martedì 2 agosto 2016

Chi di sistema elettorale ferisce, di sistema elettorale perisce

La stampa oggi ci informa che la commissione affari istituzionali dell'Ars ha approvato una norma che modifica il sistema elettorale per l'elezione dei sindaci e dei consigli comunali isolani. Se le informazioni sono esatte (spesso i giornalisti non comprendono) non sarà previsto il ballottaggio tra i due candidati sindaci più votati, sempre che nessuno abbia superato il 50% più uno dei voti: vincerà chi prenderà più voti. (per rinfrescare la memoria, con questo sistema ci siamo ritrovati Crocetta presidente della Regione)
L'altra novità è che la coalizione che appoggia il sindaco eletto se supera il 40% conquisterà il 70% dei seggi, con buona pace della proporzionalità) .
A leggere in controluce queste norme non è difficile comprendere che siano costruite con l'intento di sbarrare la strada alla possibile affermazione del Movimento 5 Stelle.
Che in Sicilia si era visto di tutto lo abbiamo sempre detto ma che si arrivasse a modificare il sistema elettorale contro qualcuno non era mai accaduto.
Lo stesso Renzi aveva presentato l'italicum con il premio di maggioranza alla forza politica che avesse superato il 40% subito dopo le elezioni europee, immaginando per il Pd un futuro roseo.
Non contro qualcuno, quindi, ma per il suo partito. 
Sappiamo tutti come andrà a finire: il Pd quel 40% lo vedrà con il binocolo e il turno di ballottaggio sarà un vero terno al lotto.
Questa è l'ulteriore dimostrazione che i sistemi elettorali sono neutri: rappresentano le regole del gioco che possono avvantaggiare ora l'uno ora l'altro. 
Pensare che le regole avvantaggino solo un competitore è miopia politica quando non stupidità, come nel caso della commissione affari istituzionali dell'Assemblea Regionale Siciliana.
Continuino in questo modo, non vincerebbero nemmeno se facessero valere la metà i voti del Movimento 5 Stelle.


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