponenziale passando dalle 32.718 confezioni del 2006
alle 188.560 del 2013 (fino al mese di luglio compreso). Un incremento
percentuale del 476,32%. “Anche in questo caso abbiamo assistito anche alla
crescita corposa della solidarietà che ha fatto registrare l’incremento dei
farmaci donati del 94,24% passando dalle 23.670 confezioni alle attuali 46.034” .
Al Sud Italia e nelle Isole la crescita del
fabbisogno farmaceutico è cresciuto in maniera contenuta attestandosi attorno
al 33,42% nei sette anni presi a campione. Si è passati dai 91.890
confezioni di farmaci richiesti dagli enti nel 2006 alle 122.600 confezioni del
2013 (fino a luglio compreso). “Modesto l’incremento dei farmaci donati con una
variazione in sette anni del 2,46% passando dalle 46.556 confezioni raccolte
alle 47.699 dei primi 7 mesi del 2013” .
“Facendo una comparazione dei dati emersi – concludono Banco farmaceutico e
Caritas - dobbiamo registrare che il fabbisogno sanitario in percentuale è
aumentato, soprattutto, al Centro a causa dei valori bassi di richiesta di
partenza. Se invece si valuta l’aumento numerico dei farmaci il Nord è primo in
classifica con quasi 200 mila confezioni in più di medicinali richiesti in
sette anni. A seguire il Centro Italia e poi il Sud e le Isole”.
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